Pamela e Fausto

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Fausto aveva capito di essere stato scaricato da Francesca, dopo la disperazione era riuscito a reagire e a voltare pagina, in fondo non faceva per lui quel rapporto, lui voleva una donna tutta sua, da possedere sia mentalmente che fisicamente, disinibita certo, ma senza doverla condividere con altri.

L'occasione si presentò sul posto di lavoro, una nuova segretaria per lui, aveva fatto carriera negli ultimi anni e il suo superiore gli aveva "regalato" visto il grande onere di lavoro, una segretaria che si occupasse di aiutarlo a sbrogliarlo, quella mattina avrebbe dovuto conoscerla per la prima volta, scelta dall'ufficio assunzioni, pareva fosse molto in gamba e anche se alle prime armi, determinata ad ottenere quel posto, ma l'ultima parola l'avrebbe avuta lui, doveva piacerle e dare la conferma all'ufficio assunzioni.

Pamela, così gli avevano detto si chiamava la nuova segretaria, era una venticinquenne da poco laureata in economia e commercio e il lavoro che le avevano proposto era decisamente inferiore alle sue capacità, poca carriera, fare la segretaria poteva non essere il suo vero sogno e l'avrebbe scoperto presto.

Fausto, seduto alla sua scrivania vide entrare Pamela nel suo ufficio, bella e fiera, mora, occhi verdi, assomigliava un po' a Francesca, con qualche anno in meno, a dire il vero, parecchi in meno, il suo sorriso, lo conquistò dal primo momento e lei dava segni di aver capito di averlo rapito.

Fecero un colloquio conoscitivo di base, età, aspettative e progetti, lei era interessata ad un lavoro che le desse la possibilità di crescere, l'ufficio vendite di Fausto non era quello a cui lei avrebbe potuto aspirare ma nonostante tutto le piaceva moltissimo e glielo disse.

"Cara Pamela, sei una ragazza in gamba e meriti di più che lavorare in ufficio da me, lo so, meriti una posizione migliore, ma ti faccio una proposta, intanto che cerchi qualcosa di meglio, dammi una mano a sbrigare tutte queste scartoffie, ti prometto che ti aiuterò a trovarlo"

"Lei è troppo gentile, grazie per la sincerità" rispose Pamela," sarò lieta di aiutarla a risolvere un po' di pratiche e la ringrazio fin d'ora dell'aiuto che potrà darmi"

"Perfetto!" le disse Fausto, per me è ok, do la conferma all'ufficio assunzioni e spiegherò loro con calma di cercarti una posizione migliore"

Nonostante Fausto fosse molto professionale nel suo lavoro, non poté fare a meno di notare la forte sensualità in Pamela, andava oltre la facciata lavorativa, poteva sentire quanto fosse passionale da come si spostava i capelli dal viso, da come accavallava le gambe e dallo sguardo che gli aveva regalato per il riconoscimento delle sue capacità lavorative.

Si diede la scusa che sarebbe stata poco con lui, che lei avrebbe trovato di meglio e iniziò a guardarla con occhi diversi, sapeva di essere un uomo di mezz'età affascinante, brizzolato al punto giusto, con un fisico invidiabile visto la frequentazione costante in palestra, era sicuro che Pamela fosse una donna che sapeva quello che voleva e sperava a questo punto che lei lo volesse al di fuori del lavoro, ma non poteva fare il primo passo, troppo rischioso in ambito lavorativo, si alzo da dietro la scrivania e si posizionò davanti a lei, seduta sulla sedia.

"Bene Pamela, sono molto contento, spero ti troverai bene con me"

Pamela si alzo dalla sedia, si avvicinò tendendogli la mano col viso e sfiorandogli la guancia gli sussurrò all'orecchio un "grazie" molto intimo, Fausto sentì il suo profumo ed un brivido gli percorse la schiena, quella parola sussurrata all'orecchio aveva risvegliato in lui tutti i suoi sensi, lei vedendo la reazione provocata si appoggio più del necessario e gli fece sentire il suo corpo addosso, in una promessa non detta che andava al di là del rapporto lavorativo.

"Mi piace ascoltarla e ritengo che i suoi consigli mi saranno utilissimi, grazie ancora"

Uscì dal suo ufficio dandogli la meravigliosa schiena, era bellissima vista da dietro e immaginò le sue mani su quei meravigliosi fianchi mentre la possedeva.

Pamela uscì molto soddisfatta, lui non l'aveva ancora capito ma lei era decisa a conquistarlo, gli piaceva e da donna moderna quale era voleva usare tutte le sue armi per far carriera in fretta, Pamela avrebbe provato a portarselo a letto e dal rigonfiamento che aveva sentito attraverso i pantaloni, anche a lui lei non era indifferente, adorava fare sesso, se poi al sesso si fosse unito un tornaconto lavorativo, ancora meglio.

L'era delle donne sedotte e abbandonate era finita, pensò sorridendo, ora siamo noi a prenderci chi vogliamo e come vogliamo, Fausto sarebbe stato suo e avrebbe usato il suo fascino per legarlo a sé e ottenere promozioni veloci e salire di grado velocemente, mentalmente pensò a cosa avrebbe indossato il primo giorno di lavoro e la decolté nera con le autoreggenti nere velate le sembrò perfetta, chiaramente abbinate ad un completino sexy di pizzo che sarebbe strategicamente spuntato dalla sua camicetta, si sarebbe divertita, l'immagine di lei posseduta sulla scrivania la eccitava parecchio, il rischio di essere scoperti, bellissimo, non vedeva l'ora.

Così. La mattina dopo, puntualissima si presentò in ufficio, vestita in maniera elegante e sensuale andò a bussare alla porta del suo datore di lavoro.

"Buongiorno Dottore", disse Pamela "Buongiorno Pamela, chiamami Fausto sennò mi fai sentire vecchio"

Certo Fausto, volentieri, cosa posso fare per te questa mattina? Fausto qualche idea ce l'aveva ma dovette rimanere nell'ambito lavorativo e si avvicinò a lei per mostrarle alcune pratiche da sbrigare, il suo profumo era inebriante, ma anche l'odore della sua pella da vicino si sentiva e gli dava un brivido lungo la schiena, Pamela se ne accorse e non perse l'occasione di provocarlo tutta la mattina, a mezzogiorno Fausto sarebbe potuto esplodere e aveva ormai capito che Pamela era disposta a donarsi generosamente a lui.

All'ora di pranzo tutti i colleghi andavano a mangiare in mensa, ma lui chiese a Pamela se volesse rimanere con lui a finire quel lavoro e che sarebbero andati a mangiare qualcosa dopo, chiaramente Pamela capì subito le intenzioni di Fausto e ben contenta di essere riuscita a provocarlo a sufficienza accettò la sua proposta.

Fausto si avvicinò a lei seduta alla sua scrivania e si mise dietro, appoggiando le mani sulle sue spalle.

"Tutto bene, cara? "le chiese, mentre le sue mani scivolavano sul davanti della sua camicetta fermandosi accarezzando l'attaccatura di quei seni meravigliosi che si vedeva passare davanti da ore, Pamela senza parlare, si girò e appoggiando il sedere sulla scrivania lo tirò a sé dalla cravatta e gli disse "Finalmente ora sarai mio!" Fausto che non aspettava altro la baciò appassionatamente mentre le sue mani accarezzavano finalmente i suoi seni, le gli stava slacciando i pantaloni, Fausto era estasiato da questa donna che lo stava possedendo, tutti i suoi sensi la desideravano, Pamela aveva infilato una mano nei suoi slip e il suo pene le aveva già dimostrato di essere pronto per lei, le scosto le mutandine lo punto diritto al paradiso e con un colpo secco la prese dicendole "Sei tu; che sei mia" Ti volevo da ieri mattina, da quando sei entrata da quella porta, mi fai perdere il senso del pudore, sei pazzesca Pamela e mentre le diceva cosi, il suo pene entrava e usciva provocando in Pamela dei gemiti soffocati che lo stavano facendo impazzire, lei si aggrappo ai suoi fianchi spingendolo a se, era davvero eccitata anche lei, e in poco tempo venne aggrappata alla giacca di Fausto soffocando i gemiti per non farsi sentire, lui dopo un secondo la raggiunse, Pamela pensò "sei Mio" Fausto pensò " Sei mia"

Si ricomposero velocemente ed andarono a mangiare insieme in mensa.

Francesca e...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora