XII

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• NOTHING - BRUNO MAJOR

Have I told you lately
I'm grateful
You're mine?



"Shhh" impone Louis, ridendo quando Adrien va a sbattere contro le sue gambe. Ha in mano una bustina che dondola tra le sue piccole dita, e si schiarisce la voce. ''Scusa'' sussurra, mordendosi il labbro ''Dorme ancora?''

''Sì'' conferma, andando piano in avanti. Louis ha problemi a dormire da quasi quattro anni, ma Harry è un sasso. ''Come abbiamo provato, mi raccomando. Mettila di sotto e corri a letto.''

''Sono in missione'' sussurra, prima di scendere giù per le scale. Risale con il fiato corto, sospeso, e silenzioso schizza a letto. Louis punta gli occhi solo un secondo al suo corpicino steso lì, prima di entrare in camera sua e infilarsi di nuovo sotto la presa di Harry, che sposta un braccio per stringerlo. Circa dieci minuti dopo, la sua testa è contro il petto di Louis mentre gli accarezza i capelli, fino a svegliarlo. Harry sbatte piano le palpebre e alza il mento per sorridergli appena, la voce arrochita. ''Ciao, piccolo'' mormora, dandogli un bacio sul mento, appena. Il petto di Louis scoppia solo a incrociare i suoi occhi, soprattutto quel giorno, ma prova a non farlo vedere, limitandosi ad accarezzarlo come se fosse un giorno qualunque.

''Buongiorno.''

''Buongiorno'' ripete, e poi rimane in silenzio. Harry è chiaramente in attesa di qualcos'altro, lo vede nell'aspettativa della sua espressione, in come il suo respiro è esitante. Louis inclina la testa (sono stati abbastanza bravi a non parlarne, né lui né Adrien, nei giorni precedenti), lo guarda come se nulla fosse: ''Tutto bene, amore?'' domanda, portando le dita sotto il suo mento. Harry socchiude lo sguardo, deglutisce, ma alla fine non dice niente, un piccolo, piccolo sorriso, gli occhi da un'altra parte.

''Certo. Che ne dici se andiamo a svegliare Adrien? Possiamo andare a fare... Colazione fuori?'' propone, alzandosi piano da lui. Louis gli accarezza il petto:

''Sì, perché no. E' un'occasione speciale o...?'' domanda, il pollice che preme piano sulla sua spalla. Harry alza le spalle, si mordicchia il labbro:

''No. Voglio solo stare un po' con voi.''

''Va bene'' acconsente, prima che Harry si alzi e vada nella camera di Adrien senza aspettarlo. Louis si preme le mani sulle labbra per non ridere, sentendo solo un filo di senso di colpa per quello che il suo ragazzo starà provando in quel momento. Vorrebbe riempirgli il viso di baci e gratificare un giorno del genere rendendolo una festa senza fine, ma quell'idea era più forte delle altre. E' un tratto del vecchio Louis. Non è una giustificazione per farlo sentire meglio rispetto a quello che starà provando Harry, ma è un buon segno. Crede.

Harry, che emerge dalla camera di Adrien con il bambino in braccio: ''Ha detto Harry che andiamo a fare colazione fuori'' informa Adrien, i capelli scomposti ''Perché? Ho fatto qualcosa di speciale?''

''No'' liquida Harry, guardando a terra ''E' solo... Una cosa che voglio fare. Di solito le programmiamo e capisco che vi ho un po' tirati giù dal letto, ma a volte dovremmo prendere più le sensazioni come vengono e decidere all'improvviso di... Uscire'' conclude in un balbettio, guardando la tavola dopo che sono scesi in lenta processione verso il piano di sotto. Ci sono brioches alla cannella e due caffellatte caldi, un cornetto per Adrien, dei fiori e una piccola candela che Louis ha preso da una delle scatole che sono ancora in giro, cosa per cui le ha messe un altro po' in disordine. E' per questo che sono riusciti ad evadere le congetture sul suo compleanno nelle settimane precedenti: Harry si sta trasferendo lì. Mancano le ultime cose da sistemare a casa di Louis prima di chiudere quella di Harry, ma ormai è fatta. Era stata una sua idea: l'aveva detto come se niente fosse, ed Harry l'aveva fissato. E' comprensibile, dato che stanno insieme da nemmeno un anno (insomma, quasi) e Louis era quello che aveva paura persino di iniziarla, una relazione. Ed era diventato l'uomo che come se niente fosse, mentre lavavano i piatti, gli aveva detto: ''Vieni a vivere qui. Tanto ormai sei quasi sempre da noi, non andiamo a casa tua da una vita. Hai qui fascicoli del lavoro, vestiti, oggetti. Fallo e basta, a questo punto.''

I Couldn't Want You Anymore ||L.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora