Cαριƚσʅσ 11

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«Mi sembra di essere ringiovanita! Nemmeno mi ricordo più quando è stata l'ultima volta che sono uscita di sera!», esclamò la nonna, avvinghiata stretta al braccio della figlia per sorreggersi.

«È ancora molto distante il locale?», le chiese sua madre, avanzando a passo lento.

«No. È proprio laggiù all'angolo, dove ci sono tutte quelle persone», fece Jisoo, indicando poco più in là.

Aveva le mani affondate nella tasca del lungo cappotto nero e il viso coperto dalla sciarpa.
I primi giorni di dicembre cominciavano a mostrarsi freddi e rigidi e le strade di Daegu parevano deserte, fatta eccezione per il capannello di persone proprio fuori dal K, illuminato a festa per l'occasione.
Anche a metri di distanza si poteva sentire il suono ritmato e ovattato della musica, segno che Mino avesse già iniziato ad animare la serata.
Raggiunsero l'entrata del locale, sormontata da una "K" al neon rosa, che riusciva a calamitare tutta l'attenzione.
Una volta spinta la porta in vetro, che aveva varcato così tante volte nell'ultimo periodo, Jisoo non ritrovó più tendoni, scale, polvere e vernice, bensì venne catapultata in un'atmosfera moderna e accattivante.

 Una volta spinta la porta in vetro, che aveva varcato così tante volte nell'ultimo periodo, Jisoo non ritrovó più tendoni, scale, polvere e vernice, bensì venne catapultata in un'atmosfera moderna e accattivante

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Le pareti erano tinteggiate di un bel verde pavone, arricchito da eleganti dettagli in oro

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Le pareti erano tinteggiate di un bel verde pavone, arricchito da eleganti dettagli in oro.
Il bancone era luminoso e ricco di bottiglie di qualsiasi liquore, accuratamente disposte nei vari ripiani aurei.
Attorno, tanti divanetti e poltroncine sui toni del cipria, del panna e del blu, in contrasto con il verde predominante.
Dal soffitto pendevano sfere di diverse dimensioni e fattezze, che sprigionavano una luce calda e accogliente.
Il tocco di Jimin era evidente e Jisoo doveva ammettere che aveva fatto uno splendido lavoro.
Il K sembrava il classico locale di tendenza di una grande metropoli, con il suo stile ricercato e un po' retró.
La musica era viva senza essere assordante, e Mino, cuffie in testa, piegato sulla console poco più in là, sembrava essere talmente concentrato da non accorgersi della miriade di persone che lo circondavano.
La sala era piena, talmente gremita di persone che passare da una parte all'altra sembrava essere particolarmente difficoltoso.
Le paure di Taehyung erano del tutto infondate: la famiglia Kim e l'ON erano diventati una certezza, un punto di riferimento nella città di Daegu, e quell'afflusso di persone così spropositato ne era solo la conferma lampante.

𝑺𝒌𝒊𝒏𝒏𝒚 𝒍𝒐𝒗𝒆 (𝑺𝒆𝒒𝒖𝒆𝒍 𝒅𝒊 𝑨𝒏𝒐𝒕𝒉𝒆𝒓 𝒍𝒐𝒗𝒆) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora