_capitolo sedici_

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Dopo una giornata pessima, piena di paranoie e di pensieri, trovarmi a casa mia con Jiro e Shoto da una parte mi fece stare bene, dall'altra necessitavo di spiegazioni, di chiarimenti, perchè quella sensazione di inadeguatezza nei loro confronti mi faceva venire la nausea. 

Mi ritrovavo al centro del divano, alla mia sinistra il ragazzo più bello del mondo, con i suoi occhi eterocromatici e spenti rivolti verso di me, alla mia destra la mia anima gemella, con quelle ciocche viola che le coprivano appena lo sguardo in modo tale da nascondere la sua tristezza. Loro forse non sanno quanto io sia attenta ai dettagli e quanto io stia percependo la loro preoccupazione. 

"Jiro, iniziamo con te. Mi spieghi perchè sei fredda nei miei confronti? e soprattutto perchè non ti piace Shoto? voglio che tu sia sincera, anche con lui" i miei occhi si puntarono di lei, i suoi invece alternavano sui miei e su quelli di Shoto. Prese un respiro profondo e si grattò la testa nervosa, "Non è che non mi piaccia Shoto in sé, semplicemente ho paura che ti possa succedere qualcosa a causa della sua famiglia, non me ne volere Shoto, capiscimi, la tua famiglia è temuta, pericolosa, e Momo è la mia famiglia, tu non saresti preoccupato se tipo tua sorella Fuyumi fosse immischiata in situazioni più grandi di lei?" Shoto annuì a quella domanda ed io rimasi lì ad ascoltare, "Io sono contenta che tu abbia questi occhi che brillano quando mi parli di lui, sono solo preoccupata" allungai le mani verso le sue "Ho capito Jirou, ma perchè non me lo dici direttamente? mi hai fatto sentire come se non fossi più importante per te" mi pizzicò appena la mano cercando di non incontrare il mio sguardo. 

"Tu sei scema, lo sai che non potrei...vivere senza di te ammasso di tette e capelli" risi di gusto difronte al complimento/non complimento della mia migliore amica, "Io amo questo stronzo qua, e voglio solo che tu sia felice per me, perchè io lo sono, anche se ora il signorino qua deve darmi delle spiegazioni sincere altrimenti lo butto fuori di casa" lo guardai con la coda dell'occhio e lo vidi sorridere nervosamente, "Pace?" "Pace" ci lasciammo andare in un abbraccio, piccolo ma pieno di amore, la sua mano accarezzò i miei lunghi capelli neri ed io chiusi gli occhi quando sentì l'odore di cocco dei suoi capelli, un odore che sa di casa.

Sciolsi l'abbraccio e mi voltai verso Shoto, lo squadrai attentamente, e mi resi conto quanto fosse bello con qualsiasi cosa indossasse. "Mi spieghi quell'abbraccio con la tua assistente? e la vostra conversazione? avete una storia? mi stai tradendo? lei è meglio di me? non sono abbastanza per te? sono solo un passatempo?" le domande vennero fuori una dopo l'altra, i miei pensieri e i miei dubbi emersero senza riuscire a trattenerli, prese le mie mani e incontrò il mio sguardo "Yaomomo, calmati, fammi parlare" ridacchiò ed io mi ammutolì.

"So che sembra una frase fatta, ma hai frainteso tutto. Asuna era particolarmente triste, e siccome tu hai impiantato in me questo senso di attenzione verso gli altri, me ne resi conto al che le chiesi se fosse stanca o altro, e mi stava raccontando della sua cotta, ovvero Natsu, e quindi anche lei non sa come comportarsi, non sa se può uscire allo scoperto e tante altre cose simili a noi, si è messa a piangere dicendomi quanto tenesse a mio fratello, ed ero solo emozionato per lui e di istinto l'ho abbracciata, ma niente di più, anche io stavo parlando di te, lei lo sa, e mi ha detto che sono fortunato ad averti, che sei una bomba sexy intelligente, e non ha tutti i torti" i nostri sguardi non si focalizzarono su nient'altro che noi, mi resi conto di quanto stupida e paranoica io fossi, sospirai e lasciai andare un risolino nervoso, "Scusa Shoto, è che non mi sento alla tua altezza e questo mi porta ad avere paura di perderti e di non essere abbastanza per te" mi avvicinò a se prendendomi da una mano e mi abbracciò forte rassicurandomi con tante parole dolci. 

Mi ritrovai quella sera, nuovamente, in mezzo a due persone bellissime, due persone che non avrei mai voluto perdere per niente dal mondo. Mi feci avvolgere dall'abbraccio di entrambi, ricordando loro quanto fossi fortunata ad averli con me, quanto gli volessi bene. 

ti stavo aspettando || todomomoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora