Davide Calabria

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Take my breath

"A sinistra"- dico quasi ridendo mentre sorpasso per l'ennesima volta un ragazzo che come me sta correndo nel solito parco a Milano, ogni mattina è così, un appuntamento fisso di cui ormai ho fatto l'abitudine

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"A sinistra"- dico quasi ridendo mentre sorpasso per l'ennesima volta un ragazzo che come me sta correndo nel solito parco a Milano, ogni mattina è così, un appuntamento fisso di cui ormai ho fatto l'abitudine.
Per motivi legati al tempo purtroppo la corsa mattutina è sempre abbastanza frettolosa è questo mi porta a sorpassarlo, da un lato non è colpa mia e poi devo ammettere che è divertente sentirlo sbuffare o vederlo roteare lo sguardo.

"Prima o poi ti presenterai spero"- lo sento dire mentre continuo a correre tranquillamente senza badarlo di un'attenzione in più, qualche volta mi è passato per la testa di fermarmi e scambiare qualche parola in più ma la situazione così è bella, insomma ognuno si è fatto l'impressione dell'altro senza contaminazioni, tutto come le nostre menti immaginano, è perfetto così come Notti Bianche di Dostoevskij

Come al solito torno a casa e mi faccio una doccia incurante che il mattino dopo sarebbe cambiato tutto.

L'indomani mattina

"A sinistra"- affermo con il sorriso sul volto sorpassando nuovamente il ragazzo dai capelli ricci e scomposti, solo che stavolta inizia a correre più velocemente mantenendo il mio passo, mi volto e lo guardo confusa

"Posso sapere il tuo nome?"- domanda sorridendomi gentilmente

"T/n e il tuo?"- domando rallentando il passo sperando di non arrivare comunque in ritardo a lavoro

Strabuzza gli occhi e inizia quasi a balbettare, con mia espressione di confusione a dintornare il tutto

"Non mi conosci?"- domanda sorpreso

"Dovrei?"-  alzo un sopracciglio curiosa di sapere la misteriosa identità del ragazzo, la quale a quanto pare dovrei conoscere

"Davide Calabria"- lo dice piano, controllandosi attorno prima di parlare, al che scoppio a ridere per l'assurdità di quella scena

"Vuoi dirmi che in tutto questo tempo ho superato correndo un pazzoide?"- domando pensando che a questo punto il ragazzo tanto bello ha anche tante rotelle fuori posto

Il ragazzo scoppia a ridere con me - "Meglio così allora"- mi sorride con gentilezza prima di aggiungere - "Hai tempo per un caffè?"-

Guardo l'orologio al mio polso e noto con piacere che non sono in ritardo così annuisco - "Accetto solo se mi garantisci di non essere un famosissimo serial killer Davide Calabria"- commento reduce di troppi documentari sui true crime

Ride divertito e scuote la testa - "Non lo sono, sai che scandalo altrimenti?"-

"Continuo a non capire questa tua grande fama"- osservo rallentando fino a che entrambi passeggiamo come persone qualsiasi

"Va bene così"- mi risponde raggiungendo un piccolo bar fuori dal parco, entriamo e ci sediamo ad un tavolino, quello più in disparte possibile e mille domande mi sorgono nella mente, cos'ha di tanto speciale?

Facciamo appena in tempo a ordinare che un bambino con la maglia del Milan si avvicina al ragazzo con fare timido, guardo confusa la scena, ma sorrido spontaneamente alla gentilezza di Davide e al tentennamento del bambino che continuava a voltarsi verso la madre, probabilmente per la paura di disturbare.
Davide gli firma la maglia e scatta la foto con il telefono della madre e tutto mi diventa chiaro.

Appena finisce quel piccolo siparietto tanto dolce, mi stupisco per la sua gentilezza e il modo di porsi, alquanto strano per un calciatore.

"Sei un calciatore eh?"- domando tenendomi il viso con la mano, ne approfitto per stampare nella mia mente l'immagine del suo viso illuminato dai raggi del sole filtrati da una tenda bianca, mettendo in evidenza i ricci scompigliati e la leggera barba

"Mi hai scoperto"- sembra più amareggiato che felice e non colgo il motivo di questa sua espressione

"Oh eddai non fare così, guarda che anche se sei un calciatore continuerò a superarti comunque eh"- dico sorridendogli quasi divertita da quella situazione, io sto bevendo il caffè con un calciatore, certo che la vita riserva sempre delle sorprese

Lo vedo riprendere linfa vitale quasi - "Pensavo iniziassi a fare la gatta morta"- strabuzzo gli occhi a quella sincerità disarmante e mentre la cameriera posa il nostro ordine io gli scoppio a ridere in faccia

"Hai proprio sbagliato tipo"- dico tra le risate mentre abbasso lo sguardo sul mio caffè - "Odio l'idea di fama, odio chi si fa gli affari degli altri, non oso immaginare qualcuno di famoso; quindi mio caro Davide no, non lo farei mai perché non sono una alla ricerca di fama"- spiego aprendo la bustina di zucchero e versandola nella tazzina

"È sorprendente, sei particolare T/n"- commenta iniziando a bere il caffè amaro

"Sono normale suppongo, e mi piace esserlo, amo il mio lavoro e vorrei solo riconoscimenti in quell'ambito, il resto viene dopo"- continuo scrollando le spalle

"Allora continuerai a superarmi ogni mattina?"- domando incastrando i suoi occhi nei miei in uno scambio speranzoso e con tante aspettative, come se cercasse di decifrare ogni mia micro espressione

"Ovvio! E se hai tanta paura del contrario ti lascio anche il numero di telefono, magica offerta solo per oggi!"- esclamo sperando che il bello di quella strana chiacchierata dovesse ancora venire, voglio conoscerlo meglio e fregandomene di chi sia, ho la volta di voler sapere chi è il Davide che amo superare al mattino, il mio appuntamento fisso che mi migliora l'inizio della giornata.

Due sconosciuti che a quanto pare si migliorano la mattinata a vicenda, perché io ancora non sapevo che continuava a venire a correre, nonostante gli allenamenti che già bastavano, per vedere me e sperare di conoscermi meglio.

𝐈𝐦𝐦𝐚𝐠𝐢𝐧𝐚 || calciatoriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora