-Dai prendiamoci qualcosa da bere. Tanto non guidi quindi non hai modo di sottrarti a questo sacro comandamento.- dice Noemi staccandosi da Fabio.
Mi prende a braccetto e mi lascio trascinare via dalla cucina superando il tavolo al centro della stanza, uscendo tramite la porta sul retro che mi fa entrare nuovamente nel giardino ma nell’area che avevo visto prima al mio arrivo.
Da qui riesco a vedere meglio l’attrezzatura sul tavolo, si tratta di un impianto stereo di ultima generazione e il ragazzo chiamato Davide lo sta collegando, proprio quando usciamo noi riesce ad attaccare la spina e parte la canzone ad un volume alto, riconosco subito il brano tratto dalla Legend of Wildland e il gruppo musicale comincia a cantare dopo poche note.
-C’è l’ho fatta, sì cazzo. Sono un genio!- urla il ragazzo di nome Davide, a differenza di tutti i ragazzi del gruppo, lui ha i capelli molto lunghi e sono tenuti legati insieme da un elastico scuro; sono mossi e ribelli, al limite del poterli definire disordinati. Il ragazzo comincia a ballare su se stesso festeggiando la vittoria e io ne analizzo i vestiti: anche in quello è diverso dagli altri visto che adotta uno stile punk-gotico; ha dei pantaloni scuri e strappati all’altezza delle ginocchia e una sorta di maglia lunga, inoltre è pieno di cinghie di cintura che fungono da ornamenti.
-Amo questo brano. L’ho ascoltato a ripetizione per tutto il periodo dei Grandi Tornei di LoW.- utilizzo l’abbreviativo del videogioco che tutti in questo gruppo sembrano conoscere.
Davide si volta verso di me.
I suoi occhi sono castani e con la luce della sera sembrano quasi brillare di rosso, ha un taglio stretto che potrei definire come malizioso e acuto. Ne inquadro la personalità con una sola immagine, ha il volto squadrato e la mascella pronunciata, quando mi vede è chiaro che sia sorpreso.
-Oh. Dunque tu sei Daniele? Marco ci ha parlato tanto di te. Diceva che aveva conosciuto un ragazzo gay super simpatico.-
Immagino che non ci siano tanti altri ragazzi gay nei dintorni o comunque che siano pochi quelli che conosce il proprietario della Tana del Drago, sorrido imbarazzato.
-Ah sì? Non credevo di averlo colpito così tanto da farlo parlare di me. Sì, sono Daniele, molto piacere.-
Noemi per prima si avvicina ad un tavolo che si trova accanto alla console della musica che sembra il regno di appartenenza del ragazzo dai lunghi capelli scuri.
-Davide, non essere scortese e non metterlo a disagio con strane domande riguardo il sesso, ti prego!- dice Noemi intervenendo proprio quando il ragazzo stava per aprire bocca.
Quello apre la bocca e poi la chiude immediatamente.
Cerco di sforzarmi a superare il blocco della timidezza quindi faccio un largo sorriso e mi avvicino alla ragazza.
-Non c’è problema, sono aperto ad ogni aspetto della mia sessualità quindi non ho difficoltà nel parlarne, anzi, spero magari di non mettere a disagio qualcuno di voi.-
-Ma figurati! Qui siamo tutti grandi e vaccinati. Anche se Martina è la più piccola di tutti. Ma a proposito…- Davide si guarda intorno prima di continuare a parlare, poi si rivolge a Noemi come se desse per scontato che lei ha già la risposta. -Dove sono lei e sua sorella?- Noemi risponde rapidamente.
-A quanto ne so, stava aiutando Aurora a vestirsi. Marco è salito al piano di sopra per aiutarla ma non è più tornato neanche lui.-
Davide sembra studiarmi nel mentre Noemi dà una serie di spiegazioni, io annuisco ascoltando silenziosamente e subito qualche istante dopo ci raggiunge anche Fabio che esce dalla casa scendendo i gradini uno dopo l’altro.
Lo fisso per qualche istante e quando alza gli occhi mi ritrovo a fargli un sorriso inebetito colmo d’imbarazzo.
Lui non sembra reagire minimamente, anche se nota il gesto.
-Comunque, parlaci un po’ di te, Daniele. Sei come la novità del nostro gruppo quindi è giusto che indaghiamo un po’. Da dove vieni, che fai di bello nella vita, i tuoi oscuri segreti…- Davide mi rivolge nuovamente la parola mentre la coppia di prima si divide: Fabio si mette in un angolo col cellulare, Noemi va a versare da bere in alcuni bicchieri di plastica rossi e alti.
-Io? Sono una persona abbastanza comune. Mi piacciono i videogiochi, la scrittura… le solite cose. Tu invece? Sembri un appassionato di musica.-
Davide fa un largo sorriso e annuisce. -La musica è la mia vita! Mi è incredibilmente di conforto, mi aiuta a pensare ed è il mood perfetto per ogni genere di situazione.- il ragazzo mette mano nelle proprie tasche tirando fuori un porta-tabacco e un piccolo attrezzo circolare che riconosco subito nonostante lo abbia visto utilizzare pochissime volte: un grinder.
-Ti fai le canne?- chiedo non appena sento l’odore acre provenire dalla bustina appena aperta, quell’odore mi dà subito alla testa. Anche Stefano fumava canne, con lui l’ho provata per la prima volta, in realtà ho fatta tante prime esperienze…
Davide annuisce mentre si adopera per realizzare una canna in pochi istanti e con poche mosse. Poi prende il clipper e l’accende. Noto che Noemi ha un’espressione un po’ infastidita dall’odore, io lo trovo gradevole, forse perché familiare.
-Lo faccio solo per rilassare la mente, con la buona musica, come ti dicevo prima. Condividi con me? Vuoi farti un tiro?- chiede Davide porgendomi la canna dopo essersela portata alla bocca, l’aria è già impregnata di quello che non ho mai saputo definire come puzza o profumo. Scuoto il viso.
-No, grazie. Non fumo.-
-Hai mai provato? Cioè, non voglio convincerti eh. Si fa per parlare.- dice lui ritirando la mano che tiene la canna e se la riporta alla bocca. Annuisco lentamente.
-Sì, ho provato ma ricordo di non aver avuto belle esperienze. Su due volte, la prima mi sono completamente alienato mentre la seconda ho rischiato di sentirmi male, mi girava la testa. Da allora ho detto che quello non fa per me.- dico sinceramente e sia lui che gli altri sembrano trovarlo divertente facendo una risata.
Allo stesso tempo, Fabio si sposta verso di noi avvicinandosi e allungando la mano verso l’amico per farsi passare la canna dall’amico. -E al tuo vecchio amico non offri qualche tiro? Avanti, che per superare questa sera ne ho bisogno!- i suoi occhi sono pensierosi a rabbuiati, immagino che sia a causa della discussione con la sua fidanzata quando io e Marco siamo arrivati, sposto lo sguardo su di lei.
Noemi ignora la frecciatina, mi si avvicina semplicemente passandomi la bevanda e alza il bicchiere a cin-cin. Io guardo il contenuto, sembra gassata.
-Cos’è che sto esattamente per bere?- le dico cercando di farla distrarre, lei sembra capire le mie intenzioni e ride per il tono incerto che ho usato. È stato facile farla sorridere.
-Non è molto forte. Gassosa, vodka alla fragola e un elemento segreto. Ti invito a scoprire quale sia.- dice in risposta.
La assaggio e sento qualcosa di davvero troppo dolce persino per me. È fruttato, certo, e riconosco subito l’uso dello sciroppo puro, utile per alleggerire la miscela.
Qualche istante dopo vediamo Marco e le due sorelle uscire dalla casa e scendere anche loro in giardino accolti dalla playlist del videogioco preferito. Aurora mi si avvicina sorridente e mi abbraccia forte, ricambio quel gesto naturale e affettuoso e a quel punto il padrone di casa ci richiama all’attenzione.
-Diamo il via ai festeggiamenti!-

Come girasoli al tramonto [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora