Capitolo 31 -Chloe-

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«Grazie del passaggio» disse Taylor ad Elias che ci aveva accompagnate a casa.

«Di niente, per qualsiasi cosa avvisa. Ci si vede» disse facendogli l'occhiolino e poi accelerò per andarsene.

«Sbaglio, o quello-» feci per dire ma Taylor mi bloccò ridendo
«Lascialo perdere».

Ma lascialo perdere un corno.

Bussai e Cole mi aprì la porta.

«Oh, finalmente sei tornat-» squadrò prima me dalla testa ai piedi e poi Taylor.

«Cosa ci fa lei qui? E poi perché siete conciate così?» Taylor roteò gli occhi al cielo e poi la spinsi dentro per farla entrare, dato che non si sarebbe mossa di un millimetro.

«È una storia un po'... Lunga, vi spiegherò più tardi, ora andiamo a riposare» dissi prendendo la mano di Taylor e iniziammo a salire le scale.

«Gli serve qualcosa?» disse Andrew rivolto a lei.

Ma erano rimasti svegli tutta la notte?

«Si, che Willie venga a dormire in stanza con te» dissi ironica ma alla fine lo avrebbero fatto sul serio.

Guardai Taylor.

Voleva sparire.

«No, non mi serve niente» rispose indifferente.

«Un po' di ghiaccio» dissi e poi salimmo in camera.

«Chloe non mi serve il ghiaccio» ribatté lei ed io scossi la testa.

«Mentre ti fasciavano per bene, ho parlato con la dottoressa. Ne hai bisogno quindi obbedisci» la feci sedere sul mio letto.

«Ma che bella cameretta per i bambini che abbiamo qui» disse ghignando.

«Che cosa vorresti dire» dissi ironica.

«Nulla, solo che forse è troppo seria, un po' di colore no? Sembra un mortorio» disse.

«Ci penseremo domani» dissi per poi unire il letto di Willie al mio.

«Nono signorina, chi cazzo ti ha detto che io vivrò qui con te, anzi no mi correggo, con voi» sospirai.

«Vuoi tornare a casa tua?» dissi, lei girò il capo e si sdraiò dandomi le spalle.

«Ci penseremo domani» disse copiando la mia stessa frase.

Con una mano sul petto, la feci girare nella mia direzione.

«Guardami Taylor» lei stette in silenzio a fissarmi negli occhi.

«Perchè ti sei tagliata» si morse il labbro e sospirò girandosi di nuovo.

«Ho sonno, dormi Chloe» maledizione.

Non avrebbe vinto lei stavolta.

«Taylor ti prego, io ti posso aiutare»
«E come, hai già fatto arrestare mia madre, cosa vuoi fare di più?! Mio padre è morto, mi rimaneva solo lei e il suo carattere di merda!» disse furiosa girandosi verso di me.

Io abbassai il capo.

Avevo fatto male? Davvero?

«Se è così, allora scusa... Non volevo fare arrestare l'unica persona che ti stava letteralmente per ammazzare!» lei sembrava sull'orlo di scoppiare a piangere e anch'io.

Si girò dall'altra parte.

«Ti sembrerò una pazza, ma anche se mia madre mi... Anche se mi trattava male, io ci tenevo. Era l'unica persona della mia famiglia che almeno mi rivolgeva la parola... Certo, insulti o cose varie, ma almeno mi parlava» mi strinsi la felpa.

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