Capitolo 10 -Ethan-

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Cosa mi aveva fatto? DAVVERO?!

Mi aveva rovinato la vita, la carriera e l'infanzia, ecco cosa cazzo aveva fatto!!!

Ora basta ne avevo abbastanza.

Andai di nuovo furioso da lei, presi il suo viso con forza e gli faci alzare il volto per guardarmi.

Quanta paura che aveva negli occhi, la percepivo ovunque.

«Vuoi davvero saperlo?» gli risposi sussurrando.

Lei non fiatò, mi ero reso conto di starla facendo male così alleggerì la presa.

Mi accorsi del graffio che aveva sulla guancia e ci passai lentamente un dito sopra.

Per quanto poteva essere sciocco o poco opportuno, mi divertivo a tormentarla...

Questo poteva essere chiamato sadismo... Ma andiamo, non sapeva difendersi neanche un po'? Doveva imparare a difendersi e io gli avrei fatto capire questo.

«Tu credi nei fantasmi?» gli chiesi poi lasciandogli il viso, ma stavo continuando ad accarezzargli quel graffio.

Lei mi guardò stranita.

«P-perchè questa domanda?»
«Hai troppa paura Patterson, ti si legge negli occhi, ma con me non dovresti averne» dissi lentamente.

Adesso potevo addirittura sembragli un pazzo.

«Comunque...no, non credo ai fantasmi, perché?» risi
«Dovresti invece, perché ho davvero un brutto presentimento» e lo avevo davvero, non stavo scherzando.

Sentimmo un bicchiere rompersi dalla cucina ed io mi bloccai di colpo.

Il PC si accese e comparse una notifica.

Ah, quindi anche lei guardava il notiziario.

Mh, questo non lo sapevo effettivamente.

Sentimmo di nuovo il rumore di un altro bicchiere rompersi.

Dopo un altro ancora, queste rotture sembrava che volessero significare dei passi...

Guardai la notizia che era appena stata messa sul notiziario.

«Nuova vittima stasera, questa volta non nello stesso posto ma in via ***, vi preghiamo di fare attenzione e di non uscire di casa. Noi faremo il possibile per far si che nessun altro si faccia del male».

Davvero? Stavano facendo davvero? La via era questa.

Mi girai verso la piccoletta, era terrorizzata.

Le presi il polso e andammo a controllare quello che era successo in cucina.

Tre bicchieri rotti per terra.

Lei sobbalzò e strinse il mio braccio instintivamente.

Cosa stava succedendo? Omicidi e ora anche i bicchieri? Combaciava qualcosa?.

«Vai a letto, rimarrò qui finché i tuoi fratelli del cazzo non torneranno» dissi ma lei continuava a fissare il vetro rotto.

«Cosa... Cosa... Cosa significa un'altra vittima?» ah, non lo sapeva?

Sospirai.

D'accordo, avevo capito ormai che non voleva andare a letto per nessun motivo.

Tornammo in salotto e decisi di mettere qualche stronzata su Netflix per farla distrarre.

Alla fine si addormentò sul mio petto.

Ero furioso ed ero costretto a guardare uno stupido programma tra amichette che facevano uno stupido pigiama party.

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