XIV

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• STOLEN DANCE — MILKY CHANGE

And I want you
We can bring it on the floor
You've never danced like this before



C'è una sola parola che anima Louis più di qualsiasi altra, e non ne aveva idea. ''Papà'', chiama Adrien, le mani impegnate a sbucciare un mandarino ''Mi daresti un tovagliolo per i semini?''

''Certo'' assicura, tirandone uno dal mobile per poggiarglielo davanti ''Facci attenzione'' si fa promettere, prima di vederlo togliersene uno dalla punta delle labbra.

Ne avevano parlato: stesi sul loro letto, Adrien al centro, era stato proprio lui a mettere in chiaro le cose dal nulla. ''Io so che i miei genitori sono mamma e papà'' aveva detto con voce sonnolenta ''Ma loro non ci sono più. Non possono esserlo qui. Voi sì. E... Ne ho parlato con Sidney. Dice che capisce quello che sto provando. Ed è da un po' che penso a voi in questo modo. Quindi, se volete, posso... Posso chiamarvi così, perché lo credo. Ci sarà un po' di confusione perché è la stessa parola'' aveva rimuginato ''Ma arriveremo a una soluzione. Certamente non con i nomi vicini perché possiamo trovare qualcosa di più carino'' aveva sperato, prima di ricevere un bacio da Louis, sulla fronte.

''Grazie per avercelo detto, tesoro'' Harry aveva stretto il suo corpicino contro il petto mentre parlava con un groppo in gola ''E, noi siamo i tuoi genitori. Non dubitare mai di una cosa del genere.''

''Come sta andando a scuola?'' domanda, accarezzandogli i capelli. Si siede vicino a lui, accettando con un sorriso uno spicchio di mandarino.

''Bene. Leslie non mi dà più fastidio. Cioè, come ha detto papà'' argomenta, prendendo il secondo frutto mentre sistema il fazzoletto con i semini ''E' molto meglio ignorarci che provare ad avere qualsiasi tipo di conversazione, perché è come... Parlare a un muro. E nemmeno un muro carino.''

''Mi fa piacere. Insomma, siete piccoli, ma è bello che possiate capire come stare insieme senza litigare, in una classe che dovrete condividere e chissà, magari sarete capaci di...''

''La sola idea di avere a che fare con papà l'ha terrorizzato'' interrompe, serio ''E lo sai. La preside mi saluta ogni giorno, però. E' bello. Come il mio personale regno di terrore.''

''Sì'' ammette dopo un attimo ''E' andata così.''

''Lo so. Ma sono troppo gentile per comandare in quella scuola'' borbotta, mangiando uno spicchio con serietà ''Ma è bello sapere che potrei.''

Aveva visto soltanto una leggerissima contrazione dello zigomo di Harry, quel giorno, esattamente dopo le parole della preside. Era stato un secondo in cui la sua pelle si era piegata, prima di rispondere, o meglio, prima di mandare via Adrien e scoppiare passivamente davanti a loro. Harry è decisamente il tipo che è sempre tranquillo e pacato e ha una soluzione a tutto e non si arrabbia mai, insomma, non dà a Louis la soddisfazione di urlare quando litigano, cosa che adesso adatta anche lui, a quanto pare.

(Questo è un pregio. Significa che discutono da adulti. E' che Louis si esprime in maniera rumorosa.)

Fare un passo falso pensando che il suo ragazzo sia quello che sembra è un errore che nessuno aveva ancora commesso. E' chiaro che esiste una differenza tra pacato e stupido, e certamente Louis non è innamorato di uno stupido. In realtà, è molto orgoglioso, specialmente in questo periodo.

''Sì, è stato'' Louis fissa il vuoto per un secondo, schiarendosi la voce ''Davvero... Davvero spaventoso e... Sì'' ripete, sbattendo le palpebre ''Incredibilmente... Dammi un altro pezzo'' prega, prendendolo dalla sua presa. Adrien domanda dopo aver riposto un semino:

''A proposito, dov'è papà?''

"Lavoro" ricorda, poi sorride "Tranquillo. Questo non significa che non avrà tempo per fare la zucca di Halloween, come ogni anno."

I Couldn't Want You Anymore ||L.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora