Mason Mount

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Dark red
To: _eddieandbilly_

Come fanno le parole ad essere più taglienti dei cocci di vetro?

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Come fanno le parole ad essere più taglienti dei cocci di vetro?

Doveva essere il nostro anniversario, la nostra giornata ed invece siamo punto a capo di una storia che ormai sembra al termine, un litigio banale e tutto si era ingigantito all'improvviso, un fiammifero buttato nella benzina. Un incubo che diventa realtà. Cattiverie da un lato e cattiverie dall'altro, come di routine, dura tutto finché uno dei due non fa un passo verso l'altro. Peccato che ultimamente sia io a farlo perennemente, mi sembra di lottare contro i mulini a vento, come Don Chisciotte.

«Sei una cosa allucinante T/n, te la prendi perché non ho voglia di andare a quello stupido ristorante?! Ho avuto allenamento oggi, non sono come te che non fai un cazzo tutto il giorno» quelle semplici parole pronunciate con una rabbia che non merito, l'indice puntato al mio petto, mi fanno crollare

Gli occhi si riempiono di lacrime, sono sul punto di una crisi isterica, come può pensare che il mio lavoro consista nel nulla cosmico? Per l'amor del cielo sono una semplice stilista, non ho un gran dispendio fisico come lui, ma non è vero che non faccio nulla, e lui lo sa. Quante volte mi ha accolto a casa dopo un'interminabile viaggio di lavoro con un sorriso e il mio piatto preferito, quante volte mi ha visto al limite dello stress rintanata nel mio studio, mille cartamodello sparsi in giro, spilli, pezzi di stoffa e disegni. Lui sa che è il lavoro della mia vita, che lo amo e che sono sacrifici disposta a subire ma non sembra ancora quanto sforzo io ci metta.

D'altronde non è mai venuto a vedere una mia sfilata, cosa posso aspettarmi?

«Non puoi averlo detto sul serio» dico in un sussurro con la voce rotta come lo è il mio cuore, ho preso una giornata libera, oggi, tutto per organizzare il miglior anniversario possibile sapendo che la delusione dei mondiali non gli è ancora passata «Avevo programmato tutto e tu stamattina non eri nemmeno accanto a me! Facciamo cinque anni assieme Mason!» dico fra le lacrime che ormai solcano le mie gote

«Ero da Kai, abbiamo bevuto e ho preferito non mettermi alla guida, lo sai» si giustifica come se nulla fosse ed io mi sento morire dentro, ogni sua parola è una crepa in più sul mio cuore dilaniato «Non cambia nulla se piuttosto andiamo a fare la nostra solita passeggiata» aggiunge tentando di sanare la situazione

«Dimmi una cosa Mason, una sola» dico con voce incerta, mille dubbi mi stanno assalendo da settimane, la sua distanza, la sua freddezza, il suo essere così evasivo alle mie domande, mi guarda annuendo ed io racimolo tutto il coraggio asciugandomi le lacrime con la manica della felpa «Mi ami ancora?»

Lui sembra disorientato dalle mie parole e si avvicina delicatamente a me, stavolta è lui a raccogliere una mia lacrima «Ti ho portato all'estremo se mi chiedi questo» sussurra colpevole

«Rispondi, per favore» imploro guardandolo negli occhi, ho bisogno di conferme, sia che siano positive che negative

«Certo che ti amo ancora T/n, come potrei non farlo? Io...» sospira posando la sua fronte sulla mia e chiudendo gli occhi «Scusami per prima, è la frustrazione»

Mi allontano, stufa e stanca di quelle giustificazione «Frustrazione? Mi stai prendendo per il culo» torno all'attacco e lui si mette immediatamente sulla difensiva, tornando a tutto quel rancore inspiegabile di prima

«È difficile cercare di farti fare qualcosa che non sia nel tuo programma! Con te è difficile perfino organizzare una proposta di matrimonio!» capisce immediatamente di aver parlato troppo mentre io rimango ferma immobile

«Non capisco» riesco solo a dire fissandolo negli occhi, da cui guizza solo il panico

«Nulla, lascia stare» dice cercando di liquidare il discorso e andando verso la cucina a passo veloce, continuando a giocherellare con l'anello che ha sul dito, segno che è nervoso

Lo afferro per il braccio «Mason spiegami.»

Lui si volta esasperato «Cosa vuoi sentirti dire? Che volevo solo andare a fare la nostra solita passeggiata, andare nel nostro solito parco, e chiederti di sposarmi? Perché sí, è esattamente quello che stavo programmando da giorni, ed è lo stesso motivo per cui mi sono allontanato, dovevo organizzare qualcosa degno di te! Ma sei dannatamente semplice, odi le grandi dimostrazioni d'affetto e mi hai messo in difficoltà» prende un respiro prima di continuare «Volevo farlo durante una mia partita, segnare, dedicartelo e chiederti di sposarmi ma il tuo lavoro ce lo impedisce!»

Rimango ammutolita guardandolo, tutto il brutto periodo trascorso sembra dissolversi nel nulla, tutti i miei dubbi si sciolgono come neve al sole, tutto prende chiarezza.

«Potevi farlo senza farmi soffrire così tanto, ti sposerei anche se me lo chiedessi in un bagno pubblico Mason» osservo accennando ad un sorriso, mollo la presa sul suo braccio mentre sul suo volto si fa largo un'espressione, all'inizio confusa ma appena coglie il mio consenso si fionda sulle mie labbra avvolgendomi la vita con le braccia

«Quindi mi vuoi sposare davvero?» domanda a fior di labbra allontanandosi solo quanto basta per guardarci negli occhi e riprendere aria

«Ovvio che ti sposo» rispondo incredula dall'assurdità di quella giornata, di quella sera e di quel momento

Si allontana dalla mia figura solo per afferrare una scatolina in velluto rosso con l'incisione "Cartier" in oro al di sopra, dalla sua tasca e aprirla, mostrando all'interno uno splendido anello in platino, al centro un diamante di taglio ovale mentre ai lati ce ne sono tanti piccoli incastonati.

«Prometto che verrò ad una delle tue sfilate T/n, è decisamente arrivato il momento di rimediare a tutti i miei errori» mi dice con il sorriso stampato sulle labbra mentre, delicatamente e impacciatamente, mi infila l'anello

«Ti amo» dico prima di cingerli il collo con le braccia e baciarlo con tutta la passione che ho in corpo

«Ti amo anche io» mi sussurra tra un bacio e l'altro

Le parole sí, sono arme laceranti, dilanianti e più insidiose ma allo stesso tempo sono la cura più grande, solo se seguite da gesti e azioni.

𝐈𝐦𝐦𝐚𝐠𝐢𝐧𝐚 || calciatoriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora