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Dopo colazione vanno in facoltà. "Se il tipo di ieri si ripresenta, dimmelo Jane...non voglio che ti faccia del male..." Maura parcheggia l'auto nel posto per disabili. La bruna sorride dentro di sé. "Grazie mille Maura, ma so badare a me stessa. Grazie dell'interesse e di avermi parato il culo ieri!" La bionda la guarda scivolare fuori dalla macchina. Fa freddo, Jane non è andata a casa e si sente sporca e indossa gli stessi vestiti del giorno prima, cosa che odia, ma ancor di più detesta il fatto che è tutta colpa di Casey. "Beh, grazie del passaggio Maura, buona lezione!" Jane fa qualche gradino ma l'altra donna la chiama bloccandola sul posto. "Jane, mangiamo insieme a pranzo?" Maura non vuole davvero sembrare bisognosa, ma desidera la compagnia di Jane più di qualunque cosa. Si è sentita così bene tra le sue braccia. "Ma certo, ora vado!" risponde facendole l'occhiolino in modo civettuolo. Jane deve ammettere che dormire con Maura è stato davvero bello, la bionda è così morbida e dolce, in modo quasi meccanico si porta una mano al naso, l'odore delicato di Maura le è rimasto impresso sulla pelle, ne prende un sorso a pieni polmoni ed un sorriso le attraversa il viso. La lezione di Jane va bene, ha ancora un'ora libera prima di pranzo e si mette a correggere qualche compito. Tira fuori dalla scrivania gli esami di due settimane prima, molti studenti sono andati bene, la sua classe è molto interessante e curiosa, si applicano molto e le danno molte soddisfazioni. È così assorta nella lettura dei compiti che non si accorge che qualcuno la osserva in silenzio. "Dio Jane, sei così assolutamente sbalorditiva!" Il suono di questa voce le fa scattare la testa ed un cipiglio le appare sul viso ma è subito sostituito da un sorriso di assoluto stupore. "Miranda?" Si alza di scatto dalla sedia. "Che ci fai..." la donna di fronte a lei sorride cominciando ad avvicinarsi. "Ero in pausa e così..." le butta le braccia al collo per darle un bacio a fior di labbra. "Ah si, eh?" risponde ridendo stringendola tra le braccia. Miranda è stata una cosa nuova per Jane, non è mai stata particolarmente attratta dalle donne, almeno così pensava, ma quando ha incontrato la donna mesi prima al Fenway per una partita dei Sox non ha smesso di guardarla. Faceva un tifo indiavolato e vederla dimenarsi in quel micro top e pantaloncini, beh, era qualcosa da vedere, così si era avvicinata alla bellissima donna dai capelli rossi e avevano cominciato a chiacchierare dimenticando presto la partita. "Hai pensato a quello di cui abbiamo discusso?" la bella rossa si sgancia dalle braccia di Jane in attesa, la bruna annuisce. "Si beh, io non so M, non sono mai stata con una donna, sai solo Casey e pochi altri, ma sempre maschi...non saprei nemmeno come comportarmi..." ma Miranda le sorride sfiorandole la guancia con le dita. "Ma ti piaccio, vero?" domanda un po' imbarazzata. "Ma si certo, è solo che...lo sai..." Jane è rossa come un pomodoro, non sa come rispondere. "Allora, lo scopriremo..." la bruna annuisce imbarazzata. "Io...M, non so faccio schifo nelle relazioni e poi...devi sapere che...". "Piccola, che c'è?" la rossa si solleva sulle punte per baciarla ma proprio in quel momento la porta dell' aula si apre. "Jane, sei qui?" Maura entra e si blocca a quella vista. Jane sta abbracciando una donna, bellissima tra l'altro. La bruna guarda verso Maura sciogliendo l'abbraccio quasi sollevata. "Hey, ciao Maura, aspetta che arrivo!"  raccoglie le sue cose in fretta e furia. "Mah, Jane?!" Miranda rimane bloccata sul posto. "M, devo andare, ti chiamo, ciao!" Urla andando verso la bionda che è rimasta basita. Il cervello di Maura è in over drive mentre il suo cuore si sgretola alla realizzazione. Jane non è sola, avrebbe dovuto immaginarlo, come può.
















DALLA PELLE AL CUOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora