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KIRISHIMA POV

Torno a casa con l'intenzione di riposarmi dopo quella serata e scrivere un po' sul mio diario, peccato che però mi addormento tristemente sul mio letto.

Vengo così svegliato il giorno seguente dal solito servo che mi accompagna in sala per la colazione.

Saluto i miei che sono già a tavola e mi siedo al mio posto, prendendo qualcosa da mettere sotto i denti.

"Oggi pomeriggio ci troviamo nella locanda qua vicino con lady Mina e i suoi genitori" comunica mio padre con voce seria.

Non potendo ribattere, annuisco arreso.

Quando finisco di mangiare, vado a farmi un lungo bagno e, mentre bagno i lunghi capelli corvini, decido cosa indossare.

{Skip time}

Metto il completo che, alla fine, mi hanno obbligato di indossare i miei: gilet, cappello e pantaloni grigi con camicia bianca e scarpe tirate a lucido.

Sistemo velocemente la chioma scura, tenendola con una riga immezzo e poggiata ordinatamente poco sopra le spalle.

Sospiro e vado dai miei genitori, uscendo di casa.

Troviamo già la macchina ad aspettarci così salgo dietro assieme ai miei.

Il guidatore mette in moto e questa emette un gran rumore, partendo poi verso il centro cittadino di Londra.

Mi guardo attorno e mi delizio del leggero venticello che mi arriva contro il viso visto l'assenza di un tetto sulla vettura.

Al mio fianco passano carrozze trainate da cavalli purosangue o gyspy vanner con le criniere e code decorate da nastrini e brillanti, almeno nel loro poco rendono meno grige le giornate qua.

I cani abbaiano e corrono liberi alla ricerca di qualcosa da rubare per giocarci; i gatti, invece, si arrampicano sui tetti delle botteghe e restano lì a osservare il tutto dall'alto.

Madri con abiti eleganti che tengono in braccio due neonati mentre attorno a loro ne corrono altri più grandi, uomini che camminano spediti verso il loro posto di lavoro, bambini che si divertono a rincorrersi e giocare tra la folla.

Si vede che questo è un quartiere ricco al contrario di quello del biondo...

La macchina a un tratto si ferma, quindi significa che abbiamo raggiunto la destinazione e che devo scendere.

Guardo di nuovo in giro, ma non vedo né Mina né i suoi genitori.

Emetto un sospiro di sollievo e mi siedo su una panchina vicina, aspettando i tre.

Non odio quella ragazza, solo che non la voglio sposare

Ci conosciamo da poco e abbiamo poco in comune, la vedo al massimo come un'amica

Mentre continuo a osservare ciò che c'è intorno a me, vedo a un tratto una chioma bionda famigliare.

Denki? È lui?

Che ci fa qua?

Ma il volto di quella persona si gira e si guarda attorno con aria irrequieta.

Sgrano gli occhi appena capisco che è il biondo della sera precedente e lo scruto confuso.

Le sue iridi si incontrano con le mie e, appena succede ciò, le sue guance si tingono di un leggero rosso e le labbra si schiudono in un'espressione scioccata.

Gli sorrido subito a trentadue denti e mi alzo per andare a salutarlo, ma vengo bruscamente afferrato per il braccio.

"Vuoi seriamente parlare con quei tuoi amichetti qua?! Non sono nobili come noi, Eijiro. Capisci cosa penserà poi la gente di noi?! Dovresti ringraziarmi che ti faccio uscire con loro, guai se però parli con loro in nostra presenza" afferma serio mio padre con sguardo di ghiaccio.

La luna di Londra {kiribaku}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora