20. Questione di fiducia

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Ginny sentendo quelle parole senti il sangue congelarsi nelle vene e fu incapace di muoversi per almeno mezzo minuto, prima di girarsi verso le sue amiche e guadarle con una faccia spaventata ed in cerca d'aiuto.

Re:" Cara cosa aspetti? Non è cortese far aspettare un ospite!" 

A quelle parole avrebbe voluto tanto rispondere ma non aveva la forza di dire al re che quello era tutt'altro che un ospite, ma si limito ad alzarsi dalla sedia e seguire il maggiordomo che la condusse nella sala del trono dove si tenevano le udienze; prima di entrare fece dei respiri profondi e si disse che ce la poteva fare.

Una volta dentro lo vide che camminava avanti e dietro per la stanza, parlando da solo e passandosi ogni tanto una mano nei capelli.

Ginny'POV

Inutile negare che è un bel ragazzo con quegli occhi chiari ed i capelli castani leggermente ricci, peccato che abbia un pessimo carattere.

"Sono qui! Dimmi cosa vuoi?" dico forse un po' più freddamente di quanto avrei voluto facendolo girare

Edward:" Sarò veloce! sono qui per scusarmi per il mio pessimo comportamento della settimana scorsa........."

" Scusami ma non me ne faccio niente delle tue scuse" gli rispondo subito bloccando il suo discorso

Edward:" Lo so, però dovevo farlo prima di poter continuare con il resto"

"Il resto? Mi sembra che hai reso chiaro che non vuoi avere niente a che fare con me o sbaglio?" gli rispondo ricordando le sue parole della settimana scorsa

Edward:" Ci ho pensato questa a lungo questa settimana, non intendevo dire una sola parola di quello che ho detto; se sono qui è per dimostrarti che a te ci tengo e vorrei continuare a conoscerti"

"Perdonami ma ho difficoltà a crederti, apprezzo che tu sia venuto da Stoccolma fino qui per questo ma non mi basta"

Edward:" Sono venuto anche per dirti che qual ora tu aspettassi mio figlio io sono pronto a prendermi tutte le responsabilità, voglio dimostrarti che sono serio e che queste parole sono serie"

"Per sapere quello dovrai aspettare dato che ora non ho il coraggio di fare test e visite per accertarmene" dico mettendo istintivamente una mano sulla pancia, e noto che lui segue con gli occhi il gesto e per un secondo sorride.

Dannazione a lui, ha pure un bel sorriso!

Edward:" Tutto il tempo che ti serve, ho detto a mio padre che non sapevo quanto tempo sarei stato via"

"Non mi dire che hai detto tutto a tuo padre?" chiedo leggermente terrorizzata

Edward:" Assolutamente no, non ne ho parlato con nessuno" dice guardandomi dritto negli occhi, e del suo sguardo sembra sincero.

Quando sto per rispondere il bussare alla porta mi interrompe e per qualche secondo temo che sia il re o la regina che hanno sentito tutto ed ora vogliono intervenire, ma quando la porta si apre ed entra Aurora tiro un sospiro di sollievo.

Aurora:" Ti stiamo aspettando per la torta" dice guadando il ragazzo difronte a lei e rivolgendogli uno sguardo poco rassicurante.

"Arrivo subito, vai pure" 

Aspetto che la porta si richiuda alle mie spalle e nel mentre penso al da farsi, questa è una decisione completamente diversa da tutte quelle che ho dovuto prendere fino ad ora; qui parliamo di fidarmi di una persona che conosco poco e che potrebbe farmi soffrire di nuovo

Edward:" Se ti serve tempo per darmi una risposta posso passare nei prossimi giorni"

"Ti devo essere sincera non so che fare, sono combattuta tra il perdonarti e fidarmi oppure mandarti via di qui in malo modo"

Lui si fa una piccola risata ma non dice niente e continua a guardarmi in attesa della mia decisione, che temo non arriverà tanto presto.

"Senti Edward io non so che fare con te, l'unica cosa che mi sembra la più giusta è concederti il beneficio del dubbio; proviamo a passare del tempo insieme nei prossimi giorni e vediamo cosa ne viene fuori"

Edward:" La decisione è solo tua, ed io non posso che rispettarla......se vuoi domani andiamo a pranzo fuori che ne dici?"

"Sembra un idea carina, ma restiamo nei giardini del palazzo cosi non ci sono curiosi o altro"

Edward:" Ottima idea, allora a domani" dice avvicinandosi e facendo il bacia mano prima di dirigersi verso la porta

Dovrei offrirli di rimanere a dormire qui? Sarebbe un gesto carino per ricambiare la cortesia del viaggio?  L'indecisione fa da pardone stasera ma non mi soffermo troppo a pensare a parlo prima che sia troppo tardi

"Edward sarebbe un piacere per me ospitarti a palazzo se vuoi" dico sorridendo leggermente

Ed:" Molto gentile da parte tua, ma per stasera preferisco dormire in hotel" risponde prima di accendersi una sigaretta e scendere le scale che conducono nel cortile dove è parcheggiata la sua macchina

Quando va via chiudo il portone e tiro un sospiro di sollievo e sorrido pensando che dopotutto non è andata cosi male data la situazione; per ora abbiamo superato un problema e mi sento il cuore più leggero.

Edward'POV

L'incontro è andato meglio del previsto dato che mi aspettavo di essere cacciato in malo modo, ma Ginevra ancora non si fida di me e forsa fa bene a farlo daton che neanche io mi fiderei di qualcuno che mi tratta male.

Arrivato in hotel i padroni mi condedono la suite all'ultimo piano e dopo aver pagato entro in ascensore ed una volta dentro non guardo nenache la stanza dato che la so a memoria, mi verso direttamente un bicchiere di whisky per rilassarmi un pò.

X:" Ma ben arrivato altezza" dice una voce femminile alle mie spalle

Mi giro e per poco non mi cade il bicchiere per terra, distesa sul letto mezza nuda ce Giulia, la escort che ero solito pagare ogni volta che venivo qui in Italia; guardandola non posso non notare che è bella come sempre e come ogni uomo la reazione fisica non tarda ad arrivare, ma la ragione dice di mandarla via.

"Chi ti ha mandato?"

Giulia:" Maddalena ha sentito che saresti arrivato e conoscendoti non ha perso tempo a chiamarmi" dice riferendosi alla figlia dei proprietari dell'albergo.

"Mi dispiace ma stasera non sono in vena, perciò vestiti e vai via" 

Giulia:" Il tuo corpo dice il contrario" risponde sedendosi su di me e cominciando a muovere il suo culo su di me, so che lo fa per provocarmi e con le sue tette dritte sul mio viso è difficile non cedere.

" Vattene" dico sotto voce mentre lei infila la mano sotto la molla dei pantoloni, muovendola su e giù 

Giulia:" Devi essere più convinvente quando mi cacci" dice baciandomi il collo

La stronza sa che quello è il mio punto debole e mi ha baciato apposta sapendo benissimo che sarei finito per mandare al diavolo la poca ragione che mi era rimasta, infatti le metto le mani sul culo e mi alzo in piedi per andare sul letto.

"Questo incontro non lo deve venire a sapere nessuno" dico prima di prendere il controllo della situazione.

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