GRACE POV
"I sogni sono veri finché durano e non viviamo forse nei sogni?", Alfred Tennyson.
La luce invase la stanza, strappandomi ad un sonno profondo. Feci un bel respiro, mi stiracchiai e aprii gli occhi cercando di mettere a fuoco la vista.
Appena alzai il busto sentii un'emicrania al quanto forte, avevo bevuto la sera prima e non mi ricordavo nulla, tantomeno com'ero finita nella stanza di... COLIN.
Mi sorpresi appena lo vidi rannicchiato sulla poltroncina intento a dormire. Lui stava dormendo e colsi l'occasione per osservarlo con cura.
Mentre dormiva sembrava un angioletto rilassato, appunto, mentre dormiva. Le labbra scolpite e carnose erano socchiuse, i capelli solitamente lucenti, mossi e biondi erano ridotti in malo modo.
Ero tentata di alzarmi e andare vicino a lui per toccarlo, per sentirlo di nuovo, ma era troppo bello per essere vero che mi limitai ad osservarlo.
In quell'istante non dovevo preoccuparmi di ciò che dicevo, delle litigate, del nostro stuzzicarci e tantomeno del passato.Aveva dormito lontano da me. Colin Evans colui che si prendeva ciò che voleva senza esitazioni aveva dormito distaccato da me.
Ero andata da lui all'officina. Volevo che lui mi urlasse contro, che mi dicesse di andarmene via, che mi desse cento motivi per andarmene, eppure, i suoi occhi mi diedero un'unica motivazione per ripensare a ciò che stavo facendo. Niente però mi avrebbe fatto cambiare idea.
Mi alzai dal letto andando in direzione del bagno. Una volta entrata rimasi stupefatta dall'ordine che c'era in quella stanza. Solitamente le camere e i bagni dei maschi erano le più disordinate, ma lui era più che ordinato.
Feci una smorfia allo specchio. Cazzo... cosa stava succedendo. Loro erano tornati, tutte le nostre vite erano andate in confusione di nuovo. Colin aveva sempre avuto il potere di mettere in scompiglio la mia mente. Mi odiava, eppure, chi ti odiava non ti avrebbe mai fatto dormire nel suo letto.
Mi guardai allo specchio e dio... i miei capelli erano un disastro. Sembrava avessi lottato contro una scimmia, probabilmente avevo fatto casino la sera precedente per essere ridotta in quel modo.
Mi lavai la faccia con del sapone e dell'acqua calda così da riportare dell'ordine almeno sul mio viso e togliere i residui del trucco. Senza neanche pensarci rubai la spazzola di Colin e mi pettinai i capelli velocemente, per poi raccoglierli in uno chignon morbido.
Mi guardai meglio e mi accorsi di non avere i vestiti della sera precedente ma avevo una felpa nera al quanto grande -segno che era di Colin date la sua altezza- e un leggings anch'esso nero. Probabilmente il pantalone era della madre di Alexander, da quanto sapevo era andata via ma sarebbe tornata quindi aveva lasciato le sue cose.
Sentii il mio stomaco brontolare dalla fame. Tornai in camera da letto. Colin era ancora perso nei suoi sogni più profondi, quindi lo lasciai dormire e mi diressi nella direzione della cucina.
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Dark Side (Dilogia intera)
Dragoste(+18) «Attente ragazzine, l'inferno è più vicino a voi di quanto crediate.» Ognuno di noi ha un lato oscuro, ognuno di noi è il cattivo di una storia raccontata male e ognuno di noi ha un passato con cui fare i conti. Si fanno chiamare "Bloody"...