Chapter 17.0: "Gossip, gossip, I think I've lost it"

103 16 538
                                    


La sala in cui erano stati accolti gli invitati era immensa, interamente decorata sui toni del bianco argenteo e del rosso, i colori tipici della Divisione Giapponese della Federazione di Eroi. L'ingresso era stato lasciato pressoché libero, giusto un paio di lunghi tavoli occupavano le pareti laterali e offrivano ghiotti stuzzichini e flûte di champagne come benvenuto. Morbidi tessuti purpurei, della stessa tinta delle tovaglie, scendevano a volta dal soffitto, creando un gioco di luci e ombre assieme agli enormi lampadari che in parte venivano nascosti dalle stoffe, smorzando l'intensità dell'illuminazione. C'era una musica leggera ma allegra ad accompagnare i passi e il chiacchiericcio generale, e riempiva l'aria di freschezza e vivacità.

In fondo si ergeva il punto d'interesse preferito dai fotografi: una lunga e scenica scalinata cerimoniale di marmo cangiante con balaustra rossa a spiccare in contrasto, la quale si divideva in due rampe di scale divergenti che portavano alla sala congressi, il vero e proprio fulcro della cerimonia di proclamazione della Hero Top Ten.

Questa era addirittura più capiente e spaziosa, in grado di permettere il movimento e la socializzazione di un migliaio di persone, con un soffitto alto ad arco impreziosito da un dipinto di arte moderna e un'acustica degna di un teatro d'opera. Un palcoscenico era predisposto nella parte finale della sala e sopra di esso svettava un enorme schermo. Ai piedi del palco brulicavano tavolate rotonde in grado di accogliere fino a dodici commensali ciascuna, mentre al centro dell'ambiente e ai suoi lati erano state sistemate le postazioni dei cuochi e del buffet.

Yulis era ancora stretta al braccio di Shogo mentre avanzava con passo adagio sotto gli archi luminosi della sala. Sorrideva e salutava ogni volta che qualcuno incrociava il suo sguardo, lo faceva anche con quelli che si voltavano solo per scrutarle la schiena senza il minimo pudore. Ogni tanto si fermava a scambiare qualche parola con quei colleghi provenienti da ogni parte del Paese con cui aveva avuto a che fare e che, come lei in quel frangente, stavano passeggiando da un lato all'altro della stanza. Riusciva ad associare i nomi ai volti della maggior parte di loro, ma camminare al fianco del proprio patrigno le garantiva una conoscenza potenziale molto più approfondita su ognuno.

- Quello laggiù, vicino alla porta, è Simon Bernard, Mentalista e ricercatore piuttosto rinomato di oltre oceano. Mentre, a poca distanza, quello che si è appena ingozzato di tramezzini al buffet è Takumi Goro, un Mutaforma del distretto di Nagoya. - le sussurrò all'orecchio con una punta di divertimento. - Goro ha la stessa età dei tuoi amici, forse ti ricordi di lui: avete frequentato insieme il primo biennio all'accademia, prima che si trasferisse più a ovest. La sua abilità, Vision, gli permette di vedere anche ciò che ha alle spalle. -

Yulis ammorbidì la tensione accumulata sulle sopracciglia e si mordicchiò le labbra. - Ma certo, Goro! Se non erro, Vision si manifesta tramite quel suo... uhm, terzo occhio sulla nuca. - mettendo insieme vecchi ricordi, tentò di reprimere quel brivido di disgusto che insisteva per manifestarsi e ringraziò che con Lilith, nonostante tutto, le fosse toccato un destino più clemente.

- Un'abilità piuttosto particolare, quella di Goro. Peccato che all'epoca la usasse solo per copiare durante i miei esami. -

Yulis ridacchiò e ondeggiò sui talloni. - Qualcosa mi dice che non rientrava tra i tuoi studenti preferiti. -

- Mai avuto studenti preferiti. - replicò secco, assottigliando il taglio degli occhi per rifilarle un bercio.

- Bugiardo. - cantilenò la ragazza, allungando l'ultima sillaba. Notò in Shogo un leggero cambio di espressione, ma non vi diede troppo credito dato che quell'ombra svanì con la stessa velocità con cui era apparsa.

- Stai insinuando che nei sette anni di accademia ho mai fatto dei favoritismi nei tuoi confronti? -

- Nei miei? Oh, no... però devi riconoscere che c'erano un paio di studenti a cui tenevi in modo particolare. Potremmo chiederlo a Dominic, non credi? -

Ultra VioletDove le storie prendono vita. Scoprilo ora