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KIRISHIMA POV

Non so di preciso che sia successo, so solo che ora mi ritrovo in un posto fin troppo caldo, mi sembra di sciogliermi.

Sento le goccioline di sudore scivolare dalla mia fronte fino alle tempie, dandomi dei brividi lungo la schiena.

Apro gli occhi e noto di essere steso a terra con alla vita una veste bianca, solo che è un po' più bruciacchiata e con qualche foro.

Dove sono finito e perché sono qui? Che è successo?

Ma soprattutto, chi sono?

Mi guardo attorno e grido appena vedo un uomo dritto davanti a me che mi fissa con i suoi stretti occhi chiari.

È estremamente alto e possente, ha grandi ali piumate scure, il fisico scolpito che si vede perché indossa anche lui solo un telo a coprire il pube, i capelli lunghi e mossi sono di colore castano.

"Chi s-sei?! Dove sono?!" borbotto spaventato e indietreggiando strisciando a terra.

L'uomo ride e si avvicina a me con passo intimidatorio.

"Un angelo" risponde solamente poggiando il palmo sul petto, verso il cuore.
"E c-come ti chiami...?"

Sorride in modo quasi malato e i suoi occhi lucidi per colpa delle lacrime mi scrutano nell'anima.

"Lucifero, mio caro servitore. Sei nella parte più profonda dell'Inferno, benvenuto" ghigna afferrandomi saldamente per il mento.

Spaventato e sconvolto, sposto di scatto la testa di lato, così che non mi toccasse ancora.

"Mi dispiace quasi averti dovuto portare qua, Satana però insisteva così tanto che ti voleva" afferma sospirando ed alzando gli occhi al cielo.

Tremo perplesso e terrorizzato nel sentire il nome del diavolo, raggomitolandomi come se facendo così fossi al sicuro.

"Non ti ricordi nulla, vero?"

Ci penso su per qualche secondo finché annuisco, non avendo trovato nessun ricordo.

L'uomo sussurra tra sé e sé un «bene!» e mi guarda ghignando.

"Tu ti chiami Eijiro Kirishima, sei nato il sedici ottobre del 1884 a Londra e da una famiglia nobile. Sei stato però ucciso da tuo padre con un arma da fuoco in quanto omosessuale, per colpa di tuoi due amici con cui hai scopato, e perché partecipavi a bordelli con orge, infatti ora sei nel girone della lussuria. Hai fatto tanti danni, mai una cosa giusta facevi"

Gli occhi mi pizzicano e il mio stomaco si stringe come se qualcuno me lo stesse legando.

Non mi fido molto di ciò che dice, è pur sempre Lucifero, e poi dal suo tono sembra stia mentendo, ma ora come ora non ricordo nulla.

"E cosa d-devo fare ora...?" chiedo alquanto confuso.

L'angelo caduto sbatte per un attimo le grandi ali e si tira indietro i capelli, ridendo ancora in modo inquietante.

"Ora sarai il mio assistente, mi sembri uno diligente e bravo. Ringraziami che non ti faccio scontare la pene del tuo girone, non penso che ci tenevi a venire trascinato da una grande bufera"

Deglutisco a vuoto e tremo, chiedendo poi che volesse dire con ciò.

"Dovrai andare nel mondo terreno come demone e portare le persone, che ti dirò io, qua all'Inferno"
"...e come le p-porto?" domando innocente.

Lui ride per la mia ingenuità e mi afferra per il collo, mettendomi davanti al suo viso.

"Le uccidi, ovvio!"

La luna di Londra {kiribaku}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora