08. You're ready to swallow all your pride

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Consiglio la lettura di questo capitolo con Naked di James Arthur in sottofondo, è la stessa con cui ho scritto le parti un po' più serie/drammatiche🫶🏻🖤

Consiglio la lettura di questo capitolo con Naked di James Arthur in sottofondo, è la stessa con cui ho scritto le parti un po' più serie/drammatiche🫶🏻🖤

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COLIN POV

Inizio flashback.

<<Dicci com'è andata Evans, cos'è successo in quest'estate?>> mi domandò il detective che era seduto nel lato opposto al mio.

Io ero con le mani incatenate, una tuta arancione, i tatuaggi messi in bella vista per via delle maniche corte. Avevo lo sguardo abbassato, la rabbia che mi stava divorando vivo e tutto ciò che potevo fare era subire. <<Credevate davvero che tutta la ribellione, il vostro vivere oltre i limiti e tutte queste cazzate vi avrebbero portati da qualche parte?>> continuò con quel suo tono da uomo superiore, come se a me potesse anche solo minimamente importarmi di chi fosse lui <<Un patrigno troppo violento, un padre assente che si è creato una nuova famiglia, una madre che non si è mai preoccupata di te, hai una storia bella lunga sulle tue spalle. Perché non parli? Ti toglieresti molti problemi dalle spalle, non le senti deboli, dolorose e oppresse?>> continuò a istigarmi per ricevere una mia reazione <<Chiuso in cella da tre mesi, neanche una parola. Com'è stare rinchiusi lì e avere paura dei piccoli spazi?>> mi guardò, strinsi i denti e cercai di trattenere ancora un po' la rabbia <<Chi stai coprendo o forse stai solo coprendo ciò che hai fatto a quella ragazza?>> ed ecco che colpì, dritto nel petto, bastava una sua nomina per farmi alzare gli occhi e incrociare quelli neri del detective.

<<Non ho mai toccato quella ragazza contro il suo volere>> ringhiai cercando di contenere ogni briciola di rabbia, strinsi i pugni fino a sentire le unghie insinuarsi nella pelle lacerandola.

<<Allora sta dicendo che lei mente? A che costo mentire? Perché lo hai fatto?>>

<<Fanculo!>> mi alzai di scatto dalla sedia rovesciandola a terra, in pochi secondi dei poliziotti fecero irruzione nella stanza cercando di fermare ogni mio tentativo di colpire lo stronzo <<Che c'è hai paura?>> dissi dopo che si alzò mettendosi nell'angolo della stanza <<Hai paura? Eh. Com'è vi fanno paura coloro che non si piegano a voi?>> continuai a cercare di liberarmi dalla presa degli agenti, dovevo sfogare la mia rabbia, dovevo farmi colpire o mi avrebbero fatto cedere.

Finalmente quello che volevo accadde, gli agenti cominciarono a colpirmi ripetutamente con bastoni, mani e calci. Era l'unico metodo che conoscevo per placare la mia voglia di sbraitare, era l'unico metodo che riuscisse a calmarmi.

Fine flashback.

Era l'unico metodo che conoscevo per punirmi. Dovevo punirmi per essermi fidato della persona sbagliata.

Perché per quanto lei fosse proibita per me, io l'avevo voluta, avevo fatto di tutto per averla.
Lei, la stessa ragazzina che quando eravamo piccoli riusciva a calpestarmi il cuore ogni volta che la vedevo sorridente nel suo giardino insieme a mio padre era riuscita a ricucirmi il cuore con lo stesso rumore della sua risata.

Dark Side (Dilogia intera)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora