10

8 1 0
                                    

Yoora portò Chan non troppo lontano. Il tempo era propizio ed il vento non soffiava tanto forte da costringerli a strisciare contro le ripide pareti di roccia, ma la ninfa preferì comunque sopprimere gli istinti omicidi che provava nei confronti del cadetto ed evitargli una morte prematura facendolo inerpicare su quei picchi che non gridavano altro che: "Se vuoi suicidarti, sali qui!"

Per la loro merenda, invece, scelse di guidarlo verso una stretta insenatura che conduceva ad una grotta leggermente più larga, molto simile a quelle in cui le Fucine erano state costruite, sul fondo della quale vi era una porticina.

Consumarono il piccolo pasto con le gambe a penzoloni sul fianco della montagna, poi Yoora tirò fuori una chiave dalla bisaccia e fece cenno al soldato di seguirla all'interno della grotta.

"Non lo faccio con tutti, sappilo..." esordì la ninfa inserendo la chiave nella toppa della porticina "Ma... Questa è casa mia."

La rossa spalancò il legno massiccio e invitò quindi Chan ad entrare, per mostrargli un piccolo ambiente decisamente spartano in cui figuravano un materasso, qualche pentola con all'interno alcune provviste, delle coperte e molti fogli da disegno con monconi di matite mezzo terminate sparse sul pavimento.

"Beh, a dire il vero era casa mia. Adesso è solamente casa di Hongjoong, ci viene spesso quando litiga con le mamme e ha bisogno di stare un po' da solo."

In un angolino nascosto vi era, appena appena illuminata dalla luce che riusciva a farsi strada dalla porticina, una cassetta da cui sbucavano vari rotoli di bende e garze. Alcuni di essi, poggiati a terra lì accanto, erano sporchi di sangue.

"Era raro che restasse a casa – al primo livello delle Fucine intendo – per così tanto tempo, sai? Da quando ha iniziato a farti da maestro lo vedo più spesso, anche se mezze le volte parliamo solamente di quanto potresti impegnarti di più quando sei con lui."

Chan non fece domande, nonostante trovasse bizzarro un atteggiamento simile (non che, comunque, non lo avesse capito che il rosso, eccentrico, di suo già lo era): "Beh, se voglio continuare a vederti dovrò continuare ad impegnarmi, no?"

Dentro la testa del biondo, in fondo, rimbombavano solo tre parole in quel momento: 'Letto' e 'Da soli'. Era ovvio che non sarebbero finiti a letto insieme in quel momento, ma almeno quella sera avrebbe avuto qualcosa su cui fantasticare mentre 'si prendeva del tempo per sé'.

Con un'altra ninfa forse sarebbe andato subito al sodo, non gli era mai interessato trastullarsi nei mutili piaceri del corteggiamento, ma Yoora lo aveva indubbiamente intrigato. E non parlava di bellezza, ma di spirito. Non voleva risultare davvero così sdolcinato (o cattivo, dipendeva dai punti di vista), ma sentiva chiaramente i cuori di entrambi sfiorarsi quando si mettevano a discutere su chi dei due faticasse maggiormente a sopportare Kim Hongjoong.

"Mi insegni a costruire una scultura di ghiaccio? Così posso provare anche io a lanciarla in testa ad Hongjoong!"

"Non ti azzardare a toccare mio fratello o ti butto giù da un dirupo! E sai perfettamente che ho sia la forza che la volontà per farlo!"

Forte, determinata, spiritosa, alla mano... Yoora era decisamente il suo tipo di ragazza. E, anche se non lo sapeva, ciò faceva di Hongjoong il suo ragazzo ideale. Yoora era Yoora solo nell'aspetto in fondo. Chan non conosceva davvero la reale sorella del maestro, pensava che il carattere estroso e particolare fosse una cosa di famiglia e che, per combinazione, stesse meglio addosso a lei che a lui.

butterflies • bang chanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora