Dušan Vlahović

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Under the influence
To: Barbalacoimma

Apro delicatamente la tinta labbra bordeaux e uso l'applicatore per metterlo sulle labbra seguendo il mio contorno naturale già delineato dalla matita leggermente più scura, sorrido vedendo il risultato e mi volto per uscire chiudendo il contenito...

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Apro delicatamente la tinta labbra bordeaux e uso l'applicatore per metterlo sulle labbra seguendo il mio contorno naturale già delineato dalla matita leggermente più scura, sorrido vedendo il risultato e mi volto per uscire chiudendo il contenitore e posandolo sul lavandino, e quasi prendo un infarto, poso la mia mano sul petto e guardo storto il ragazzo che mi si staglia davanti.

"Dušan mi hai fatto prendere un colpo"- gli dico picchiettando il dito sul suo petto - "Cos'è? Vuoi la ragazza morta prima del Galà del Calcio?"- aggiungo rilassando i nervi e sorridendogli dal basso, perché diciamocelo, è davvero alto e, rispetto a me, ancora di più

Lui ridacchia regalandomi uno dei suoi sorrisi, e non mento nel dire che ad ogni sua espressione felice io mi innamoro sempre di più e non posso che essere contenta anche io, come una sorta di malattia contagiosa, con eccezione positiva però.

"Sei così fragile di cuore principeza?"- domanda con l'aggiunta del nomignolo in serbo, il quale utilizza quasi sempre, occasioni pubbliche comprese provocandomi sempre un rossore in viso paragonabile, banalmente, ad un pomodoro

Si Dušan, per te decisamente

"Solo se rimani lì in silenzio come una mummia!"- e mi sorride baciandomi a stampo, così, senza alcuna motivazione valida apparente

Sorrido spontaneamente e mi perdo per qualche secondo nei suoi occhi, lasciando che lui mi avvolga i fianchi con le sue mani, provocandomi un brivido lungo la spina dorsale e una scarica elettrica che si propaga in ogni nervo del mio corpo; è inutile negarlo, anche il suo tocco più leggero, che sia attraverso i vestiti o sulla mia pelle nuda, è sempre come fosse la prima volta.

"Sei uno spettacolo T/n, anche da imbronciata"- a quelle sue parole bofonchio qualcosa trovando la forza di allontanarmi per andare a mettermi i tacchi, faccio tutto velocemente per paura che veda come un suo complimento, un suo tocco, mi rendono talmente instabile da arrossire come una ragazzina alle prime armi.

Mi rendi instabile come un qualsivoglia elemento radioattivo e Dio come mi fa imbestialire, ho sempre avuto il controllo razionale di tutto ciò che mi circonda, analizzo tutto con numeri, logica e razionalità ma lui è la mia equazione impossibile, quella che non riesco a risolvere.
Tutto ciò che provo quando sto con lui, o per lui, è totalmente indecifrabile, vorrei spiegarlo tutto con un semplice grafico ma nulla. Impossibile.

Rimane all'ingresso per darmi il tempo di mettere quelle scarpe fastidiose che però, oltre a slanciare la mia figura e impedirmi di inciampare su questo dannato vestito, aiutano a diminuire il divario di altezza tra me e il mio uomo.

Lo raggiungo mentre si rigira le chiavi dell'auto tra le dite, e appena scorge la mia figura, finalmente completa di tutte il suo sguardo si illumina, come se avesse appena fatto goal.

Non guardarmi così o penserò di sciogliermi

"Vuoi un autografo?"- domando ironica e lui rotea lo sguardo divertito

"Allora non ti dirò che sei meravigliosa"- afferma aprendo la porta e uscendo da quella che ormai è la nostra casa, sorrido e lo seguo fino all'ascensore

"Lo hai appena detto comunque"- osservo prendendogli la mano non occupata a tenere le chiavi per poi premere il pulsante del piano -1, lui fa intrecciare le nostre dita posando i suoi occhi su di me

"Tanto avrei ceduto prima di arrivare alla macchina"- commenta, e non faccio in tempo a rispondere che il 'ding' dell'ascensore, seguito dall'avviso della voce metallica ci avverte del nostro arrivo al piano desiderato

Rimaniamo in un silenzio religioso fino alla sua amata macchina, usata solo per occasioni speciali, una Ferrari cabrio dalla livrea azzurra, non vi dico neanche quanto desidererei guidarla io perché sarebbe inutile

"Che ne dici al ritorno di guidarla te?"- domanda dal nulla aprendomi la portiera, al che strabuzzo gli occhi guardandolo, non tanto per il gesto di galanteria ma per la proposta, sa quanto amo quest'auto ma di certo non avrei mai pensato che un giorno me la facesse guidare - "Il gatto ti ha mangiato la lingua?"-

Scuoto la testa riprendendomi dallo stato di shock - "La guido più che volentieri"-

Prima di andare verso il lato del guidatore mi stampa sulla fronte un bacio veloce, sbatto più volte le palpebre prima di salire su quella macchina, chiudere la portiera con delicatezza e lasciare che il rombo del motore invada le mie orecchie facendomi tremare perfino il cuore.

Il ragazzo esce dal parcheggio e guida per le strade lanciandomi qualche volta uno sguardo fugace, posando, quando può, la mano sulla coscia, mandando in tilt il mio cervello per l'ennesima volta.

Non calcolo neanche il tempo che ci mettiamo, non ne ho voglia, mi basta godere della vista del suo profilo, della sta concentrazione mentre preme l'acceleratore o frena, tutto nei piccoli dettagli come a volermi tatuare quell'immagine.

E come un sogno ovviamente finisce, arrivati davanti al teatro della premiazione ci aspetta un parcheggiatore, il quale vedendo la macchina socchiude la bocca, realizzando di doverla trattare con il massimo del riguardo.

Scende prima Dušan, che lascia le chiavi in mano al signore, e poi mi apre la portiera, nonostante lo stesso già facendo da me, mi porge la mano e appena scendo vengo investita da una marea di flash, mi stringo a lui quasi in imbarazzo per tutte quelle eccessive attenzioni.
Camminiamo sul tappeto rosso e ci fermiamo solo per farci fare qualche foto, il suo braccio mi avvolge il fianco stringendomi a lui, non riesco a non guardarlo, non mi interessa dei fotografi voglio solo stare con lui, qualsiasi posto sia.
Anche lui volge i suoi occhi a me, ricambiando quello che è un gioco di sguardi tipici di chi è innamorato.

Sono inutili altre parole, gli occhi, quelli dicono molto più di molte parole, riescono a far tacere il mondo intero in meno di un secondo. Specie se innamorati, e lì si riconosce senza sforzo, brillano di un sentimento difficile da afferrare e descrivere.
È qualcosa che va oltre alla razionalità di cui vado matta, è come quando ti ritrovi davanti per la prima volta ad un'espressione dove ci sono più lettere che numeri, dove non sai spiegarti del motivo per cui ci sono a, b, x o y. Ed è così sempre, l'amore è davvero un'equazione irrisolvibile, e in fondo, è proprio questa la sua bellezza

𝐈𝐦𝐦𝐚𝐠𝐢𝐧𝐚 || calciatoriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora