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KIRISHIMA POV

Sono passati quattro giorni da quando gli ho proposto di uscire.

La mattina successiva della proposta, ho concordato con lui luogo, data e ora dell'incontro.

Quando sono tornato a casa, sono stato obbligato a uscire con i miei genitori e quelli di Mina.

Ho sfruttato ciò come copertura, infatti, ho detto ai miei che mi ero dato appuntamento con la ragazza all'alba di tre giorni dopo.

Loro erano felicissimi e ovviamente mi hanno concesso l'uscita senza discutere.

Ma solo io e Mina sappiamo la verità.

Io andrò da Bakugo, per il nostro appuntamento, lei invece uscirà con un altro ragazzo.

Prima di salutarci, abbiamo deciso cosa raccontare ai nostri genitori dell'incontro quando saremmo tornati a casa, così che le versioni coincidessero.

Tornando a noi, siamo al giorno dell'appuntamento.

Sono sveglio ormai da un paio di ore e mi sto preparando al meglio per essere il più bello possibile.

Questa mattina, non sono andato da Bakugo per lasciarlo riposare e prepararsi per l'appuntamento.

Sono le cinque e, uscito dalla vasca, cerco di pettinare e mettere ordine ai miei lunghi capelli corvini.

Cosa che però fallisco miseramente, sbuffo e decido di correre a vestirmi.

Arrivo davanti all'armadio e osservo tutti i completi, non posso esagerare con l'eleganza oppure metterò a disagio il biondo.

Opto così per una camicia bianca con gilet e pantaloni neri, cappello bianco a quadretti neri.

Nulla di speciale ma nemmeno troppo informale.

Lo indosso e do un'ultima controllata che tutto fosse al proprio posto, controllo l'orologio e vedo che sono le 5:30.

Esco poi di casa e mi incammino verso il posto di incontro.

Non so bene dove si trovi, me lo ha proposto Bakugo e mi sono scritto su un foglio tutte le indicazioni.

Raggiungo con calma il ponte che divide la città in due, nelle due completamente diverse realtà.

Lo attraverso timoroso, il legno vecchio che scricchiola è sempre inquietante, ho paura che da un momento all'altro possa crollare.

Non conoscendo bene le strade da percorrere, sono costretto a chiedere alla gente del luogo, pregando ogni Dio che non mi derubino e aggrediscono perché non sono della zona.

Dopo un altro po' di camminata e grazie anche agli aiuti della gente, arrivo in una piccola radura che mi fa capire che sono nella direzione giusta.

Prendo coraggio e, dopo aver preso un gran respiro, corro per il campo, cercando di raggiungere una collinetta.

Corro su per la salita fomentato e incoraggiato, vedo poco perché non c'è luce essendo che è appena l'alba.

Arrivo in cima e mi fermo a osservare il panorama illuminato appena dalla luce chiara e bianca della Luna: il cielo non ha molte nuvole, ma sembra che stia per piovere da un momento all'altro. Da qui vedo la perfetta divisione della città; per quanto siano diverse, ora sono entrambe coperte da un velo cupo e scuro che le rendono simili, una cosa sola.

Accorgendomi che Bakugo deve ancora arrivare, mi siedo e accendo una piccola lanterna a olio, così che illuminasse un minimo la zona.

Mi sono portato dietro un cesto con varie cose dentro, d'altronde è un appuntamento-colazione.

La luna di Londra {kiribaku}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora