III

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• FOURTH OF JULY - SUFJAN STEVENS

Did you get enough love,
My little dove
Why do you cry?



''Dove eravate qui?'' domanda Adrien, schiacciato al suo fianco. Louis tiene un braccio attorno alle sue spalle e uno a reggere l'album di fotografie, sulle sue ginocchia, mentre volta piano le pagine, con dita attente. Adrien sta puntando il piccolo polpastrello su una fotografia.

''Ci sono dei punti molto alti, qui in Inghilterra. Si chiamo altopiani. Si visitano con guide e puoi fare lunghissime passeggiate. Siamo andati tutti insieme e tu eri già lì dentro'' mormora al suo orecchio, indicando Arianne. Adrien sbatte i piedi e sorride:

''Quindi in questa foto siamo tutti insieme!''

Louis fissa lo scatto: Arianne li tiene per le braccia, e in mezzo a loro si stringe, i capelli stringhe rosse al vento, gli occhi concentrati e sorridenti verso l'obiettivo. Evan ha gli occhi socchiusi per il vento e Louis è stato fotografato un attimo prima di adagiare la tempia sulla spalla di lei. L'uomo accarezza la pagina con lentezza: ''Sì. Siamo tutti insieme. Ma adesso si è fatto tardi'' aggiunge, chiudendolo piano ''Pam starà arrivando. Vai a mettere le scarpe.''

Adrien annuisce e Louis, rimasto solo nel loro salotto, posa l'album che stavano sfogliando vicino agli altri, e fa ben attenzione che non cada. E' luglio, adesso, fa un caldo indicibile, ma questo non ferma Adrien dall'andare al parco con i suoi amici e la loro madre, tornare a casa in condizioni che probabilmente costringeranno Louis a gettarlo in doccia con vestiti e scarpe, e poi crollare per le otto di sera sulla sua spalla, appena dopo la cena, facendosi portare a letto. E' molto meglio che si diverta, quindi a lui fa piacere, ovviamente, e anche se forse dovrebbe frequentare di più i genitori degli amici di Adrien, per adesso sta bene così. Quel tempo gli serve per lavorare senza distrazioni a una tavola, rimettere casa in sesto, iniziare a mettere da parte i vestiti per far andare Adrien in vacanza con i nonni. Louis probabilmente ne morirà, ma anche se lui non è pronto quel bambino merita dieci giorni di vacanza, e a Glenn l'aria di mare, a qualche ora da lì, fa bene. Insomma. Non è che non ne sentirà la mancanza, ma si chiameranno tutte le sere e forse un fine settimana li raggiungerà in macchina, quindi sarà fattibile, tutto sommato. Partiranno comunque dopo il suo compleanno, il due.

''Ehi Pam. E ciao anche a voi due'' saluta Louis, chinandosi sulle ginocchia nel vedere Rachel e Simon, i gemellini. I due salutano con ampi cenni della mano, e Pam, in un vestito estivo, sorride.

''Te lo riporto per cena, siamo a un isolato da qui. Tu rilassati. Qualsiasi cosa siamo qui, lo sai'' ripete come ogni volta che lo vede, e Louis prova a sorriderle.

''Certo. Grazie. Ciao, tesoro'' saluta a bassa voce, ricevendo un bel bacio da Adrien, proprio sulla guancia. ''Mi raccomando, non allontanarti da Pam e fai attenzione.''

''Faccio sempre attenzione. Ciao Luli!'' saluta, prendendo la mano degli altri bambini mentre percorrono il vialetto. Louis lo osserva allontanarsi verso sinistra, e dire a un certo punto, la voce alta e dolce: ''Ciao Harry!''

Louis volta la testa nello stesso momento: Harry è nel suo giardino e lo saluta, chiudendosi la porta alle spalle. ''Ehi'' chiama ad alta voce, e il ragazzo sobbalza, poggiandosi al legno della porta. Si sistema i capelli e risponde ad alta voce:

''Ehi.''

''Hai da fare?'' continua, indicando con un cenno della testa in casa. Harry si rimette dritto ed esce dal proprio giardino, percorrendo i pochi metri di strada per entrare nel suo. ''Stavo per andare a fare la spesa'' spiega, avvicinandosi con gesti cauti, sulle lunghe gambe. Louis sorride e apre piano la porta che aveva accostato:

I Couldn't Want You Anymore ||L.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora