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• MILLE SPINE - PSICOLOGI

E muoio
Mentre
Il sole sorge



Louis aveva comunque spostato la poltrona nell'angolo della camera di Adrien, dormendo lì. Non se la sentiva di stendersi vicino a lui, ma nemmeno di lasciarlo solo. Aveva mandato un messaggio a Niall per dirgli che non sarebbe venuto per un paio di giorni, che Adrien stava male e aveva la febbre alta. Lui aveva risposto che doveva rimanere assolutamente con lui e che in quei giorni sarebbero passati a trovarli. Louis aveva passato una notte insonne tra un incostante dormire e l'alzarsi, toccare la fronte di Adrien, passargli il panno bagnato sulla faccia, non senza strozzarsi al ricordo di Harry. Poi, ritornava a dormire, per poco, e male.

La mattina, si sveglia con un terribile dolore sul collo e la sveglia che gli risuona nelle tempie, prima che la spenga dato che, a quanto pare, non gli serve. Non ha la minima intenzione di presentarsi a lavoro, non adesso che Adrien è in queste condizioni. A questo proposito, abbandona la coperta a terra e si avvicina a lui, spostando dal comodino lo sciroppo, il termometro e la ciotola con il panno per la fronte. Ci adagia il telefono e disseppellisce Adrien dalla pila di pupazzi di cui si è circondato. ''Amore'' sussurra, accarezzandogli i capelli ''Ciao, piccolo. Buongiorno. Come ti senti?''

Adrien sbatte le palpebre e si avvicina a lui, facendosi circondare dalle sue braccia: ''Sì, un po'. Mi fa ancora tanto male la gola. Luli, non hai dormito vicino a me?''

''No, amore, ma ero lì, vedi? Sulla poltrona. Ti ho controllato tutta la notte.''

Adrien si stringe al suo petto e Louis lo serra nella sua presa, baciandogli la testa. ''Mi dispiace per quello che ho detto ieri. Ho sognato mamma e papà. Mamma era rimasta qui.''

''Non fa niente, piccolo. Sono cose che capitano, non ti sentivi bene. E' che mi dispiace perché non posso accontentarti, lo sai.''

''Sì che lo so'' Adrien fa sparire il viso nel suo petto ''Ma io voglio stare con te.''

''Anche io voglio stare con te, fortunatamente'' gli bacia lentamente la testa, lasciando che Adrien scivoli tra le sue gambe ''Farei qualsiasi cosa per te. Lo sai.''

''Anche io. Venderei pure tutti i miei giochi e i miei dinosauri.''

''Allora sei proprio un mollaccione'' sussurra commosso, ed Adrien scalcia:

''Non sono un mollaccione!''

''Lo sei proprio, sì. Stai qui vicino a me'' propone, passando le dita tra i sottili capelli color grano. Adrien alza il mento per assecondarlo:

''Ma Harry non era anche lui qui?''

Louis sente ogni angolo del suo corpo diventare rigido di assenza. ''Sì. Se n'è andato. L'ho cacciato'' corregge ai suoi occhi confusi ''Per evitare che si ammalasse. Ci serviva un adulto sano, solo in caso succedesse qualcosa. Capisci cosa intendo?''

''Sì. Menomale'' ammette arricciando le labbra ''Pensavo non mi volesse più vedere per come tossivo.''

Louis gli circonda le spalle, guardando solo un attimo al soffitto: ''Perché adesso non ti porto su la colazione e poi misuriamo questa brutta febbre? Prendiamo altro sciroppo e vediamo un film.''

Nei giorni successivi, Adrien ha solamente dei decimi, a volte è vicino al trentotto, ma scende rapidamente rinfrescando la fronte e con un'altra giornata di medicina. Passa dalla pessima esperienza del primo giorno a una generale spossatezza che lo tiene a letto, con i suoi giochi, e costantemente visitato da Glenn, i ragazzi, persino Pam. Tutti i suoi pupazzi sono lì e Niall gli ha regalato una felpa con il logo di Spiderman sopra (aveva provato con delle scarpe, ma Adrien aveva già le sue Vans, grazie mille), Lavi gli ha fatto il suo dolce preferito e almeno uno degli zii passa ogni giorno. Clifford esce di forza e perché Louis lo tira, dato che il suo cane sta fisso ai piedi del letto di Adrien per fargli compagnia, e lo stesso Louis ha rimesso a posto la poltrona per dormire al suo fianco.

I Couldn't Want You Anymore ||L.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora