3 mesi dopo.
«Non le so usare le stampelle Willie!» ma perché dovevo ogni santo giorno battibeccare con lui solo per un paio di stampelle!
«Ma è da una settimana che stai su quel letto senza camminareeee» sospirai e buttai la testa sul cuscino.
Era passata una settimana da quando mi ero svegliata e mi avevano detto che nella gara ero arrivata terza.
Non ci credevo nemmeno io dopo quello che era successo.
Ero atterrata dopo un salto che a parer mio era il miglior salto mai riuscito in vita mia, ma presi una brutta storta e caddi a terra.
Avevo anche preso una brutta frattura alla gamba.
«Non m'importa Willie» dissi guardando fuori dalla finestra.
Sapevo chi mi era venuto a trovare in questi tre mesi, perché riuscivo -bene o male- a sentire tutto e alcune voci le riconoscevo, altre no, ma perché molto probabilmente erano i medici.
Avevo riconosciuto anche la voce di Ethan..
Avevo capito perché c'è l'avesse così tanto con me, me lo diceva così tante volte tutte quelle sere, che ormai me lo ero memorizzata a memoria.
Avevo sentito anche uno «scusa» da parte sua.
Non l'avessi mai detto.
Mi aveva rotto lui i pattini ma in qualche strano modo non c'è l'avevo con lui, non riuscivo a dargli colpe dopo quello che era successo tanti anni fa.
Allora era lui quel bambino che era caduto sulla pista quel giorno...
Non lo avevo affatto riconosciuto.
Però sembrava... Triste, tanto triste o almeno non lo dimostrava però.
Sospirai, per un po' non volevo pensarlo più.
«Ha detto il dottore che se vuoi tornare a casa allora devi usare le stampelle!» entrò Andrew in camera.
«Non le so usare, basta!» la cosa peggiore di tutto questo? Avrei dovuto portare quell'oggetto infernale per i prossimi 3 mesi.
«Forza, alziamola altrimenti questa, da qui, non si muove» strabuzzai gli occhi quando mi sollevarono di peso.
«Se voi mi lasciate io vi giuro che casco a terra!!» Cole rise sullo stipite della porta.
«Guarda che se caschi il peggio è tuo eh» gli lanciai un'occhiataccia.
Alla fine provai ad usarle, ma come già ben sospettavo, mi ero fatta male più e più volte.
«Basta!» mi sedetti sul letto con la gamba dolorante.
«Ti faremo dare una sedia a rotelle allora» no aspetta.
La porta si ruppe. ~~~~~~
• • • •
Sobbalzai dal letto.«Che succede?» Willie era rimasto tutta la notte in ospedale con me da quando mi ero svegliata.
«Nulla solo... Un brutto sogno, tutto qui, sto bene» magari fosse stato un incubo anche la caduta alla gara anzi che solo le stampelle.
Willie sospirò ed io mi tolsi le coperte di dosso per vedere se avevo il gesso alla gamba.
Tutto apposto, non mi ero fatta niente, solo un brutto sogno.
«Cosa hai sognato?» mi chiese Willie ed io mi strofinai gli occhi.
«Niente d'importante, non ti preoccupare ora dormiamo» dissi per poi rimettermi sotto le coperte.
La mattina seguente sarei potuta tornare finalmente a casa.
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Nothing is impossible
De Todo«Se fai finta di essere buono, il mondo ti prende molto seriamente. Se fai finta di essere malvagio, il mondo non ci crede. È sbalorditiva la stupidità dell'ottimismo» [Oscar Wilde] • • • • La storia è consigliata ad un pubblico +18⚠️ Non sono scen...