21. Il senso di colpa

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Dopo aver fatto sesso con quella ragazza Edward non si sentiva sollevato ed appagato come al solito, dentro di lui si stava facendo strada sempre più grande il senso di colpa.

Sapeva benissimo che lui e Ginerva non erano fidanzati o promessi ma a malapena amici, però comunque la ragazza aveva riposto parte della sua fiducia in lui, e lui che ha fatto? Appena è uscito dal palazzo ha mandato tutto a puttane.

Edward'POV

Una volta tolto il preservativo non mi stendo sul letto come al solito, bensì apro la valigia e prendo degli abiti puliti e vado a farmi una doccia e non faccio neanche caso a quello che fa Giulia.

Quando esco la trovo ancora senza niente addosso e distesa sul letto, probabilmente si aspetta che gli dica di restare qui come ho sempre fatto.

"Vestiti e sparisci" gli dico uscendo sul balcone

Giu:"Ma come? Non vuoi che resti?" dice indossando la mia camicia e raggiungendomi

"No, te ne devi andare"

Giu:" Ma dai sono sempre rimasta, perché stasera no?" chiede con una voce bassa e mentre mi accarezza il torace

"Ho detto che te ne devi andare, non farmelo ripetere più"

Giu:" Ma dimmi almeno perché?"

"NON SONO AFFARI TUOI! ESCI E NON FARTI MAI PIÙ VEDERE"  nel suo sguardo noto della paura, e da una parte mi dispiace perché non era mia intenzione, ma se ce una cosa che odio è l'insistenza.

Una volta rimasto solo rimango ad osservare il panorama ancora un pò nella speranza di calmarmi, però con scarsi risultati e perciò decido di andare nella palestra dell'hotel per sfogarmi un pò con il sacco da box.

Come mi devo comportare ora con lei?
Devo dirglielo oppure tenerlo per me e sperare che non si venga mai a sapere?

E se poi lo scopre e non vuole più avere a che fare con me?
Se non mi lasciasse vedere il bambino?

Ho troppi dubbi e non so che fare dannazione! E mentre penso a queste cose colpisco il sacco immaginando la mia stessa faccia.

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Per tutto il resto della settimana Edward non ha detto niente a Ginerva della notte passata con quella ragazza, ma ogni volta che erano insieme più di una volta era sul punto di rivelare tutto, ma alla fine si bloccava.

Il 26 di ottobre erano ormai passate più di due settimane da quella notte a Rotterdam, ed era giunta l'ora di scoprire se Ginerva fosse effettivamente incinta oppure no; inutile dirlo ma entrambi speravano di no, ognuno per ragioni diverse.

Quello che però Edward non sapeva era che Ginerva sapesse già tutto sulla sua avventura con quella ragazza, la moglie del proprietario dell'albergo l'aveva avvista appena la così chiamata Giulia aveva preso l'ascensore per andare dal principe; perché glielo aveva detto? Perché era stata la stessa Ginerva a chiedergli di informarla.

Era arrabbiata?  Assolutamente no!
Non era quelle le cose che la preoccupavano in quel momento, e poi loro non erano niente perciò lui poteva fare quello che più voleva della sua vita.

Ginerva'POV

Ci siamo!

Io ed Edward siamo nella sala d'attesa della clinica e stiamo aspettando che l'infermiera ci chiami per andare dal medico.

"Se fossi incinta come facciamo?"

Ed:" Non ne ho idea, dovremmo sicuramente collaborare" dice leggendo un giornale

" Dovresti venire a Roma più spesso credo....l'incoronazione sarà la settimana prossima ed io....."

Ed:"Stai tranquilla Ginerva, troveremo un modo" risponde sorridendo debolmente

Nel frattempo finalmente la dottoressa è pronta per riceverci, ed io lentamente mi dirigo verso lo studio; ogni passo che faccio mi sembra di camminare verso il mio plotone di esecuzione, e l'ansia non aiuta.

Dott:" Salve sono la dottoressa Rossi.....ditemi perché siete qui?"

In poche e semplici parole gli dico qual'é il problema, mentre lei scrive qualcosa su un foglio.

Dott:"Capisco, allora prima di tutto dato i ruoli sociali che ricoprite voglio dirvi che la clinica di impegna al 100% nel garantire la privacy, e questo è un modulo firmato da me e dal direttore"

Conservato il modulo inizia a farmi domande sul mio ciclo, eventuali problemi ed altre cose per avere un quadro clinico più o meno preciso, e poi mi fa un prelievo di sangue che manda in laboratorio ad analizzare.

Dott:" Prego si stenda su quel lettino che facciamo subito un ecografia"

Quando mi stendo vedo Edward mettersi difianco a me e fissare il monitor.

Dott:"Il gel sarà un pò freddo" dice giusto un attimo prima di metterlo.

Inizia a far passare l'ecografo sulla mia pancia numerose volte ma non dice niente, dal suo sguardo non si leggono emozioni ed io non riesco a capire.

Dott:"Allora ragazzi vi posso dare una risposta alla  vostra domanda"

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