3.

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Ho sempre avuto paura del giudizio altrui, paura dell'abbandono, paura di non essere mai abbastanza, paura di essere un numero insignificante.
Lui mi hai sempre dimostrato che non ero così insignificante, ma nonostante tutto le mie paure erano più grandi di ciò che mi dimostrava, mi attanagliavano costantemente.

Ho sempre invidiato Taehyung, lui non dava peso alle chiacchiere, ai sussurri cattivi che pronunciavano gli altri bambini.
Per lui il suo abbraccio, le sue attenzioni valevano tutta la cattiveria gratuita, quanto aveva ragione, io l'ho capito troppo tardi.

Tra le mani ho la mia felpa, quella che amava usare, ha ancora il suo profumo.
Mi ha sempre sostenuto con le sue parole, con piccole carezze e io da stupido l'ho sempre allontanato, ancora oggi non so perché l'abbia fatto, forse perché il suo essere espansivo mi spiazzava.
Non ho mai saputo comportarmi con lui, ora che lo vedo tra le sue braccia vorrei solo prenderlo e portarlo via.
Che stupido che sono stato, non posso neanche biasimarlo se ha deciso di lasciarmi perdere.
Ha sopportato abbastanza i miei rifiuti, i miei gesti lo hanno ferito e purtroppo me ne rendo conto solo adesso.
La persona che ora lo stringe si è sempre preso cura di lui e il contrario, molti sospettavano che sarebbero finiti per essere di più, anch'io se devo essere sincero.
Ora non mi da più attenzioni, quanto le vorrei adesso, quanto vorrei un suo abbraccio, è sempre stato bravo ad abbracciare, e io non me ne sono mai goduto uno.
Gli staccavo le mani da me quasi schifato, e non mi fermavo nemmeno quando il suo viso cambiava espressione.

Sarò egoista ma lo voglio, mentre usciamo in compagnia con i nostri amici lo vedo tra le braccia di Taehyung e mi innervosisco.
Lui lo merita, io no, ma ti voglio Jimin.
Vorrei tornare nel passato e fermare il tempo, fermarlo quando mi era accanto, quando sorrideva, quando mi abbracciava e continuava a ripetermi che mi voleva bene.
Sarò egoista, ma aspetterò l'occasione per riaverlo, sarò egoista ma non voglio lasciarlo a lui, sarò egoista ma lo riavrò, anche a costo di aspettare diverso tempo.

Stavolta avrò la pazienza perché voglio aspettarlo, stavolta saprò apprezzare ogni suo piccolo gesto, stavolta sarò io a stringerlo tra le braccia.
Dormirò con la mia felpa, quella che sa di lui, la terrò finché non verrà sostituita da lui in persona, perché quello che non ho mai compreso era che avevo paura di ciò che provavo per lui.

Ti amo Jimin.

E anche stanotte lo sognerò, piangerò un po’, ma poi nei miei sogni potrò stringerlo a me, per ora sarà mio solo lì, quando cado tra le braccia di Morfeo.
Il risveglio è quello che temo più di tutto, quando capisco che lui svanisce quando apro gli occhi, quando mi rendo conto che nella realtà sto stringendo la mia felpa e non chi vorrei.

Però odora di lui, odora di casa.

Ma forse la parte che fa più male, quella che prende il mio cuore e lo stringe in una morsa è la sua risata, quella che non provoco io, quella che potrei ascoltare per ore anche se vorrebbe dire frantumarsi più volte.
Nella mia intera esistenza sono sempre stato un debole, mi facevo piegare da persone che non meritavano la minima considerazione.
Jimin e il mio gruppo di amici mi hanno fatto sempre sentire accettato, mi hanno sempre sostenuto in ogni cosa, in ogni mio progetto, ma alcune cicatrici sono così profonde da sanare.
La cosa che più mi spaventa è che la mia zona comfort sia diventata il dolore, ho paura della felicità, non mi sento degno.

Ho capito che sei così prezioso Jimin che ho paura di trascinarti nella mia oscurità, tu che sei luce, tu meriti molto di più del mio buio.

Ti aspetterò (Jikook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora