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Chan era sicuramente migliorato da quando, due mesi prima, era giunto alle Fucine. Aveva imparato a dimostrarsi meno petulante di quanto non fosse in precedenza, aveva lavorato sull'arroganza e sul suo atteggiamento prepotente, ma ancora faticava a tenere a bada la gelosia galoppante da cui era affetto. Data la momentanea latitanza di Hongjoong, impegnato con Seonghwa nel programma di allenamento intensivo a cui il capitano del loro gruppo li aveva costretti, Taeyong aveva permesso al biondo di unirsi alle sessioni di studio che teneva con Doyoung e Jaehyun, nonostante questi ultimi non fossero pienamente d'accordo con la scelta della ninfa.

"Scopiamo continuamente!" iniziava Jaehyun.

"Come infimi, insulsi, poveri coniglietti sperduti!" continuava Doyoung, sperando di dissuadere Chan dal trascorrere un altro pomeriggio a fare il quarto incomodo in biblioteca con loro.

Il minore a quel punto sbuffava e replicava con un laconico: "Ma se a stento vi siete scambiati un bacino sulla guancia! Dai, lasciatemi venire con voi!"

E alla fine, con una scusa più o meno improbabile e la benedizione di Taeyong, Chan riusciva sempre a farla franca e ad intrufolarsi nel trio meraviglia. La ninfa in fondo sapeva che il biondo aveva bisogno di aiuto per cominciare la progettazione del pugnale, e ai suoi due fidanzati forse sarebbe tornato utile studiare con qualcuno. Ultimamente i loro allenamenti finivano sempre per cominciare in verticale e terminare in orizzontale. Non che gli dispiacesse, ovviamente.

Chan invece si era dimostrato una fonte di distrazione ancora peggiore. Assillava costantemente i tre amici con le sue paranoie, tanto che non ci volle molto prima che Doyoung e Jaehyun passassero dalle scuse ad un più diretto: "Chan, levati dal cazzo!"

Il più piccolo intanto continuava le sue filippiche a proposito di quanto poco si fidasse di Seonghwa e dei piani malvagi che avrebbe potuto nascondere sotto quel sorrisetto innocente con cui salutava la ninfa dai capelli rossi tutte le mattine, e mentre anche i restanti cadetti cominciavano a borbottare infastiditi, Taeyong cercava di tenere tutti a bada con un esasperato: "Bimbi, suvvia, se finite in fretta di fare i compiti vi porto a fare merenda!"

"Sì, sì, sfotti pure, papino" lo canzonava allora Doyoung con un sorrisetto.

Taeyong ridacchiava, ma la verità era che, in fondo, comprendeva bene il disagio dei tre cadetti. Ideare, progettare e creare quel pugnale significava molto di più che restare al caldo all'interno delle Fucine a consumare matite su larghi fogli da disegno, era il simbolo del sodalizio che si creava tra la recluta e la sua ninfa durante i mesi trascorsi insieme. Che quest'ultima Benedisse l'arma o meno era superfluo. Pochi soldati tornavano alle Fucine dopo il diploma, ma quel coltello avrebbe ricordato loro per sempre quel periodo della loro vita in cui non erano soli e in cui ancora potevano permettersi di presentarsi come 'Bang Chan', 'Kim Doyoung' e 'Jeong Jaehyun' invece che 'Soldati Bang, Kim e Jeong'. Date le relazioni che avevano intessuto, era palese che i tutti e tre desiderassero concludere quel percorso tranquillamente accanto ai rispettivi partner. Taeyong, inoltre, evitava a prescindere di soffermarsi sul pensiero dell'inevitabile rottura che avrebbe coinvolto lui e i suoi fidanzati alla fine del mese, non immaginava come potessero sentirsi Chan e Hongjoong sapendo di avere i minuti contati a causa dell'arrivo di Seonghwa. Continuava a permettere al biondo di unirsi a loro solamente perché, nonostante le distrazioni costanti, sapeva di contribuire a farlo sentire un pochino meno solo.

Doyoung, un pomeriggio, domandò comunque a Chan: "Ma tu ci hai davvero mai parlato con Seonghwa?"

Il più basso ebbe la tentazione di mentirgli, ma alla fine sospirò e, con una scrollata di spalle, ammise: "No... Beh, l'ho salutato un paio di volte, ma niente di che. Sta sempre in giro con Hongjoong, e alla sera non mi va di dormire in camera con lui."

L'amico lo fece sentire così tanto in colpa – il corvino aveva evidentemente sbloccato il livello pro di insulti e minacce – che Chan andò addirittura in mensa in anticipo per assicurarsi di farsi trovare in camera in tempo per l'arrivo del nuovo compagno. Si posizionò sul proprio materasso e, coperto da un paio di spesse coltri di lana, attese una decina di minuti che Seonghwa si facesse vivo.

Certamente, il biondo non si aspettava di imbattersi in una personalità particolarmente simile a lui, ma non credeva nemmeno che lo avrebbero messo in coppia con un topo di biblioteca.

Seonghwa calciò la porta e fece il suo ingresso trionfale con in mano un'enorme pila di libri, tomi che anche Chan purtroppo conosceva bene: Hongjoong di solito glieli scaraventava in testa senza pietà sostenendo che fosse l'unico modo per stillare un grammo di conoscenza nella sua zuccona vuota.

"Ehi" lo salutò il biondo.

"Ehi!" rispose il più alto, sorpreso di incontrarlo lì per la prima volta, ad una settimana dal suo arrivo.

Seonghwa appoggiò per terra gli spessi volumi e si trascinò sul proprio letto, si spogliò dell'uniforme, infilò gli abiti da notte e cominciò a fare qualcosa che mise immediatamente il biondo sull'attenti: scelse uno dei libri, ne accarezzò delicatamente le pagine e ne scelse una in maniera fin troppo meticolosa e studiata.

Chan pensò quasi che stesse per piantare la faccia tra le secche pagine per inspirarne l'acre – vomitevole – aroma. Non stava semplicemente leggendo, Seonghwa stava assaporando la lettura.

Il cadetto allungò gli occhi per scorgere il titolo impresso sulla copertina: 'Indice dei materiali militari e dei loro impieghi'

Al biondo era venuto sonno alla seconda sillaba e mezza.

"Che fai?" aveva promesso a Doyoung che avrebbe cercato di instaurare un qualche tipo di comunicazione, no? Non voleva incorrere di nuovo nella sua ira funesta.

"Studio" replicò mollemente l'altro senza staccare lo sguardo dalle rugose pagine.

"Partiamo bene" sospirò mentalmente Chan, prima di rimbeccare "Hongjoong ti fa studiare anche di sera?!"

Anche Doyoung era un secchione fatto e finito, ma da quando erano giunti alle Fucine non l'aveva più visto sfogliare nemmeno il menù della locanda in cui Taeyong portava lui e Jaehyun alla domenica.

"In verità no, mi ha detto di tornare qui a riposarmi, questi li ho presi io per portarmi avanti" ridacchiò il moro "Non voglio essere di peso né a te, né a Hongjoong, quindi cerco di imparare più in fretta che posso."

Chan apprezzava che il nuovo arrivato si desse da fare – prima quest'ultimo terminava l'allenamento intensivo e prima lui avrebbe potuto ricominciare a trascorrere più tempo con il fidanzato – ma... studiare di propria spontanea volontà?

Gli bastava quello per capire che lui e Park Seonghwa erano totalmente incompatibili.

Il più alto, severo e aristocratico nella sua stoica dolcezza, sedeva posato mentre cullava con lo sguardo il tomo marcescente, gentilmente posato sulle sue gambe incrociate. Il biondo, a differenza sua, posava sfatto e ricurvo sul proprio giaciglio, con le coperte che gli si attorcigliavano malamente attorno alle caviglie.

"Capito... Com'è Hongjoong?"

Bastò chiedergli di parlare della ninfa dai capelli rossi per fare sì che un sorriso intersecasse le labbra del maggiore: "Hongjoong? Beh..."

Il più basso sperò fino alla fine che l'altro borbottasse qualcosa di simile ad un 'Me lo aspettavo diverso...' o 'Il suo aspetto mi ha colto di sorpresa', ma dovette rassegnarsi all'evidenza quando, con quell'aura di trascendentale gentilezza, il moro proseguì: "Non so se capisci, ma... ma penso di essere stato davvero fortunato ad incontrare una persona come lui."

Le sue parole, gli occhi nero pece che rilucevano come la luna sul fondo di un pozzo, il sorriso che adornava l'estatica presenza della nuova recluta... Chan non aveva più dubbi. Non poteva aspettare che Seonghwa terminasse l'addestramento speciale, doveva trovare in fretta un modo per fargli capire che Hongjoong era già felicemente impegnato senza far spargere la voce della loro relazione, e avrebbe iniziato con il fare ciò che sapeva fare meglio: intromettersi.

butterflies • bang chanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora