epilogo

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Ciao! Grazie intanto per aver letto fino a qui ^^ Ti ricordo però che in questo capitolo ci saranno alcuni spoiler di Fireflies. Se vuoi evitarli, passa direttamente al prossimo :]

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[Giorno corrente, quattro anni dopo]


"Non ci credo che in un mese ti sono capitate tutte queste cose!"

"E che cosa ne guadagnerei ad inventare tutto, scusa?!" ridacchiò Chan di fronte all'espressione sconvolta di Hongjoong.


Dopo qualche impacciato convenevole (Ehi, beh come stai? Non ci si vede da un po' – Già sono stato tre anni in carcere, sarebbe stato complicato beccarci...), la ninfa aveva optato per arrogarsi il diritto di sistemarsi sotto la stessa tenda del soldato per trascorrere la notte.

"Senti, lo sai meglio di me, girare di notte sul ghiacciaio è pericoloso anche per noi ninfe. Non ti fa niente se mi accampo qui con te, tanto, no?"

E come avrebbe potuto Chan dirgli di no? Era giunto fin lì per incontrare proprio Kim Hongjoong, nonostante non fosse ancora pronto ad affrontarlo. Era convinto che il grande momento sarebbe giunto la mattina seguente, invece eccolo lì condividere una cena frugale con l'intoccata giovinezza del rosso. Non un segno, non una ruga, Hongjoong, nella sua eterea e sbarazzina bellezza, pareva avere ancora diciannove anni. In quattro anni Chan invece aveva guadagnato cicatrici e collezionato indelebili graffi, vantava lividi sparsi su tutto il corpo. Non si guardava da un po' allo specchio, e gli venne quindi spontaneo domandarsi se fosse ancora carino come gli dicevano ai tempi dell'apprendistato.

Quattro anni erano sembrati quattro secoli al soldato, ma parevano quattro giorni addosso all'aura fresca della ninfa.

Chan si chiese come avesse trascorso quegli ultimi mesi, era curioso di sapere di nuovo tutto di lui, di capire chi fosse diventato, ma, per la prima volta, sperimentò quel sentimento di timidezza che lo indusse a rimanersene zitto per tutta la cena. Gli anni di galera lo avevano incattivito. Non era più il Chan capace di flirtare anche con i sassi, aveva messo su una bella scorza da orso delle montagne di cui gli era difficile liberarsi.

Hongjoong, assorto nell'osservarlo mentre il maggiore estraeva della carne secca e delle gallette dal pesante zaino, fu il primo a rompere il ghiaccio.

"Ma adesso le sai rompere le uova?"

Chan ridacchiò e scosse il capo con una certa vergogna: "Beh, a romperle sono sempre stato capace. Non sono capace di farle cuocere senza che poi mi tocchi levare ogni pezzettino di guscio che cade nella padella, questo no."

Hongjoong si aprì a sua volta in un sorriso e accettò intanto il cibo offertogli dal biondo: "Meno male. Almeno in questo non sei cambiato, pensavo di non riconoscerti più."

"Ah... Lo so, ho qualche cicatrice in faccia che dovrò tenermi per tutta la vita" Chan fece spallucce e addentò con voracità un pezzo di carne, indicandosi poi con un dito la fronte per indicare uno degli spessi segni che gli era rimasto in seguito alla spedizione con Changbin e Felix.

"Non è solo questo."

Hongjoong si rifiutò però di entrare più nello specifico e propose di rimandare le chiacchiere importanti a quando avrebbero finito di cenare: "Piuttosto, raccontami di che hai fatto in questo ultimo periodo. Ti hanno fatto uscire in anticipo, e non mi aspettavo di vederti tornare con l'uniforme addosso."

"I superiori mi hanno graziato. Hanno visto i miei meriti in Accademia e mi hanno fatto una proposta che non potevo rifiutare: se avessi voluto continuare a militare nell'Arma sarei dovuto partire con un novizio e scortare lui e la Fonte della Felicità fino al Cratere dell'Anima. Mi avrebbero anche fatto uscire con un anno di anticipo. Ho accettato e... beh, sono successe un po' di cose."

butterflies • bang chanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora