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KIRISHIMA POV

Mi sveglio da una dormita magnifica e, quando mi alzo, mi guardo attorno.

Noto solo ora che non sono in camera mia.

Allarmato, ricordo che la sera prima mi ero addormentato assieme al biondo dopo avergli fatto un massaggio.

Impreco a bassa voce ed esco poi dalla stanza, fiondandomi in cucina dove trovo l'interessato bere un bicchiere d'acqua.

Questo volta lo sguardo indietro e, appena mi vede, stringe la mano sul vetro e sussulta.

"Porca puttana, Kirishima! Mi hai fatto venire un infarto, tornatene a dormire" dice freddo mentre mi guarda arrabbiato.

Io però, ancora nel panico, non lo ascolto e gli domando che ore sono.

Alza gli occhi al cielo e riprende a bere, indicandomi solo con il pollice qualcosa dietro di lui.

Volto lo sguardo e ci trovo un piccolo orologio a pendolo poggiato sopra una dispensa della cucina.

Sono le sei.

"Mi dispiace, ma devo tornare a casa. I miei mi scopriranno sennò" affermo camminando a passo spedito verso la porta.

Prima di afferrare la maniglia, però, mi giro e lo guardo.

"Posso sapere il tuo nome?"

Mi guarda un momento confuso e poi poggia il bicchiere dentro il lavandino.

"Non me lo hai ancora detto"

Il biondo sembra che realizza ciò solo ora e scuote la testa, puntando lo sguardo altrove.

"Bakugo Katsuki"

Gli sorrido e lo ringrazio estremamente felice.

Non ha solo un bellissimo fisico, anche il suo nome lo è

Mi avvicino e lo abbraccio stretto a me, facendogli poggiare la testa sul mio petto.

"A stasera, Bakugo. Ci vediamo!" dico prima di separarmi e correre verso la porta.

Lui mi saluta agitando la mano e, con l'altra, vedo che cerca di coprire il rossore sulle sue guance.

Esco dall'appartamento e corro giù per le scale.

Cavoli, i servi si saranno appena svegliati

Devo fare in fretta

Corro a perdifiato e, quando esco anche dal palazzo, divento la reincarnazione di un purosangue all'ippodromo.

Le strade sono ancora buie, la luce viene solo da qualche lampione oppure dalle finestre aperte delle case.

Guardo il cielo: nuvoloso e scuro, ma non sembra dia segnali di pioggia.

Quando raggiunto la mia casa, afferro le chiavi ed entro il più silenziosamente possibile.

Vado verso camera mia osservando attentamente ogni angolo per evitare di venire beccato.

Per fortuna non trovo nessuno e mi rintano nella stanza, mi cambio e mi stendo sfinito nel letto.

Cerco di dormire un po', ma d'altronde ho solo poco più di due ore visto che mi sveglieranno alle nove.

Sono anche troppo felice per ciò che è successo la sera prima, quindi il sonno non vuole proprio venire.

Decido così di afferra il mio diario e iniziare a scrivere come sempre tutto ciò che ho provato con lui.

La luna di Londra {kiribaku}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora