Capitolo 74

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Nelle orecchie continuavo a sentire le voci concitate dei miei amici, dei miei colleghi che stavano ancora combattendo contro quel figlio di puttana. So che avrei dovuto andare da loro, ma sentivo che se avessi lasciato Dabi libero dalle mie braccia non l'avrei più visto. Ci saremmo allontanati per sempre.

Avrei voluto creare una bolla che dividesse il mondo intero da noi. Una barriera tra noi e il caso, anche se non stessi siamo un immenso caos.

Che stupida sentimentale che sono.

Dabi:"Arashi..."

T/n:"Non osare chiamarmi così, che ogni volta che usi quel soprannome succede sempre qualcosa!"

Dabi:" Mi lasci andare?"

Lasciarlo andare?! In che senso?! Lasciarlo scappare? Lasciare la presa da lui...oppure lasciarlo andare in quel senso...lasciarlo morire. Nella mia testa si stava generando un caos e una confusione che poteva essere paragonata a quella attorno a noi. La gola mi si chiuse di colpo, non riuscivo a parlare, il solo pensiero che mi chiedesse di lasciarlo andare in quel senso mi uccideva.

T/n:"No tu rimani con me. Resti con me"

Singhiozzavo, quelle poche parole furono una tortura da pronunciare. Lui era l'unico in grado di rendermi così fragile e indifesa.

Lentamente provò a sollevare il braccio per provare a toccarmi. Presi la sua mano per aiutarlo nei movimenti fino a sentire il suo palmo totalmente ustionato e caldo che si appoggiava sulla mia guancia.

Dabi:"Lascia pure che mi arrestino"

Aveva difficoltà persino a parlare da quanto aveva portato al limite il suo corpo. Cercai attorno a me qualcuno per potermi aiutare con lui ma non sapevo di chi fidarmi. Se ci fosse stato almeno Hawks.

Poliziotto2: "Airnergy, lo prendiamo in custodia noi"

Mi girai a guardarlo e non so bene che sguardo gli lanciai so solo che la sua espressione cambiò repentinamente. Continuavo a stringere a Dabi a me e sentivo la sua pelle che bruciava contro la mia.

Dabi:" Vai tranquilla, se mi trattano male ti chiamo"

Accennò un occhiolino sorridendo. Cristo anche in queste condizioni riesce a sdrammatizzare e a fare il coglione. Piano piano mi convinsi a lasciare che dei poliziotti lo prendessero in custodia. I suoi piedi si trascinavano a terra, sorretto da due persone: era troppo debole. Lo caricarono in un'auto della polizia.

Chissà quanto dolore starà provando. Sarà egoista, anzi lo sono sempre stata considerando quanto ho condizionato la sua vita, ma spero che dopo questa sconfitta capisca che non è necessario combattere.

Burnin:"Hai fatto la cosa migliore..."

Cercò di darmi un po' di conforto ma era impossibile: non è ancora fuori pericolo, potrebbe passare l'intera vita in carcere e io non sono riuscita a impedire tutto ciò.

Ho lasciato che una parte di me si autodistruggesse con le sue stesse mani.

Probabilmente Burnin stava continuando a parlarmi di come ci saremmo potuti muovere, di come portare in salvo i feriti.

Il mio cervello riuscì a ritornare alla realtà solo sentendo la voce di Lida e Shoto.

Cazzo Shoto!

Dove sono? Dove cazzo sono?! Guardavo attorno tra le macerie senza risultato fino a quando non riuscì a individuarli. Iniziai a correre verso di loro abbracciando entrambi. Rimasero rigidi e un po' presi alla sprovvista per tale gesto. Erano vivi. Stavano bene.

Dopo tutto questo tempo [Dabi x Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora