Finito la colazione si veste per cominciare il suo nuovo lavoro, anche se seduta sulla sedia non rinuncia mai ai suoi bei vestiti e scarpe con il tacco. Indossa dei pantaloni di pelle nera ed un maglione a collo alto bordeaux, stivali lucidi con il tacco quadrato ed un bel cappotto corto di cashmere nero con sciarpa abbinata. Saluta Luke, Carmen sarebbe passata in mattinata per dargli da mangiare e portarlo fuori. Scende in garage e sale sulla sua macchina, una bella BMW bianca omologata per lei con tanto di guida manuale al volante e nastro trasportatore per sollevare la sua carrozzina e metterla in macchina. I suoi genitori le hanno fornito il meglio per farla sentire più a suo agio possibile, anche perché abituarsi ad una situazione simile è molto difficile se non sei nato in quelle condizioni, tant'è che a volte Maura ha ancora la strana sensazione di sentire le sue gambe muoversi e formicolare. I dottori le hanno detto che è operabile, c'è un buon cinquanta percento di possibilità di successo, ma è spaventata all'idea di non farcela e ha rimandato anche solo il pensiero di andare sotto i ferri. Le sue conoscenze mediche avrebbero dovuto tranquillizzarla, insegna psicologia, ma la sua vera passione è sempre stata la medicina, tanto che sta prendendo una seconda laurea in medicina legale. Maura è ugualmente molto incerta a riguardo, per ora decide di lasciare le cose come stanno, si sta abituando a questa situazione e non sa se il rischio vale davvero la pena. Si avvia alla BCU parcheggiando nel posto riservato ai disabili, fa scivolare giù dalla macchina la sua carrozzina, mette il suo cuscino contro le piaghe sulla sedia e ci si mette sopra, chiude la macchina e si avvia verso l'entrata. L' umore le si guasta alla vista, nessuna rampa, ma una fila interminabile di bianchi gradini che sembrano deriderla. Sospira pesantemente, pensava che un' università del genere fosse senza barriere architettoniche, a quanto pare si sbaglia, sta per chiamare il Rettore ed informarlo del disagio quando sente una voce roca e profonda alle sue spalle. "Hey, ti serve una mano?" Maura si volta e rimane a bocca aperta. Una splendida donna: alta, gambe infinite, capelli ricci neri avvolta in uno splendido cappotto di lana blu cobalto le sorride mettendo in mostra due fossette che lasciano Maura senza parole. "Beh, io..." farfuglia un po' intimorita. "Sei la nuova insegnante di Psicologia, vero?" il Rettore Laurie ci ha informato del nuovo acquisto. "Sono Jane Rizzoli e insegno letteratura Inglese ed Italiana...piacere di conoscerti!" La bella bruna tende la mano, Maura guarda la mano non sapendo bene che fare. "Oh sì, io sono Maura...Maura Isles, insegno psicologia dell'handicap e Riabilitazione, piacere mio, sai se posso accedere da qualche altra parte?" Chiede con occhi leggermente acquosi. Jane si sente in pena per lei. "Ma certo, guarda, c'è una rampa nell'ala est, ti faccio vedere dato che ho lezione tra un ora!" Maura fa cenno di no con la testa. "Grazie, non serve, dimmi solo come raggiungerla!" Jane nota il disagio della donna e decide di non insistere ad aiutarla. "Ok, guarda...porto sempre con me una piantina dell' università per i nuovi studenti, te ne do una..." sottolinea armeggindo nella sua maxi Bag nera da dove spunta una risma di fogli bianchi. "Ecco, beh io vado, ci vediamo in giro professoressa Isles!" La bruna si allontana avviandosi per le scale, dando a Maura una bella visuale delle sue lunghe gambe abbronzate che spuntano insolenti da una gonna di pelle nera. "Maura!" Grida prima di vederla sparire oltre la porta a vetri in cima alle scale. Il vento porta via le sue parole ma Maura trova in quella bella mora l'unica cosa bella di quello spiacevole inizio di giornata.
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DALLA PELLE AL CUORE
FanfictionMaura è rimasta paralizzata dopo un incidente in macchina, lascia il suo lavoro a New York e si trasferisce a Boston per insegnare psicologia alla BCU. Qui non conosce nessuno ma incontrerà una collega, bella e apparentemente irraggiungibile. Jane r...