Sapeva che quella non era la cosa giusta da fare.
Avrebbe dovuto agire in modo differente e seguire il protocollo, informando prima la sua squadra e poi anche la polizia, visto che era stata coinvolta. Ma il tempo era poco, no? E quelle armi andavano recuperate il prima possibile, dato che parevano far gola a qualcuno di ben poco raccomandabile, stando alle parole di Phoenix - no, di Touya. Non poteva rischiare che quel qualcuno arrivasse prima di lei e si servisse di un pacchetto regalo già infiocchettato, e di certo non poteva nemmeno farsi sfuggire dettagli sulla sua nuova collaborazione.
Nella pratica non serviva nemmeno che Leo lo venisse a sapere. Sarebbe stato sufficiente recuperare la merce di contrabbando, aggiungere ad essa il piccolo presente che il suo informatore le aveva premurosamente donato e far recapitare la sacca alla Centrale di Shibuya.
Certo, prima avrebbe dovuto cancellare ogni traccia delle sue impronte dalla Rayline calibro 6, alterando di fatto parte delle prove... ma poco male.
Con quei pensieri a turbinare in testa, Yulis si acquattò contro il muro dell'edificio, scivolando nella carezza dell'ombra della notte. Una mano contro la parete, le ginocchia piegate e nascoste dal parka, il busto proteso in avanti per mantenere il profilo basso. Movimenti misurati, attenti e discreti. Proprio come quelli di una ladra.
- Una ladra con le chiavi. - mormorò a fior di labbra, mentre faceva scattare la serratura. - E con un outfit improbabile. -
Touya gliel'aveva resa quasi fin troppo facile. O forse era stato quel dannato Ultra Violet così beverino e gustoso a semplificare la risposta al quesito, come non aveva perso occasione di farle notare lui.
"Sei davvero un tipo impaziente."
- Ho le mie priorità. - borbottò in differita, maledicendosi per non aver avuto la stessa prontezza di spirito, quasi un'ora prima.
Si ritrovò al centro della sala principale, e gli stivali affondarono nella moquette percorrendo uno slalom tra i tavolini e le sedie ancora ribaltate a terra, poi imboccò il corridoio: il Maple Syrup non le era mai sembrato così freddo e privo di personalità.
Seguì per filo e per segno le istruzioni che aveva ricevuto, lasciandosi alle spalle i camerini e giungendo a quello che era l'ufficio privato di Twizzler.
"Twizzler è uno eccentrico, e come tutti i tipi strani che si rispettino non si è fatto mancare una stanza delle meraviglie."
"Una specie di stanza... segreta?"
Touya a quel punto le aveva sorriso. "Non hai idea della roba che ci tiene, lì dentro."
Non le aveva rivelato molto altro, ma qualcosa le suggeriva che l'effetto sorpresa non sarebbe mancato.
Yulis si avvicinò a una piccola porta in legno, impreziosita da un pomello di vetro zigrinato; dovette curvarsi per poter passare sotto l'arco della volta, lei, che già era di bassa statura.
< Così altezzoso da costringere chiunque a inchinarsi davanti alla scrivania, prima di entrare. >
Scosse la testa e si spostò verso gli scaffali che coprivano una porzione della parete di fondo. Con la torcia del telefono illuminò i volumi di un'enciclopedia dell'arte e accostò le dita sul primo di questi. Si spostò fino al quinto libro della collana e lo tirò verso di sé, facendolo scorrere sulla mensola; quando questo arrivò a fine corsa, un leggero click vibrò nell'aria.
Yulis incespicò indietro di un passo, osservando con meraviglia la libreria scorrere verso destra lungo un binario di acciaio. Un passaggio un po' polveroso, grande abbastanza da essere attraversato da un paio di persone, fece la sua comparsa su quella porzione di muro ora completamente esposta.
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Ultra Violet
AksiLe persone non sono mai del tutto buone o del tutto cattive, e questo Yulis lo ha imparato presto a sue spese. «Né santi, né diavoli.» come le aveva detto Shogo tanto tempo prima. «Il problema sta nella percentuale di queste due componenti, che a vo...