Una volta entrata, va diretta verso la sua aula. I giovani studenti la guardano con un misto di curiosità e stupore. È ormai abituata a sguardi del genere e non ci fa molto caso. Si spinge fino alla sua aula, la B1, almeno questa ha una rampa che le permette di raggiungere la cattedra. Manca ancora un'ora alla sua lezione ma decide di sistemare il materiale e familiarizzare con l'aula. Tira fuori il suo portatile e dà un'occhiata veloce alle slide che avrebbe usato per la sua lezione. Si mette a rileggere gli appunti quando è interrotta da una porta che si apre. "Oh, mi scusi, ho sbagliato aula...B1 cazzo!" Dice Jane distrattamente mentre si fa scivolare gli occhiali da sopra la testa a gli occhi voltandosi per ritornare suoi passi. "Jane? Aspetta, sono Maura!" Grida la bionda sperando di farsi sentire. "Maura?" Jane infila la testa oltre la porta. "Scusa ho letto male, sai questa era la mia aula l'anno scorso...non volevo disturbare!". "Nessuno disturbo, hai lezione?" Chiede sperando di riuscire a trattenerla un po' di più. "Tra una mezz' ora, tu?" La guarda con un sorriso dolce e le guance leggermente arrossate dal freddo. "Io un'oretta...scusa per stamane, sono stata davvero maleducata, tu volevi essere solo gentile!" Maura si spinge un attimo oltre l'ampia scrivania e Jane si avvicina un po' di più. "Nessun problema, mi dispiace per l'inconveniente, ma vedo che ti sai destreggiare bene!". "Grazie per la cartina, mi è stata molto d'aiuto...senti...posso invitarti a pranzo per ringraziarti?" Sonda timorosa, spera davvero di poter passare un po' di tempo con questa splendida donna. " In realtà pranzo sempre con i colleghi...vieni anche tu così te li presento, ti va?" Maura s'irrigidisce un attimo, odia conoscere gente nuova, ma se significa che stare un po' con Jane è disposta a rischiare. " Va bene...ma non conosco molto qui...sai ho sempre vissuto a New York e venivo qui talmente poco.". "Sei una yankee, eh? Mi sa che non piacerai a Frost!" Jane sorride con sarcasmo, ma Maura abbassa lo sguardo ferita. "No...ehi, stavo scherzando Maura!" La bruna si affretta a scusarsi vedendo la tristezza sul viso della donna. "Oh, io non capisco bene il sarcasmo, scusa...non ho amici perché sono goffa e letterale...non posso mentire o svengo e poi parlo troppo di cose che di solito..." comincia ad agitarsi. "Woah, ok Maura calma, rallenta, va tutto bene, è ok. Guardami, va tutto bene! Se non vuoi venire con noi allora pranzerò con te, nessun problema...inoltre non è affatto vero che non hai amici, io sono tua amica se ti fa piacere...ti va se diventiamo amici Maura?" chiede inginocchiandosi alla sua altezza per vederla meglio. Maura annuisce con occhi lucidi. "Mi piacerebbe!" Jane le tende la mano una seconda volta per sugellare la cosa e Maura questa volta la stringe sorridendo. "Molto bene, allora direi di scambiarci gli orari di lezione in modo da sapere quando e dove siamo, così sarà più facile incontraci anche per un caffè o una pausa." Prende un foglio dalla borsa e lo dà a Maura. "Ecco i miei orari e le aule in cui puoi trovarmi, abbiamo una sala comune al primo piano solo per i docenti!" Maura prende il foglio e lo appoggia sulla scrivania poi toglie dalla sua borsa un altro foglio. "Ed ecco i miei di orari...a presto allora Jane e grazie della chiacchierata." Maura è davvero estasiata di essersi fatta una nuova amica, spera che le cose siano diverse da New York dove non è riuscita a legare con nessuno. "Buon lavoro Maur...ci vediamo dopo!" Jane mette il foglio nella borsa prima di allontanarsi, poi si blocca un attimo e si volta indietro sorridendo. "Ah, Maura a fondo pagina c'è anche la mia mail scrivimi il tuo numero di cellulare, per qualunque cosa conta su di me, so che sei una ragazza grande!" Le fa l'occhiolino in modo giocoso. "Ma se hai bisogno, io ci sono!" Maura annuisce sorridendo. "Ok, lo farò sicuramente, ciao Jane!". "Ciao Maura!" È l'ultimo suono che sente prima che il silenzio torni a regnare nell'ampia aula. "Maur..." mastica le lettere tra i denti quasi assaggiandole, le piace come suona. Sorride spingendosi fino alla sua scrivania. "Mi piace, non ho mai avuto un soprannome, a parte Carmen che mi chiama così e non credo che Saputella o Maura la barbosa contino come soprannomi, giusto?" fa eco nella sua mente rabbuiandosi un attimo al ricordo delle prese in giro che subiva da piccola.
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DALLA PELLE AL CUORE
FanfictionMaura è rimasta paralizzata dopo un incidente in macchina, lascia il suo lavoro a New York e si trasferisce a Boston per insegnare psicologia alla BCU. Qui non conosce nessuno ma incontrerà una collega, bella e apparentemente irraggiungibile. Jane r...