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KIRISHIMA POV

Sono le sette di mattina e ormai sono sveglio, ma la mia voglia di alzarmi è pari a zero.

Anche se arriveranno a chiamarmi per la colazione fra un paio d'ore, non ho la minima intenzione di lasciare il letto.

Resto così a contemplare il muro e, quando fa ingresso il servo, faccio finta di dormire, un po' come i bambini che non vogliono andare da qualche parte.

Quando reputo di aver visto abbastanza la parete, cioè per circa quattro ore, decido di mangiare.

Scendo così dal letto e poi le scale, andando nelle cucine a rubare qualche avanzo.

Ma mentre mangio tranquillo, la pace viene interrotta da un servo che mi dice che i miei mi vogliono parlare.

Sospiro e abbandono la pagnotta che stavo gustando sul bancone, seguendo poi l'uomo fino alla sala da pranzo.

I due stanno pranzando, ma quando mi vedono cambiano leggermente tono ed espressione.

"Oh, Eijiro. Che sta succedendo ultimamente? Non ti fai più vedere e mangi poco" dice la donna con aria preoccupata.
"Niente, è solo stanchezza" ribatto impassibile ed alzando le spalle.

Lei assottiglia gli occhi mentre l'uomo smette di mangiare, resta fermo ad ascoltare ciò che ci diciamo.

"Signorino, modera il tono che questa voglia di morire non mi piace. L'importante è che quando c'è gente non ti azzardi a fare e dire queste cose, chiaro?"

Annuisco disinteressato e volto la testa di lato.

"Approposito di gente" interviene mio padre.

La donna si zittisce ed anche a me tocca sottostare.

"Verso le tre arriverà Lady Mina insieme ai suoi genitori e, come ben sai, devi essere presentabile e impeccabile. Per cui lavati, sistemati e non ti permettere a scendere con quella faccia da morto, chiaro? Inoltre, come sempre dovrai stare da solo con Lady Mina per approfondire i rapporti. Perciò ora fila in camera e datti una sistemata che sei inguardabile"

Senza dare risposta, mi giro e torno in camera, sentendo chiaramente in sottofondo le loro lamentele.

Inizio a prepararmi e tutto, facendo arrivare più velocemente così le 15.

Puntualmente, il campanello suona e mi tocca scendere ad aprire per fare bella figura.

Dopo aver dato un'ultima sistemata al mio cappello rosso, corro giù per le scale e vado alla porta.

Sospiro e stampo sul volto un falsissimo sorriso, apro poi e saluto gli ospiti.

Ovviamente mio padre, sbucato dal nulla, mi manda immediatamente in camera con la ragazza.

La porto così nella stanza e, appena lei entra e io chiudo la porta, faccio sparire quel sorriso.

Mi avvicino al letto e mi lascio cadere di faccia sul materasso, mugolando frustrato.

Mina si avvicina e subito poggia la mano sulla mia testa, accarezzandomi la parte di capelli non coperta dal cappello.

"È successo qualcosa? I tuoi ti causano ulteriori problemi?" domanda timida mentre sistema la gonna giallo pastello dell'ampio abito.

Dopo qualche minuto di riflessione, le racconto l'accaduto con Bakugo e, proprio come Sero e Denki, ne rimane stupita.

"Anche se non lo conosco mi sembra davvero esagerato, ma non posso giudicare senza sapere prima cosa abbia passato quel povero uomo. Mi dispiace, Eiji"

La luna di Londra {kiribaku}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora