Cαριƚσʅσ 19

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Mancavano solo tre giorni al Natale e mentre le strade di Seoul erano affollate di persone intente a terminare la lista dei regali, Jisoo si accingeva ad iniziare la sua seconda settimana lavorativa nella nuova azienda.
Non aveva ancora iniziato a lavorare a pieno regime, dal momento che il capo settore per la sezione ricerca e sviluppo, con il quale tra l'altro avrebbe dovuto condividere l'ufficio, non si era ancora fatto vivo.
Tuttavia aveva trascorso tutte le sue giornate scartabellando ogni progetto, studiandolo fino all'ultimo dettaglio, annotando riflessioni e nuove proposte che non vedeva l'ora di presentare.
Sentiva di nuovo una timida fiammella di passione ed entusiasmo, quella che credeva di aver perso per sempre dal momento in cui era stata licenziata.
Era di nuovo propositiva, piena di idee, progetti, su cui buttarsi a capofitto.

Questo la teneva attiva, facendole allontanare dalla mente e dal cuore quel senso di nostalgia che a tratti si faceva spazio dentro di lei.
Era inutile far finta di niente: sentiva la mancanza di casa e soprattutto dei suoi affetti.
La lontananza si faceva sentire soprattutto quando non aveva nulla con cui distrarsi: la sera prima di addormentarsi, avvolta nel piumone caldo, i pensieri e i ricordi le affollavano la mente, mentre con gli occhi sbarrati si ritrovava a fissare il buio.
Si sentiva sola e confusa su quel lettino da una piazza, domandandosi cosa facessero tutti coloro che portava nel cuore e che le avevano sempre arricchito la vita, per poi abbandonarsi alla stanchezza, cullata dall'eco di quella metropoli che ancora non riusciva a sentire come casa.

Era una fredda mattina di dicembre e il cielo plumbeo prometteva neve: l'attendeva un bianco Natale che avrebbe però passato in solitudine.
Jimin e Yoongi quella sera sarebbero ripartiti alla volta di Daegu per trascorrere con i cari le vacanze natalizie, mentre lei sarebbe rimasta sola, con l'unica compagnia del pc e di tanto tanto caffè per tenersi sveglia.

Infreddolita superò con un sorriso il bodyguard all'entrata che ancora stentava a riconoscerla e al quale doveva mostrare ogni volta il suo nuovo cartellino da dipendente.
Gli ascensori erano stati finalmente aggiustati e non era più costretta ad arrivare in ufficio in carenza di ossigeno.
Attraversò il lungo corridoio di uffici e open space, salutando timidamente qualche collega con cui però non era ancora riuscita a stringere alcun legame e raggiunse il suo ufficio.
Lo trovò stranamente aperto seppur come ogni mattina deserto.
Ciò che le saltò all'occhio fu lo schermo del pc illuminato sulla scrivania di fronte alla sua e una lunga giacca nera appesa all'appendiabiti.
Mentre era ancora intenta ad osservare quei piccoli cambiamenti, la voce improvvisa della signora Park la fece sobbalzare sul posto:

«Signorina Kim, buongiorno!»

«Salve», rispose lei, cercando di riprendersi da quel mezzo infarto.

«Trascorso un piacevole weekend?», le chiese la donna con tono più amichevole del solito.

«Tranquillo direi», fece Jisoo. pensando alle giornate passate a dormire, a guardare Emily in Paris e a girare in tuta per il piccolo appartamento.

L'espressione della segretaria si fece di colpo più cupa e allarmata, avvicinandosi a Jisoo con un tono di voce molto più basso del solito, come a volerle rivelare un oscuro segreto:

«La volevo avvisare del ritorno del suo supervisor... », disse la donna, lanciando un'occhiata eloquente alla scrivania vuota.

«Oh! Davvero? Lo conosco finalmente!», rispose Jisoo con entusiasmo.
Era davvero curiosa di conoscere le persona con cui più di tutte di sarebbe ritrovata a lavorare gomito a gomito.

𝑺𝒌𝒊𝒏𝒏𝒚 𝒍𝒐𝒗𝒆 (𝑺𝒆𝒒𝒖𝒆𝒍 𝒅𝒊 𝑨𝒏𝒐𝒕𝒉𝒆𝒓 𝒍𝒐𝒗𝒆) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora