Cαριƚσʅσ 5

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Quella sera.

Jisoo camminava veloce sul marciapiede, stringendosi nel suo cappotto grigio, mentre il leggero vento serale le sferzava il viso e le scompigliava i lunghi capelli neri.
Le strade del centro di Daegu si stavano animando, pronte ad accogliere gli avventori del sabato sera.

Il suo programma di passare una serata tranquilla a casa, in totale relax, era andato a monte: Taehyung era rimasto al K per tutto il giorno e con un messaggio l'aveva avvisata che probabilmente si sarebbe dovuto trattenere al locale anche dopo cena.
Il motivo?
La posa della carta da parati che si era rivelata essere molto più ardua del previsto.
Jisoo non aveva potuto far altro che osservare apatica lo schermo del cellulare, mentre la delusione si era fatta spazio in ogni fibra e in ogni cellula del suo corpo.
Aveva immaginato di cenare insieme, per poi stendersi sul divano a guardare un film, che nessuno dei due avrebbe terminato a causa della stanchezza.
Invece quel semplice messaggio aveva spento in lei ogni entusiasmo, facendole percepire quella fastidiosa sensazione che ultimamente sembrava non volerla abbandonare: sentirsi sola nonostante fosse in coppia.

Forse era stata proprio la necessità di scacciare quel sentore molesto a farle prendere la decisione di raggiungere Taehyung al K, troppa era la voglia di stare con lui, di passare la serata insieme anche se non nel modo che aveva immaginato.

Procedeva diretta verso il locale, zigzagando nel caos di persone in fila fuori dai vari ristoranti.
D'improvviso percepì un mugolio provenire dallo stomaco che le fece rammentare fossero quasi le 21:00. Non aveva messo niente sotto i denti e sicuramente neppure Taehyung.
A pochi passi scorse una bancarella di street food gestita da un uomo piccolo e tarchiato, che tentava di scaldarsi di fronte alla grande piastra in cui sfrigolava del pollo fritto piccante, uno dei piatti preferiti di Taehyung.
Jisoo si avvicinò sorridente, pensando a quanto lo avrebbe fatto felice, e ordinò due porzioni, che l'uomo, dall'aria un un po' burbera, le allungò senza dire una parola.
Continuò a camminare soddisfatta, stringendo con la mano destra la busta di carta contenente la loro cena e l'altra immersa nella tasca del cappotto.

Intravide finalmente la vetrina del K, coperta da una serie di fogli bianchi che ne celavano l'interno, segno che i lavori di ristrutturazione fossero ancora in corso.
Si sistemò i capelli svolazzanti dietro le orecchie e, con le nocche delle dita, bussò delicatamente alla porta in vetro.
Pochi istanti e questa si aprì, svelando un Taehyung dall'aria stanca ma visibilmente sorpreso.
Indossava una t-shirt bianca e un paio di jeans logori, segnati da macchie di di diversi colori.
I capelli gli cadevano scompigliati sugli occhi e la fronte era anche essa macchiata di vernice bianca.
Jisoo non riuscì a trattenere una risata, vedendolo in quelle condizioni.

«Consegna a domicilio!», esclamò, alzando il braccio destro per mettere in mostra il sacchetto di carta.

Taehyung scosse la testa sorridendo, senza dire una parola e fece un passo indietro per farla entrare.
Jisoo si ritrovò all'interno del nuovo locale, ancora sgombro, con il pavimento ricoperto di teli bianchi, una parete fresca di verniciatura color menta e l'altra appena cominciata.
Una piccola abat-jour posta a terra illuminava fiocamente tutto l'ambiente, creando dei giochi di luci e ombre proiettate ovunque.

«Benvenuta nel caos!», disse Taehyung alle sue spalle, mentre lei era intenta a osservare ogni singolo dettaglio.

«L'hai dipinta tu?», gli chiese, indicando la parete di fronte a sé.

«Già, Hyunjin ha avuto la brillante idea di abbandonarmi dopo la prima mano di vernice, così ho finito tutto da solo»

𝑺𝒌𝒊𝒏𝒏𝒚 𝒍𝒐𝒗𝒆 (𝑺𝒆𝒒𝒖𝒆𝒍 𝒅𝒊 𝑨𝒏𝒐𝒕𝒉𝒆𝒓 𝒍𝒐𝒗𝒆) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora