Protezione

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Succede tutto così in fretta che Jane non ha nemmeno la possibilità di reagire. Riesce solo a soffocare in gola il nome di Maura prima di perdere i sensi. La bionda si è sentita una vera sciocca, trattare Jane in quel modo dopo quello che ha passato la fa sentire così meschina. Prende il telefono e prova a chiamarla. È uscita sconvolta dopo aver passato l'inferno. Se le fosse capitato qualcosa Maura non se lo sarebbe mai perdonata. Il telefono squilla a vuoto. Che ti aspettavi Maura? l'hai fatta sentire sbagliata! Sei una idiota! Si rimprovera, riprova in seguito ma senza esito, sta cominciando davvero a preoccuparsi. Si veste e prende la macchina, prova ad andare al parco, gira per ore ma nulla, scende con la carrozzina e si addentra meglio nel parco. Sa che Jane va spesso su quella panchina dove si sono incontrati con i loro pelosi la prima volta. Sembra essere tutto normale, poi qualcosa la colpisce e il respiro le si ferma in gola. Da un folto cespuglio poco lontano sente un rantolo sommesso. Riesce sentirlo solo perché il parco è quasi deserto. Si avvicina con il cuore in gola e lì per terra graffiante e sporca c'è Jane. "Oh, mio...Jane!!" Grida cercando di farsi strada tra i rovi ma la sedia non ci passa. "Questa volta..." Sussurra Jane con voce tremante. "Arrivo Jane...non parlare!" Maura scivola per terra e facendo leva sulle braccia si spinge all'interno del cespuglio incurante della terra umida, dei rovi che le graffiano il viso e le mani. Deve raggiungere Jane e quando lo fa non è pronta a quello che vede. Jane è seminuda, ci sono evidenti segni di lotta, ha uno zigomo contuso, il labbro spaccato e piange in modo silenzioso sembra in trance. Quando Maura la raggiunge Jane quasi non la vede, continua a piangere e dire cose senza senso. "Jane, Jane!! Sono qui, sono qui, guardami!!" Le urla buttandosi sopra di lei per farle scudo con il suo corpo. In quell' istante la bruna sembra reagire. "Ma...u...ra?" Sussurra mentre la donna più piccola la stringe forte. " Jane...mia dolce Jane, che ti hanno fatto?" Chiede piangendo disperata. Jane si stringe a lei. "Questa volta ho lottato...te lo giuro..." Sibila prima di svenire. Maura è nel panico ma si fa coraggio, chiama la Polizia ed un' ambulanza. Poco dopo arrivano i soccorsi che faticano a trovarle tra quei cespugli fitti. Maura ha coperto Jane con il suo corpo per scaldarla e nascondere la sua parziale nudità. Quando i paramedici le trovano Maura sta cantando a voce bassa una dolce canzone, per non farla sentire sola anche se Jane è priva di sensi. Dopo averla aiutata a risalire sulla carrozzina caricano la bruna sull'ambulanza e la portano al Mass. Maura che è in attesa è un pasticcio, le è stato chiesto qualcosa in più sulla paziente ma non si conoscono così tanto, l'unica cosa che Maura può dire è di contattare la facoltà, avrebbero di certo avuto qualche informazione in più. Tramite l'universitá scoprono il suo contatto d'emergenza, Angela Rizzoli, la madre. Maura è come intorpidita, sente tutto ovattato, se non avesse trattato Jane come se le avesse fatto un torto aiutandola, lei non sarebbe qui. È colpa tua se Jane è in ospedale. Il tempo sembra scorrere troppo lento e delle urla concitate la strapparono dai suoi sentimenti. "Sono qui per mia figlia! Dov'è mia figlia?" Una donna sulla sessantina, biondo cenere avanza correndo seguita da due giovanotti. L'infermiera del reparto le va incontro per chiederle chi cerca. " Sono stata chiamata dall'università, mi hanno detto che mia figlia ha avuto un incidente! Come sta, dov'è mia figlia?" Chiede con le lacrime agli occhi . Maura che è seduta poco lontano capisce subito che la donna deve essere la madre di Jane, così spinge la sedia e si avvicina. " Siete la madre di Jane?" Domanda titubante. Angela la guarda con occhi traboccanti di lacrime e anche due giovani la guardano straniti e con gli occhi lucidi. "Lei...lei conosce la mia Janie? Come sta? Che cosa le è successo?" Domanda quasi senza respirare. "Sono Maura, una collega di lavoro..." Angela abbozza un dolce sorriso. È la ragazza di cui sua figlia parla da un po'. " Sei quella Maura? L'amica di cui Janie parla da giorni? Ha avuto solo belle parole per te ma tesoro, dimmi cosa è successo!" Le prende la mano in cerca di coraggio. Maura non sa cosa dire, spetta a Jane raccontare cosa è successo e scegliere cosa dire e cosa omettere. "Posso solo dirle che Jane è una donna straordinaria, non spetta a me dirle l'accaduto, posso solo giurarle che l'ho tenuta tra le braccia e ho cercato..." Sottolinea con le lacrime agli occhi. " Sono rimasta per lei...le giuro che non l'ho mai lasciata!" È esasperata e si porta una mano alla bocca per attutire i singhiozzi. Angela riesce solo ad abbassarsi sulle ginocchia e prendere il viso di Maura tra le mani. "Qualunque cosa sia successa...sei rimasta con lei hai detto?" Accarezza le sue lacrime con le dita. Maura annuisce e Angela la stringe tra le braccia. "Grazie per aver vegliato sulla mia bambina..." La culla mentre Maura cerca di non crollare.

DALLA PELLE AL CUOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora