Chapter 14: "Draw the line up"

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Quel profumo floreale dolciastro non le era nuovo, così come non lo era il tintinnio acuto che proveniva dal suo polso sinistro ad ogni movimento compiuto.

- Lilith? -

Yulis capì in fretta di trovarsi in un luogo molto simile a quello del loro primo incontro. L'oscurità che le aleggiava intorno e che avvolgeva morbidamente ogni sagoma non la intimoriva, anzi, al contrario, le garantiva una potente sferzata di fiducia sotto forma di carezza delicata. Come la prima volta, seguì il filo scarlatto agganciato poco sopra la mano, facendo scricchiolare la ghiaia del giardino ad ogni passo. Individuò la singola luce del candelabro a due bracci e si spostò in quella direzione; non appena accese lo stoppino della seconda candela, la risata argentea della dea le riecheggiò nelle orecchie.

- Mia dolce e impavida Yulis! -

Il suono melodioso di quella voce avvolse la ragazza come una coperta calda e rincuorante, in netto contrasto con la temperatura quasi siderale delle dita affusolate che le avevano afferrato dolcemente il viso.

- Ciao, Lilith. - sussurrò Yulis, con un'ombra di reverenza nel tono a cozzare con quel convenevole così informale. - Sono... felice di sapere che stai bene. -

Ed era vero.
Era estremamente sollevata di poter constatare la sua incolumità, date le conseguenze grottesche dell'altro sogno.

Lilith le posò un bacio leggero sulla fronte e puntò gli occhi vispi e violacei nei suoi, sorridendo gioviale. - Ben ritrovata, figlia mia. - la strinse quindi in un abbraccio quasi soffocante, come se fosse davvero parte della sua famiglia. - Speravo di incontrarti presto, le tue ultime imprese sono state davvero incredibili! Oooh, sono così fiera di te e del tuo coraggio! -

Yulis si ritrovò inevitabilmente ad arrossire a quelle lusinghe. Si schiarì la voce e sciolse con delicatezza la sua presa. - Mi hai osservata? -

- "Osservata"? - ridacchiò, portando le dita a nascondere le labbra. - Potremmo definirlo così. - ancora prima che potesse replicare, in uno scatto le afferrò entrambe le mani. - Vieni, c'è una sorpresa per te! -

- Una sorpresa? -

In un rapido istante, l'ambiente intorno a loro mutò, immergendole in un'ampia sala luminosa caratterizzata da grandi quadri alle pareti e da un soffitto affrescato. C'era della musica delicata nell'aria, mentre un profumino delizioso stuzzicava le narici.

Lilith, con la sua caratteristica e decisa esuberanza, l'aveva già trascinata nella sala adiacente, impedendole di opporsi o anche solo di chiedere ulteriori spiegazioni. Si fermarono a pochi metri dall'uscio, con gli occhi puntati al cuore della stanza.

Yulis aggrottò la fronte e inclinò leggermente la testa di lato, non riuscendo a spiegarsi cosa ci facesse quell'enorme e sfarzoso letto a baldacchino nel bel mezzo di un banchetto. Si voltò verso la donna e questa le sorrise, amabile e splendida come solo una dea poteva essere.

- Ti meriti un po' di svago, non credi? -

< Svago...? >

La bionda sbatté le palpebre più volte, ma, di colpo, si ritrovò a sobbalzare: un paio di giovani e avvenenti uomini, spuntati letteralmente dal nulla, si erano avvicinati a lei con l'intenzione di prenderla a braccetto. Yulis svicolò goffamente dalla loro stretta e analizzò più attentamente l'ambiente attorno a sé: fiori freschi su ogni tavola, drappi scuri ad adornare il mobilio, candele accese in ogni angolo, specchi ampi incorniciati d'oro.

Forse non era una situazione così difficile da interpretare.

Yulis frenò l'istinto di alzare gli occhi al cielo e tornò a rivolgere la propria attenzione a Lilith. - Non penso di aver bisogno di quel tipo di svago, qui. -

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