Legami

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Musica: Billie Eilish e Khalid "Lovely"

Una voce...una voce da lontano la chiamava? Hermione sentì qualcosa, mani che la sfioravano, mani che la sollevavano e una voce straziata "NO! Blaise! Lei sta bene. Deve stare bene...". Hermione spalancò gli occhi e sentì l'aria tornare a fluirle nei polmoni, tastò attorno a sé alla ricerca spasmodica di quella voce, la vista offuscata ma lui lo sapeva, lui era lì e capì che qual corpo caldo che la strinse a sé era proprio lui: Draco. La grifondoro si guardò attorno e si accorse di essere nella loro stanza, erano circondati dai loro amici, Pansy teneva le mani sul volto, gli occhi arrossati dal pianto, stretta a Blaise, mentre Theo era seduto sulla sponda del letto opposta a loro, i loro occhi esprimevano paura e incredulità. Fu proprio lui che Hermione guardò per ultimo, lui che la stringeva a sé, il volto pallido solcato da lacrime, che gli avevano arrossato la pelle, gli occhi, quegli occhi che rivide nel ricordo dell'aula di pozioni e poi ancora durante la battaglia... schegge di ghiaccio, dannate ma che erano riuscite ad arrivarle fino al cuore; lei, leonessa, coraggiosa fino allo stremo, sorrise a lui, e fu ricambiata da quel sorriso che in qualche modo era diventato il suo distillato soporifero, l'aveva resa dipendente da lui, complementari. Hermione alzò una mano tremante e disse con la voce rotta: "TU, sei sempre stato tu. Stupido furetto platinato" le loro labbra si trovarono e non si curarono nemmeno dei fischi e delle risate dei loro amici, finalmente in pace, finalmente liberi.

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Settembre

L'estate era stato un dolce andirivieni di emozioni, coronato dalla cena di Hermione a Malfoy Manor. Hermione era rientrata in quella casa, sorpresa; tutto era stato cambiato, un cambiamento che avveniva lento, cambiava i luoghi e le persone, dentro e fuori. Narcissa l'accolse in quella dimora come una madre e Lucius, fu quello che più di tutti si mostrò affabile, dopo un primo momento imbarazzato la invitò a visitare la loro biblioteca, degna di quel nome, ed Hermione quasi si commosse persa in quegli scaffali ma alla fine lo sapeva che dentro a luoghi così oscuri si nasconde una luce brillante. Quella dimora fino a poco tempo prima, per lei era l'oscurità ma vedere quel posto le rese più semplice dimenticare o per meglio dire archiviare il passato.

La mattina della partenza per Hogwarts Hermione si alzò, era ospite a casa di Draco e questo rendeva felici tutti; Draco quella mattina la osservava stranamente, notò persino sguardi tra Lucius e Narcissa ma non gli diede peso. In anticipo al binario 9 ¾ Hermione mano nella mano con Draco, si sentiva al sicuro, completa, e mai avrebbe creduto che quel giorno avrebbe avuto il suo miracolo finché li vide. I suoi genitori, i signori Granger circondati da Harry, Ron, Ginny e i suoi nuovi amici serpeverde e Narcissa e Lucius. Hermione guardò sua madre ma divenne subito sfocata, sua madre, la sua ancora, il suo esempio e suo padre con la gentilezza e l'amore negli occhi, la guardarono commossi, e allargarono le braccia per accoglierla. Famiglia può essere molte cose, persone, amici, animali persino, ma la famiglia che non ti scegli quella che è e basta è e sarà sempre solo una, ma Hermione aveva sacrificato un pezzo di quel legame familiare, un pezzo del suo sangue per proteggerli, per proteggere coloro che le avevano dato la vita. Per molto tempo aveva pensato di lasciarli andare, nella loro nuova vita ma alla fine l'amore aveva vinto sulla paura. Hermione guardo Draco al suo fianco che le sorrise in quel modo speciale, e le disse: "Vai, sono qui per te, è da molto che aspettano di riabbracciarti; io sono qui, sono qui per restare".  Hermione corse verso i suoi genitori, piangeva ma le braccia di sua madre, il suo odore, il suo profumo che ricordava, non era cambiato, la strega pianse come non aveva mai fatto in vita sua, stretta saldamente, al sicuro. Si sentì finalmente completa.

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Hogwarts

Quel nuovo anno, vide Hermione e Draco mano nella mano spesso, nei corridoi e vicini a lezione, i loro compagni che non avevano assistito al ballo o non avevano partecipato alla ricostruzione li guardavano stupiti, non capivano quando o come quel cambiamento fosse avvenuto. Quell'anno fu come aveva predetto Silente, l'anno del mutamento, un anno buio fatto di sfide, spesso alcuni serpeverde furono presi di mira da chi aveva paura di quel cambiamento o da chi ancora non lo aveva percepito.

I mesi passarono e l'estate cedette il posto all'autunno, le foglie caddero tra le risate, le corse, i baci rubati tra i corridoi; e come una ruota che gira l'autunno si dissolse nell'aria invernale, accompagnata dalla neve che ricoprì Hogwarts; corse nella neve fresca e innocue guerriglie di palle di neve furono le protagoniste. La sera prima di partire per le vacanze di Natale Hermione ricevette un biglietto, "Alla torre di astronomia ore 22,00" firmato "D.M. il tuo furetto platinato", la strega riccia sorrise segretamente, si sentiva felice, quel natale lei e i suoi genitori lo avrebbero passato a Malfoy Manor; lei e Draco erano una coppia a tutti gli effetti e in Narcissa e Lucius aveva trovato persone calorose e attente, inclini al sorriso più di quanto avrebbe mai pensato.

Hermione si presentò puntuale all'appuntamento, salì le scale e lo vide, si prese del tempo per osservare il suo serpeverde, si scoprì possessiva nei suoi confronti perché nonostante la sua reputazione restava sempre un giovane uomo attraente e faceva ancora colpo sulle giovani streghe di tutta la scuola. Hermione osservò Draco Malfoy, osservò la sua figura slanciata, non più magra ed emaciata di qualche mese prima, ma iniziava ad avere la figura dell'uomo che sarebbe diventato, e gli allenamenti di quidditch che aveva riiniziato a praticare quell'anno, avevano dato i suoi frutti; alto e slanciato, quella sera indossava la camicia e i pantaloni della divisa, la cravatta verde e argento lanciata sul mucchio di coperte stese sul pavimento della torre, circondate da candele sospese; perché quello stupido furetto aveva pensato a tutto, aveva organizzato per loro la serata romantica desiderata, che lei qualche tempo prima gli aveva descritto con minuzia di particolari, e lui l'aveva assecondata. Hermione era stata talmente assorta nell'osservarlo che non notò le note diffuse nell'aria, erano quelle dei goo goo dolls, la canzone "Iris" quella sulla quale avevano ballato la prima volta. La strega camminò fino a lui che dovette percepirla si voltò e sul suo volto passò un'ombra; inaspettatamente fu lei a prendere l'iniziativa, camminò rapida fino a lui e gli portò le braccia al collo, unì le sue labbra a quelle impazienti del serpeverde, il quale non sembrava intenzionato a fermarsi, non quella volta. Le mani di Draco si mossero abili sul suo corpo, le sue labbra scivolarono lungo l'arco del suo collo, mordicchiando appena, e per Hermione fu la fine, indietreggiarono inciampando come gli adolescenti che erano finché lei non incontrò il bordo della coperta e si sbilanciò portandolo con sé, Draco si spostò un attimo prima per non caderle addosso, e risero, si lasciarono andare ad una risata che sapeva di libertà e di quel leggero alone di adolescenza che non si erano potuti godere appieno. Risero, di loro stessi finché le risate furono spente da baci pieni di quel sentimento che esplodeva nel petto di entrambi ma che ancora non era stato pronunciato. Draco sfilò la cravatta rosso-oro di lei e lentamente le sganciò i bottoni della camicia, con lentezza studiata; Draco non era un ragazzo navigato in fatto di sesso ma prima delle guerra aveva ceduto alle avances di una compagna di casa e arreso alla possibilità di morire si era concesso a lei, con una freddezza che aveva spazzato via anche il piacere ma in quel momento tutto era diverso, fu diverso il tocco delicato di lei quando gli tolse la camicia, la fece scivolare via e sfiorò il tatuaggio sul suo braccio sinistro, lo sfiorò con venerazione e in quegli occhi marroni lo vide, la stima e l'ammirazione che lei riponeva in lui; Hermione era la sua anima gemella, era la persona, la strega che lo aveva fatto impazzire, in ogni momento ma aveva atteso perché sapeva che ne sarebbe valsa la pena. Hermione al contrario non aveva avuto nessuna esperienza e quella prima volta lui fu dolce, premuroso e attento, si posizionò sopra di lei e fu sua; il serpeverde alla fine aveva conquistato la grifondoro, si era meritato quel cuore da leonessa. Quella notte si concessero all'altro altre volte, conoscendosi, ed esplorando l'altro, cercando di percorrerne le mille sfaccettature. 

La mattina successiva il sole brillava alto nel cielo, e fu così che i due ragazzi si svegliarono sorridendosi segretamente, godendosi ancora qualche momento di tranquillità prima di gettarsi nei corridoi traboccanti di studenti, emozionati per l'imminente partenza.


ANGOLO DELLA SCRITTRICE: 

Cari lettori e lettrici, 

il prossimo sarà l'ultimo capitolo. Fatemi sapere cosa ne pensate.

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Vi abbraccio 

Cassie


Due vite, un'anima solaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora