VIII

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• CAN'T HELP FALLING IN LOVE - ELVIS PRESLEY

But I can't help
Falling in love
With you



Durante una delle sedute con Sidney, l'assistente sociale accavalla le gambe e poi intreccia le dita, lasciandosi andare a un sorriso. Louis non dice niente, confuso, in realtà non stava dicendo niente nemmeno prima, quindi, propriamente, non capisce. ''Cosa?'' domanda quindi, genuinamente interdetto. E' aprile, adesso, ed è tornato a t-shirt e felpe, si gratta il jeans in tensione sul ginocchio, aspetta. Sidney continua a sorridere, soddisfatta:

''E' che sei così felice, adesso. Posso vedere che non sei ancora completamente avviato verso quella che sarà la tua vita dopo aver realizzato quello che è successo e quello che succederà, ma... Stai finalmente iniziando. E' come essere in acqua'' spiega, chinandosi verso di lui ''Se nuoti, hai possibilità di tornare a terra e a casa, verso l'isola. Ma se rimani fermo in acqua, le tue gambe non ti reggeranno per sempre. E finirai per annegare.''

''Volevo che fosse così'' ammette dopo una pausa, guardando la scrivania ''Non l'avrei mai fatto, non con Adrien, ma volevo che mi tirassero in basso, prima o poi. Adesso non è più così.''

''E' chiaro che non lo è. Ognuno trova attorno a sé salvagenti che ti guidano a terra, Louis. Devi solo essere abbastanza bravo da vederli. Perché sono lì con te.''

Uscito di lì con Adrien, la prima cosa che chiede il bambino, con la mano nella sua, è: ''Andiamo a prendere Harry a lavoro?''

''Sì, ci mettiamo poco'' promette, aprendo la portiera della macchina per prenderlo in braccio e sistemarlo nel seggiolone ''Poi pranziamo e ti metti a disegnare le tue cinque cose preferite, come ti ha chiesto la maestra.''

''Sicuramente il mio dinosauro'' dice subito, mentre Louis si mette alla guida ''E i biscotti al cioccolato di Harry. E la mia felpa di Spiderman'' elenca, mentre Louis lo guarda dallo specchietto retrovisore.

''Sei già a tre cose, fai attenzione.''

''La foto di mamma e papà sul frigorifero. Ma non so se voglio dirla, quindi ci metterò il mio aereo di legno'' decide, continuando ad usare le dita con attenzione ''E, alla fine, ma non perché è la più brutta, Coco. Ma non solo perché l'abbiamo visto con Harry. E' stato il mio primo film al cinema.''

''Hai dimenticato la cioccolata calda di Harry e i maglioni di lana della nonna'' puntualizza, ed Adrien si sfrega il viso con preoccupazione, passandosi le manine tra i capelli.

''Hai ragione. Harry!'' esclama, muovendosi sul seggiolino non appena lo vede entrare ''Ho almeno sette cose preferite e devo disegnarne cinque.''

''Questo è molto grave'' commenta a bassa voce, infilando la testa tra i sedili ''Spero tu abbia contato Cliff.''

''Otto cose! Avremo un serio problema di cui discutere, a casa.''

''Concordo. Intanto ciao, paperotto. E ciao'' aggiunge, la voce ancora più dolce, prima di stampargli un bacio. Sa leggermente di caffè, e Louis ci affonda appena, accarezzandogli il mento con il pollice. Harry si scosta e gli tira appena le labbra: ''Cosa vuoi da mangiare?''

''Potremmo fare quella ricetta della pasta al for—''

''No! La adoro!'' si lamenta Adrien, dai sedili posteriori. Harry volta piano la testa:

''Adi, tesoro, non puoi mettere tutte le cose che ti piacciono tra le tue cose preferite, altrimenti non hanno più senso di esserlo, capisci? E' come se io dicessi che tutti i colori sono i miei colori preferiti. Non li rende speciali. Non significa che non ti piacciono, se non sono tra le tue preferite.''

I Couldn't Want You Anymore ||L.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora