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Era da tanto che non dipingevo, avevo detto a Jimin che mi mancava, mi aveva sorpreso quando la sua risposta fu quella di dipingere insieme.
Questo era un'altra cosa che amavo di Jimin, il suo gesto non era per accontentarmi, ma era perché voleva che condividessimo il nostro tempo immergendoci o sperimentando varie passioni.
Non aveva mai dipinto, ed era felice di provare, soprattutto di farlo insieme a me.
Tutto felice recuperai due cavalletti, due tele e portai tutto in soggiorno, spostai il tavolino e posizionai il materiale, aprii la valigetta con i pennelli e le tempere, la misi al centro tra noi due.
Jimin sembrava così entusiasta di cominciare,così deciso che aveva già intinto il pennello nella tempera rossa.
Si girò verso di me che stavo ancora decidendo cosa ritrarre, mi sorrise e mi disse.

"Sei sporco sulla guancia Kook".
Lo guardai perplesso chiedendomi come potevo essermi sporcato se dovevo ancora cominciare.

"Mi stai prendendo in giro".
Dissi ridacchiando.

"No, Kookie sei sporco qui".
Disse ridendo sporcandomi la guancia di rosso con il pennello, c'ero cascato.

"Piccolo dispettoso".
Dissi rubandogli il pennello e ricambiando il gesto.

Le tele erano passate in secondo piano, ci stavamo divertendo a rubarci il pennello sporcandoci a vicenda.
Finimmo per avere il viso a pois, come se avessimo la varicella.
Presi Jimin dai fianchi, lo mesi a cavalcioni su di me, posai le mani sulle sue guance paffute e gli sorrisi, ricambiò subito regalandomi il suo sorriso, quello che tanto amavo, seguito dalla sua bellissima risata cristallina.

"Nemmeno nei miei sogni avevo immaginato un momento così bello".
Dissi sincero.

"So esattamente ciò che provi".
Disse baciandomi subito dopo, lasciandomi letteralmente senza parole, ricambiai all'istante stringendo i suoi morbidi fianchi.

Il bacio divenne più focoso e bagnato, le nostre lingue si intrecciarono e il fiato divenne più corto.
Le mani di entrambi vagavano sul corpo dell'opposto mentre ci consumavamo le labbra, succhiandole, mordendole.
Presi dalla foga del momento iniziamo a spogliarci rimanendo completamente nudi, distesi sul tappeto, io ero sopra Jimin mentre gli consumavo il collo marchiandolo.
Mi fermai un attimo per guardarlo, per chiedere se veramente se la sentiva di continuare, capendo la mia richiesta mi guardò ghignando.

"Guai a te se ora ti fermi".
Disse come una finta minaccia.

Sorrisi e lentamente entrai in lui, era impossibile descrivere ciò che sentii in quel momento, mentre venivo avvolto dalla sua calda carne e dalle sue labbra bagnate sul mio collo.
I nostri corpi fusi insieme sembravano perfetti, si incastravano alla perfezione, i nostri gemiti erano il più bel sottofondo che potessi udire.
Lui era mio e io ero suo, quel momento si era trasformato in un altro genere di passione, la mia preferita.
L'arte del mio corpo intrecciato alla persona che amavo più di ogni altra cosa.
Avevamo aspettato per arrivare a questo momento, l'attesa, l'amore, era venuto tutto così naturale, era stato fantastico, sentire il calore del mio ragazzo mentre lo abbracciavo, era e sarebbe stata la cosa che mi avrebbe fatto sentire a casa, lui era la mia casa.
Avrei potuto disperarmi per il tempo che avevamo sprecato ma non lo avrei mai avuto indietro, la cosa che potevo fare ora era godermi quello che avevano, godermi ogni singolo momento.
Noi tutti avevamo avuto una vita buia, stavamo cercando la nostra luce, la nostra ricompensa per il dolore che ci avevano inflitto senza averne colpa, la mia luce la stavo abbracciando.
Mi ero ripromesso che avrei protetto la sua luce, era prezioso, e io ero grato che mi avesse scelto.
Anzi che ci eravamo scelti, lui aveva riposto di nuovo la sua fiducia in me e io non lo avrei deluso una seconda volta.

Ti aspetterò (Jikook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora