Non lasciarmi andare

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Draco ed Hermione uscirono indenni da quel piccolo incidente. Il bacio non aveva cambiato del tutto la situazione tra loro, restava sempre qualcosa in sospeso, Draco sentiva ancora di doversi liberare del tutto, liberare del senso di oppressione che avvertiva, nel petto. Avrebbe fatto un passo avanti con Hermione solo quando si fosse liberato dei propri demoni, dal proprio senso di colpa, non voleva trascinarla nell'antro buio dei suoi ricordi. Perché lui lo sapeva, aveva fatto entrare i mangiamorte a scuola e molti erano morti per colpa sua, nella sua mente aleggiavano molti se: "Se avesse fatto... se avesse saputo... se si fosse messo in discussione..." ma ormai era capitato e nessuna giratempo avrebbe potuto ridare la vita ai morti. Silente era morto e così Piton, Tonks e il marito che avevano lasciato al mondo una creatura, orfano forse per colpa sua... ancora una volta la colpa aleggio nel suo cuore che non era più di ghiaccio e forse non lo era mai stato.

Hermione aveva mostrato un lato di sé, aveva mostrato che aiutare gli altri aiuta a colmare il male dentro e ricordò l'ultima discussione con sua madre, lei aveva ricevuto una lettera dai Greengrass, in cui chiedevano se i Malfoy avessero ancora intenzione di unire i loro casati, e Draco l'aveva guardata, ferito, le aveva urlato parole addosso, aveva incolpato anche lei, le aveva detto che non aveva fatto il possibile per proteggerlo, che la sua vita era già rovinata ma che quella volta non avrebbe seguito il suo nome, se necessario lo avrebbe rinnegato e aveva gettato l'anello di famiglia terra, furente come mai poi se n'era semplicemente andato, da quella che non era più casa sua da molto tempo, se mai lo era stata. Poi dopo il litigio si era preso del tempo, aveva aiutato il ministero, rivelando tutto quello che sapeva dei mangiamorte, i loro piani e tutto quello che poteva aiutare per liberarsi di quel male, poi era arrivata la lettera di Hogwarts e lui aveva accettato su due piedi, senza esitazioni.  Era il suo modo di chiedere scusa, come poteva, ma era arrivata lei su quel treno, distrutta come lo era lui e l'aveva riconosciuto nei suoi occhi ambrati quel dolore, lo aveva riconosciuto e si era ripromesso di fare il possibile per aiutarla, senza pensare che aiutandola, avrebbe guarito anche se stesso. Draco aveva pensato a lungo, da dove poteva partire, per distruggere definitivamente i ponti con il suo passato.

Quel pomeriggio, Draco parlò con la McGranitt e le confessò di aver bisogno del tempo, doveva risolvere alcune cose in sospeso ed una di queste era proprio lì ad Hogwarts. Hermione cercò Draco a lungo, invano, finché ebbe un'illuminazione, a passo deciso si diresse dalla McGranitt e quando le fu davanti le chiese: "Preside, so che lei ha parlato con Draco, so che sa dov'è andato..." la donna sorrise malinconica e la guardò negli occhi: "Signorina Granger, so, vedo cosa sta succedendo e le dico che questa cosa è più grande di voi, so che vorresti aiutarlo ma non credo che questa missione le appartenga, lui deve affrontare qualcosa di... doloroso e deve farlo da solo" Hermione sentì una fiamma nel petto, la fiamma che aveva sentito durante la battaglia e anche quando quella sadica di Bellatrix l'aveva ferita, guardò negli occhi la donna, stringendo la bacchetta: "No, mi scusi se glielo dico ma si contraddice. Harry Potter non ha affrontato Voldemort da solo, io non ho affrontato i ricordi di Bellatrix da sola e Draco non affronterà il senso di colpa da solo, non affronterà quel marchio da solo. La protezione, la sicurezza maggiore e l'arma per combattere il male siamo noi professoressa, siamo noi tutti. Insieme" la donna guardò la strega che aveva davanti, la vide ardere come una fenice e capì che era rinata, pronta a dare battaglia per proteggere qualcosa che, ancora non lo sapeva, ma le stava nascendo nel cuore; la donna le disse, mentre dava la sua benedizione, con le lacrime agli occhi: " Una stanza per cercare ciò che occorre..." Hermione le sorrise e corse via, andò da Pansy, Blaise e Theo e spiegò loro la situazione, si divisero per cercare Draco che sicuramente era alla ricerca della stanza, forse danneggiata dall'Ardemonio, di Tiger, ma voleva credere che trovando la stanza avrebbe trovato Draco.

Lo cercarono a lungo, finché, ormai quasi sera, Hermione era stanca, tutti lo erano. La strega si sentì frustrata e pensò che tutto quello che voleva era lui, tutto quello di cui aveva bisogno in quel momento era quel furetto platinato, chiuse gli occhi. Una mano sulla sua spalla, ma lei la scostò bruscamente, di nuovo una mano, un tocco e una frase detta da Theo: "Hermione... credo che sia questa... l'hai trovata..." la ragazza alzò lo sguardo e di fronte a sé vide due porte imponenti, sorrise appena ma non esitò un attimo ed aperte le porte, entrarono tutti e quattro.

Due vite, un'anima solaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora