Era quasi Natale, il periodo che amavo alla follia.
Le persone si facevano un sacco di regali, erano tutti più buoni e soprattutto si stava...in famiglia.
La mia famiglia erano i miei fratelli.
Dopotutto non possiamo decidere fino a quando una persona deve rimanere in vita, la morte viene zitta zitta e ti porta via le persone a te più care.
Da me c'era stata e aveva portato via i miei genitori.
Non ero molto piccola in realtà, avevo 11 anni.
Da quel giorno molte cose erano cambiate ma io ero andata avanti, anche perché dovevo.
«Chloe, andiamo stiamo facendo tardi» mi chiamò Cole dal piano di sotto.
Avevamo una casa molto accogliente ma non era né piccola e ne grande, io domivo nella stessa camera di Willie, sin da bambina e non avevo mai cambiato questa decisione, anche a lui andava benissimo così.
Chiusi il mio blocchetto dove stavo scrivendo qualche strofa, la mia intenzione era quella di comporre una poesia, chissà se un giorno ci sarei riuscita.
«Arrivo!», Mi cambiai di fretta e furia, indossai un jeans a zampa color caffè e sopra misi un top bianco.
Presi la giacca e mi fiondai fuori dalla camera.
«Su su dormigliona» mi disse Willie scendendo insieme a me le scale.
Era sempre sorridente e riusciva sempre a strapparmi un sorriso a trentadue denti.
Corsi in cucina presi una brioche al volo e corsi in macchina.
«Buongiorno, scusa per il ritardo» dissi sorridendo e dando un bacio sulla guancia a Cole.
«Ma come siamo belle e birbanti stamattina eh» mi disse lui per poi accendere il motore della macchina.
«Accendi la stufa?» Cole sbuffò ma dopo poco fece come gli chiesi.
Willie e Andrew sarebbero venuti in autobus dato che avevamo solo una macchina e loro entravano un'ora più tardi.
«Ti sei svegliata tardi stamattina?» Mi chiese Cole mentre teneva le mani sullo sterzo, continuando a guardare avanti.
Quando guidava non guardava in faccia nessuno, era molto concentrato sulla strada.
«No, davvero è che mi sono persa un po' a scrivere» dissi guardando il paesaggio fuori dal finestrino.
La California... Avevo sempre amato questo posto, alla follia.
«La tua mania per la scrittura e i pattini vedo che c'è ancora, non ha nevicato nemmeno oggi però vedo che ti sei portata i pattini dietro» notò Cole.
Bhe sì, non uscivo mai senza quelli, ormai erano diventati parte di me.
Mia madre amava il pattinaggio sul ghiaccio e io pur non amandolo alla follia, gli avevo promesso di arrivare ai mondiali.
Avevo iniziato a 10 anni e mia madre era molto contenta, non volevo deluderla per questo mi allenavo ogni giorno per diventare eccellente.
Come già detto, non amavo molto il pattinaggio sul ghiaccio e proprio per questo ci misi molto ma molto più tempo per imparare ad andarci.
Pensavano tutti che amavo questa disciplina, ma in effetti non era proprio così.
Cole arrivò fuori scuola e parcheggiò la macchina.
Scesi dall'auto e lo salutai
«Dove credi di andare» mi disse da dietro le spalle mentre mi stavo affrettando ad entrare.«E dai Cole, lasciami respirare, mica muoio senza di te» i miei fratelli non mi lasciavano un attimo sola, un altro poco sarebbero venuti anche in bagno con me.
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Nothing is impossible
Sonstiges«Se fai finta di essere buono, il mondo ti prende molto seriamente. Se fai finta di essere malvagio, il mondo non ci crede. È sbalorditiva la stupidità dell'ottimismo» [Oscar Wilde] • • • • La storia è consigliata ad un pubblico +18⚠️ Non sono scen...