XVI

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• YOU'RE STILL THE ONE — SHANIA TWAIN

You're still the one I run to
The one that I belong to
You're still the one I want for life



"Smettila" prega Adrien, continuando a voltare gli occhi per vederlo andare avanti e indietro "Ti prego. Mi fai male alla testa se vai avanti e indietro così. Non posso gestire anche te, ho nove anni!"

"Tu non capisci" borbotta l'uomo "È il giorno più importante della mia vita!"

"Ehi" il bambino lo guarda serio "Stai esagerando."

"No! Non sto esagerando!"

"Sì? Fermati" impone, mettendosi davanti a lui "Sei un adulto. E hai un ruolo importante. Quindi adesso ti calmi e fai l'adulto, hai capito sì o no?"

Lui si corruccia subito: "Mi aspettavo un po' più di compassione da parte tua, per un giorno del genere."

"Ce l'ho per i miei genitori, zio Liam, non per te!" precisa, e il medico trasalisce, quasi ferito "Loro si sposano e ieri stavamo mangiando pollo fritto, e adesso io devo calmare te? Devi solo dire due parole per farli sposare!"

"Due... Due parole?" Liam si china e raggiunge la sua altezza (cosa che sembra infastidire Adrien persino di più) "Adi. Io sono l'officiante. Tutto dipende da me. Mi hanno investito del compito più—"

"I miei genitori sembrano sposati da dieci anni. Stai solo rendendo la cosa ufficiale."

"Non è—"

"Sì, è così. Ora datti uno schiaffo da solo e calmati, perché non puoi iniziare a piangere quando mi vedrai portare le fedi, va bene? E nemmeno quando nonna Glenn accompagnerà papà con nonna Jay. E nemmeno per tutto il resto del tempo. Quindi piangi adesso o non piangi più."

Liam si sistema la cravatta lilla, quasi stralunato, e si rimette in piedi, continuando a fronteggiarlo: "Le ore che passi con Louis dovrebbero essere limitate e sorvegliate da qualcuno."

"Troppo tardi. Buona fortuna, vado da papà" comunica a Niall come saluto, non appena entra nella piccola stanza. L'uomo si sporge a inseguirlo con gli occhi:

"Buona... Fortuna?"

"È pazzo" liquida il bambino, prima di voltare l'angolo. In pantaloni neri e camicia, cammina lungo il corridoio e apre una porta con attenzione, dopo aver scosso la testa: "Le cinque monete di cioccolato sono appena diventate sei" annuncia, e Louis si volta a guardare suo figlio. Sospira e abbandona i bottoni della camicia che stava sistemando.

"Cosa ha fatto Liam?"

"È zio Liam, punto. Sei sicuro che riuscirà a parlare durante la funzione?"

"Adi."

"Se piange non posso farci—"

"Adrien."

Louis non dovrebbe avere nessun diritto di lamentarsi se a volte suo figlio somiglia così tanto a lui. Ormai crede di aver imboccato una strada dritta e senza uscita. Harry non ne sembra particolarmente turbato, dice che vedere suo figlio richiamare l'amore della sua vita è la sua più grande fortuna, ma Louis l'aveva detto per primo, quindi non importa, alla fine.

Sono passati due anni dalla prima volta che hanno messo piede al cimitero. Adesso è una cosa abitudinaria, spesso lo fanno insieme, a volte Louis va da solo, Harry va da solo, e anche se Adrien è ancora legato a un qualsiasi adulto per andare, anche lui inizia già a parlare di come un giorno prenderà il treno per fare lo stesso. Adesso ha nove anni e un mese, sa leggere e scrivere. Gli piace molto la collana di Piccoli Brividi. Né lui né Harry avevano una particolare inclinazione per il genere, quindi doveva essere una cosa sua. Gli piace molto giocare a calcio (ha iniziato da un anno), ma il suo piatto preferito sono ancora le crocchette a forma di dinosauro. Anche quelli gli piacciono ancora, e ogni tanto chiede di andare al museo: adesso, è lui a dare spiegazioni a loro. I suoi migliori amici sono sempre Rachel, Simon e Kane, e passano lunghi pomeriggi insieme e giocano con Clifford, o disegnano. Affrontano bene la terza elementare, decisamente.

I Couldn't Want You Anymore ||L.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora