ᴛᴡᴇɴᴛʏsɪx

1.3K 78 21
                                    

ᴅɪsᴘɪᴀᴄᴇʀɪ
__________________

25 agosto, Italia

Nel mediterraneo si stava bene. Galleggiare in mezzo al mare italiano era diventato lo sport preferito di Charles. Oltre che l'ottima sensazione delle onde, il mondo esterno sembrava placarsi e fermarsi al di fuori di uno scudo protettivo. Entrava in una bolla in cui nessuno lo poteva disturbare e così pensava, pensava, pensava.

A Max, per lo più. Ora erano fidanzati, ma la verità è che non era cambiato nulla. Tanto nessuno lo sapeva tranne loro.
Adorava il rapporto che avevano instaurato, e amava tutto di Max, ma nascondersi non era mai stata una sua passione. Avrebbe tanto voluto poter uscire dall'acqua e raccontare ai suoi amici qualche aneddoto riguardante lui e Max.

Beh, non poteva.

Era stata una muta scelta di entrambi alla fin fine, perché oltre ai familiari e ai cari c'era il mondo intero pronto a scannarli. E nessuno dei due era pronto ad essere giudicato ingiustamente.

Comunque Max lo avrebbe presto detto a Jos, non che Charles ne fosse molto felice, ma almeno avrebbe potuto equiparare confessandolo a sua madre. Non si immaginava proprio di non dirglielo, era la donna più importante della sua vita e l'unico genitore rimastogli.

Però voleva assicurarsi di essere sicuro. Lo era già un po', ma aveva comunque paura potesse essere un attimo momentaneo e non voleva tirare su una bufera per qualcosa di infantile.
Intanto, Max lo aveva chiamato giusto la sera prima per dirgli che sarebbe stato un paio di giorni in Olanda da suo padre. Ne era rimasto un po' sorpreso perché avevano deciso di farlo insieme, ma Max gli aveva ripetuto più e più volte che non voleva aspettare. Un po' lo capiva, lui stesso gli avrebbe detto di fare qualsiasi cosa per risanare i rapporti con Jos, lui che un padre non lo aveva.

Ora però, anche se dura una decisione andava presa e Charles doveva rinunciare a qualcosa.

Uscì con la testa dall'acqua, aveva pensato troppo.
Con calma nuotò sbracciando sino alla scaletta sul lato dello yacht, e si fece dare una mano da Andrea per salire. «Ei amico, ma non hai nient'altro da fare che stare a galleggiare tutto il tempo?» gli domandò sorridendo, mentre camminavano verso gli altri.

«Che c'è, vorresti propormi qualche nuovo esercizio per riempire i miei tempi liberi?»
Andrea lo spintonò scherzosamente con una spallata, scuotendo la testa e ridacchiando nel mentre come stava facendo ugualmente Charles.

Era da un po' che non si vedevano. Alle gare passavano un sacco di tempo assieme, poiché Andrea era proprio il suo preparatore atletico, e anche nei giorni di riposo infrasettimanali si vedevano spesso per allenarsi. Ma nelle ultime due settimane e mezzo si erano scambiati solo un paio di messaggi, e Andrea gli aveva lasciato a inizio pausa un unico lunghissimo file pieno di esercizi e percorsi per mantenersi in forma durante le vacanze.

Erano amici prima che colleghi. Lo considerava uno dei più stretti nella sua cerchia di persone. Così come gli atri tre che alloggiavano sullo yacht con loro: Matthew, Raphael e Gabriel. Li aveva conosciuti tutti a scuola quando ancora erano piccolini, e sapeva che di loro poteva veramente fidarsi. Gli erano sempre stati accanto in ogni momento, anche quando a 15 anni la sua carriera sembrava star cadendo in rotoli.

Passavano ogni estate una settimana insieme, come da rito. Avevano visitato le Barbados, le isole greche, Ibiza e soprattutto la Costa Azzurra in lungo e in largo.

Era sempre stato felice, ma quell'anno mancava qualcosa. E Charles sapeva bene cosa.

«Ei ragazzi! Che si mangia oggi?» chiese Matthew che in quel momento si stava abbuffando con una barretta mentre era al timone. «Direi che lo stai già facendo» rise Charles.

VIRAHA // Charles Leclerc x Max VerstappenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora