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"No, scusa, non ho capito"

Hongjoong sospirò: "Chan, ma che hai? È la terza volta che te lo ripeto, non è che cambio versione alla quarta! Ti ho detto che domani sera faccio fare un giro a Seonghwa. Andiamo a fare cena e poi lo porto a passeggiare al primo livello, chiaro? O devo farti un disegnino?"

Il biondo si mise a braccia conserte e brontolò: "Ho capito, ho capito... E ho capito anche che tanto lo fai per ripicca perché oggi vi ho interrotti."

"E se anche fosse?! Te lo meriteresti!"

Sdraiati uno accanto all'altro sul giaciglio di Hongjoong, per la prima volta i due fidanzati finirono per addormentarsi schiena contro schiena, con un macigno ciascuno sulla testa di entrambi.

"Capisco la gelosia e capisco che ci vediamo poco," si era giustificato Hongjoong "ma, Chan, non è né colpa mia, né colpa di Hwa. Se vuoi davvero lamentarti così tanto fallo con il tuo capitano!"

Il biondo gli aveva semplicemente risposto con una scrollata di spalle e un grugnito: "Tanto sai già che cosa penso."

Per Hongjoong quella conversazione fu così assurda da impedirgli completamente di prendere sonno. Avrebbe voluto voltarsi verso il ragazzo accanto a lui e, per una volta, domandargli per primo un abbraccio. Anche il mattino seguente pareva assente a lezione, e così anche alla sera. Aveva appuntamento con Seonghwa alle otto e ovviamente era in ritardo, ma il ragazzo fece di tutto per non farglielo pesare. La ninfa era grata all'allievo per la sua gentilezza, il corvino si comportava con lui con lo stesso riguardo con cui la sua etnia rifiniva i delicati dettagli delle sculture di ghiaccio che adornavano i quattro livelli delle Fucine. Nonostante avesse appena subito la perdita di uno dei genitori, si preoccupava di non farlo sentire a disagio e di creare un ambiente di studio piacevole e sereno per entrambi.

Probabilmente, a differenza di Chan, aveva preferito mettere in valigia la sensibilità piuttosto che la voglia di scopare.

Seonghwa era intelligente e sapeva il motivo per cui il maestro che gli era toccato in sorte non fosse ben visto in società, quindi, a fine serata, dopo un paio di birre per prendere coraggio, domandò: "Hongjoong, senti... Io mi sto divertendo molto questa sera, ma non mi sembra che valga lo stesso per te. È successo qualcosa con le altre ninfe? Posso darti una mano in qualche modo?"

Hongjoong, che di birre ne aveva bevute altrettante (ma non era in grado di reggere nemmeno l'esigua percentuale di alcol diluita nel propoli per la gola), non ci mise poi molto a cedere. Le ultime discussioni che aveva avuto con Chan gli erano parse strane, avvertiva chiaramente un risentimento di fondo da parte dell'altro che non aveva captato nemmeno in quell'odioso 'Non è che, per me, anche tu faresti la femmina?' che tanto lo aveva fatto soffrire due mesi prima.

"No, con le altre ninfe non è successo nulla. Beh, nulla più del solito almeno" il rosso scrollò le spalle "Il problema è Chan, ma, se devo essere sincero, non ho voglia di annoiarti proprio stasera con questa storia."

"Ma che cosa dici?" Seonghwa scosse il capo e, con un colpo di reni, spostò lo sgabello più vicino a quello dell'altro e appoggiò un gomito sul tavolino a cui erano seduti "Voglio che entrambi finiamo in bellezza questa serata, non mi va di riaccompagnarti a casa con il muso. E se tua sorella ti vedesse tornare tutto imbronciato? Penserebbe che sia colpa mia, non posso permetterlo!" il moro ridacchiò affabile, sincero "E poi... Non ci conosciamo da molto, ma io ti considero già un amico. Te l'ho detto, se c'è qualche problema sono qui per ascoltarti."

Alla ninfa venne spontaneo aprirsi in un leggero sorriso, seguito però da un amaro: "Ya... Perché non sei arrivato tu quassù al posto di Chan fin dall'inizio?"

Seonghwa ricambiò nuovamente il sorriso e scosse il capo: "Deve averti fatto disperare parecchio per farti dire una cosa del genere!"

La ninfa rimuginò a lungo sulla risposta, in fondo non voleva ammettere di essere nel bel mezzo della sua prima crisi di coppia: "Diciamo di sì. È solo che vorrei che Chan si fidasse di più di me, capisci? Quando è arrivato qui ci odiavamo a vicenda – e ci siamo fatti parecchio male a vicenda – ma poi ci siamo riappacificati. Siamo diventati amici, pensavo avessimo raggiunto una sorta di equilibrio, invece..."

butterflies • bang chanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora