᯽4᯽

247 28 7
                                    

KIRISHIMA POV

Quando finiamo di mangiare ciò che avevamo ordinato alla locanda, esco con i due da questa e, prima di salutarci, prendo parola.

"Voglio tornare da lui a tutti i costi, voglio conoscerlo" affermo sicuro di me.

Il biondino e il moro si guardano e annuiscono, chiedendomi poi se volessi che mi accompagnassero.

Rifiuto con gentilezza e ci dividiamo, andando ognuno verso la propria casa.

Cammino per le piccole strade di pietra e tiro poi un'occhiata sopra alla mia testa, per vedere il cielo.

Nuvole grigie che nascondono la luce fioca del Sole, nulla di nuovo.

Sospiro e, dopo aver percorso qualche altra stradina, raggiungo casa.

Entro e scappo in camera mia, accendendo subito il cervello per escogitare il piano per scappare da lui.

Mi butto nel letto e, mentre osservo il soffitto come se fosse la tela di un quadro da dipingere, architetto qualcosa.

Dopo cena devo recuperare dei soldi, sennò non mi fanno entrare là

Quanto costerà? Aveva pagato Sero, ma non so quanto era la somma

Meglio che prendo un bel gruzzoletto

Mi fermo un attimo e poggio due dita al mento, pensando un continuo.

Non so però la combinazione della cassaforte nella cantina

O forse sì...

Mi metto seduto e guardo l'ora dall'orologio a pendolo: le sette di sera.

Subito puntuale entra il servo a dirmi che è l'ora di cena, che ora come ora per me è il momento di attuare il piano.

Mi alzo e vado nella sala per il pasto.

Mangio velocemente questa volta, continuando a tirare occhiate all'orologio per non essere fuori tempo e commettere errorri.

Quando finisco, i miei si alzano e come sempre vanno in giardino per fare una passeggiata prima di andare a dormire.

Approfitto di ciò per scappare verso la cantina, cercando di non farmi vedere e sentire da nessuno.

Scendo le scale e raggiungo la piccola cassaforte scura poggiata a terra, vicino ha un grande armadio di legno e davanti un tavolino dello stesso materiale ma dipinto di bianco.

Mi avvicino a quest'ultimo e mi abbasso fino a stare sotto questo.

Trovo, come avevo intuito, un incisione fatta con un coltello che mostra tre numeri e tre lettere.

«2 D, 34 S, 4 D»

Torno in piedi e guardo la cassaforte.

Una volta da piccolo stavo giocando a nascondino con un servo e mi ero nascosto in quell'armadio vicino.

Restai lì e spiai al di fuori tenendo le ante leggermente aperte, ma a un tratto scese un altro servo.

Pensavo mi stesse cercando perché si era abbassato a guardare sotto il tavolo, ma collegai solo qualche anno dopo che era per vedere la combinazione della cassaforte.

Infatti, dopo si rialzò, andò dalla cassaforte e l'aprì, prendendo un mazzetto di banconote.

Scuoto la testa e mi abbasso all'altezza della cassaforte.

Prendo fra le dita il piccolo pomello che gira e inizio a ruotare il polso verso destra, contando mentalmente i due tic che produce ad ogni tacchetta passata.

La luna di Londra {kiribaku}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora