Maura rimane a vegliare il sonno di Jane per un tempo indefinito. È così bella nonostante il livido sul viso, i vestiti strappati e la sua intimità violata. Maura si porta le mani alla bocca per non urlare. È per questo che è scappata da New York, è per questo che non è stata attenta a dove andasse e ha avuto il suo incidente. Un uomo la perseguitava, la seguiva ovunque andasse, lei stava scappando da lui quando si è schiantata contro quel palo ed aveva realizzato che non poteva più muoversi. Ryan aveva cercato di ottenere da lei ciò che Casey aveva rubato a Jane, ma lei era stata più fortunata. Paddy era impazzito quando aveva saputo del suo incidente e aveva cercato Ryan. Così si chiamava l'ombra di Maura. Lo aveva trovato e seppellito sotto terra. Maura ricominciò a vivere nonostante tutto, ma sentiva che aveva bisogno di ricominciare da un'altra parte e aveva scelto Boston. La città di suo padre, che aveva sempre vegliato su di lei. "Mhmm...che male..." Jane comincia a svegliarsi e va nel panico. "No, no smettila!" Urla con occhi sbarrati cercando di alzarsi dal divano. "Jane sono Maura, sono qui...tesoro sono qui..." dice con voce dolce cercando di calmarla. "Maura?" Sussurra prima di piegarsi in due e vomitare sul pavimento. Maura le si avvicina e le prende i capelli sussurrandole parole dolci. "Ci sono io con te...ci sono io...". Jane cerca di alzarsi dal divano ma le fa male tutto. " Tesoro so che lo odi...ma dobbiamo andare in ospedale, devi farti visitare e..." Jane scatta in piedi come una molla rischiando di cadere. "No Maura no...no, io non posso, non posso, non posso farlo! Lui...lui ha detto...ha detto che se avessi parlato con qualcuno mi avrebbe ammazzato! Sarebbe tornato qui e mi avrebbe ammazzato, avrebbe ammazzato me e Jo! No, no, io non posso...non posso!" Dice tremando come una foglia. "Ma Jane, lui..." ma la bruna si allontana andando in bagno. "No Maura! Io...è stata colpa mia, si...io gliel'ho chiesto si! E lui...lui ha fatto quello che gli ho chiesto, era consensuale, si! Adesso...io, mi faccio una doccia e non ne parleremo mai più!" Balbetta frenetica mentre apre il getto dell'acqua. Maura la segue cercando di farle cambiare idea, ma Jane è già sotto la doccia e si sta pulendo in modo rabbioso. "Vedi?" chiede singhiozzando. "Sta andando via...e noi...noi non parleremo mai più! Io...vedi? Sta andando via!!" Sottolinea grattando la pelle con forza. "Jane..." Maura non sa cosa dire. Cosa si può dire a una donna a cui è appena stata portata via la sua dignità ed il suo diritto di dire no?. "Jane...ti prego..." Maura comincia a piangere. "Cosa...dimmi, cosa posso fare?" singhiozza mentre Jane scivola sconfitta a terra raggomitolandosi su se stessa per scomparire. "Resta con me...resta solo un po' con me..." risponde mentre l'acqua cerca in vano di portare via il suo dolore. Maura allora si fa coraggio, scivola con l'aiuto delle braccia sul pavimento e strisciando si fa strada sul pavimento della doccia. È freddo e scivoloso ma deve raggiungere Jane. Non le importa dei suoi abiti firmati, del dolore alle braccia e delle sue gambe dure come il marmo, deve solo raggiungere Jane. "Maura...cosa?" chiede vedendo la donna strisciare verso di lei non senza fatica. "Voglio stare con te!" Si affianca sotto il getto caldo della doccia. Sono entrambe fradice, si abbracciano ma non dicono nulla. Rimangono in silenzio strette l'una all' altra. Jane per non andare in pezzi e Maura per tenerla insieme.
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DALLA PELLE AL CUORE
FanfictionMaura è rimasta paralizzata dopo un incidente in macchina, lascia il suo lavoro a New York e si trasferisce a Boston per insegnare psicologia alla BCU. Qui non conosce nessuno ma incontrerà una collega, bella e apparentemente irraggiungibile. Jane r...