_capitolo tredici_

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Mai mi sarei aspettata di finire nei guai, mai avrei pensato di prendermi una stramaledetta cotta per uno come lui, e mai avrei pensato di sentirmi così vicino a qualcuno. Certo ho i miei migliori amici, questo lo so, ma volevo qualcuno che mi stesse vicino per davvero, che mi amasse. Anche se mi ero promessa e ripromessa di non affezionarmi a nessuno, di andare avanti nella mia vita senza aver quel bisogno costante di essere amata, eppure senza neanche chiederglielo Shoto Todoroki è entrato nella mia vita, credo nel momento in cui i miei occhi grigi incontrarono i suoi eterocromatici. 

Però le cose belle durano poco, a causa di una passeggiata innocente, finì in prima pagina, venendo appellata come l'amante di Todoroki, come la rovina famiglia considerata la sua proposta di matrimonio a Hisa Osaka. Ma che ne sanno loro dei sentimenti di Shoto, che ne sanno loro di come mi guarda e di come si apre a me. 

Ma io sapevo davvero ciò che stavo facendo? ero davvero sicura quando gli dissi per messaggio che volevo ci vedessimo comunque di nascosto? forse non mi rendo davvero conto che famiglia loro siano, per quanto i fratelli mi trattino come una di loro, il padre mi odiava.

Mi ha fatto conoscere pezzi grossi, amici suoi a quanto detto, che però mi hanno fatto intendere che se l'immagine dei Todoroki dovesse essere messa in discussione a causa mia, loro faranno del male alle persone a me vicine. Sapevano la sede dove stava mia mamma, sapevano il mio indirizzo di casa, il nome dei genitori di Jirou, sapevano tutto. Enji difronte alle minacce di quegli uomini non sembrò scomporsi, ma il suo sguardo faceva trapelare paura e preoccupazione, non per me ovvio, lui mi odiava, ma per se stesso, perchè se io avessi combinato qualche guaio ci sarebbe andato di mezzo

Ed io questo non lo volevo, non volevo mettere in pericolo i fratelli, volevo che fossero al sicuro e felici, volevo che Fuyumi fosse tranquilla a casa a preparare da mangiare per gli uomini della sua vita, volevo che Shoto riposasse sereno senza preoccupazioni, e che Natsu e Touya si prendessero in giro come sempre. Non volevo rovinare quello che loro avevano in segreto, non volevo essere la causa di problemi. 

Ma sono testarda, sono romantica, sono leggermente egoista, sono quello che volete, e quindi non volevo rinunciare a quei sentimenti, non volevo rinunciare a quelle labbra rosa e morbide, non volevo rinunciare a quella cicatrice, non volevo rinunciare a quel profumo inebriante. 

D'altro canto neanche Shoto sembrava volesse rinunciare a me. Lui stesso cercò di dirmi che voleva che io mi allontanassi da loro, ma secondo me voleva intendere di non farci scoprire, di non uscire più allo scoperto, ma di frequentarci in silenzio, lontano dalle malelingue. 

Desideravo una cosa del genere? no.
Comunque mi eccitava l'idea di fare le cose di nascosto come se avessi sedici anni? si.
Me ne pentirò? si.
Lo farò comunque? ovvio.

Nei giorni seguenti io fui trasferita al decimo piano, occupandomi delle segnalazioni del personale, sostanzialmente dovevo gestire i problemi interni dell'azienda. Questo grazie alla persuasione di Touya, il quale convinse il padre che non dovevo essere vista da nessuno, neanche con lui, e che se avessi continuato ad essere la sua assistente la gente mi avrebbe vista. Burnin tornò ad essere l'ombra di Enji, mentre a Shoto fu associata un'altra ragazza, scelta dal padre. 

Più alta di me, più magra di me, più bella di me, più ricca di me, più tutto rispetto a me. Fu una provocazione la sua, come per farmi capire che suo figlio dovesse stare con una donna migliore di me, che avesse un ruolo in questa società e non che fosse uno scarto sociale come me. La cosa però divertente è che a Shoto di quella ragazza non gliene fregava niente. Non la guardava, non le dava nomignoli, non le chiedeva di medicare la sua ferita. Quando il padre non c'era lui scendeva sempre al mio piano per guardarmi, per portarmi il pranzo, un piccolo biglietto, cose che non dessero troppo nell'occhio. Non parlavamo, ci guardavamo solo, in modo tale da non far sparlare nessuno di noi. 

ti stavo aspettando || todomomoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora