Luci natalizie

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Il Natale era sempre più vicino, passato novembre tutti gli studenti di Hogwarts erano entrati nell'ultimo mese di attività didattiche prima delle vacanze.
Gli studenti del terzo anno, come Paul, Theodore e Milly erano sommersi di compiti e passavano la maggior parte del loro tempo sui libri, Theodore era affranto, guardava gelosamente gli studenti del primo e del secondo anno e ripeteva di continuo agli altri due che avrebbe lasciato la scuola per il primo provino in una squadra di quiddicht formata da giganti a cavallo di una quercia.
Paul voleva essere più libero, indagare sull'indizio di Youssef e allenarsi, ma i compiti non glielo permettevano, visto che doveva recuperare i pessimi voti di Trasfigurazione e Storia della Magia.
Milly non aveva problemi, prendeva buonissimi voti e aveva i complimenti da tutti i professori eppure lei studiava come se fosse sull'orlo della bocciatura.
Un giorno di metà dicembre ad Hogwarts fu dato l'annuncio di una nuova gita ad Hogsmeade.
-Oltre a quella prevista per i vincitori del gioco Caccia alla Bacchetta, ci sarà un ulteriore gita al rientro delle vacanze-
-Forte- esclamò Paul
-Potremmo ritornare da Mielandia- disse Theodore sognante
-È possibile che riesci a pensare solo al cibo?- gli disse Milly stizzita.
I due discussero su questo punto per tutto il resto della giornata, torturando il povero Paul che voleva essere neutrale.
Ma la gita ad Hogsmeade non fu l'unico argomento discusso in quelle settimane ad Hogwarts, infatti nella Sala Comune di Serpeverde si parlava delle possibili conseguenze di un avvicinamento tra Lisa e uno studente del Grifondoro
Un giovedì pomeriggio Lisa decise di tirare una fattura alla ragazza bionda che capeggiava sulle altre due facendo irritare le amiche
-Zitta Cherbery- urlava Lisa alla ragazza tarchiata che provava a rispondere
L'equivoco fu calmato dai prefetti che assegnarono una punizione di cinque punti a Lisa per lo scorretto uso della magia.
Theodore andò immediatamente da sua sorella anche se era intrattabile
-Maledette, non fanno altro che disturbare e disturbare, poi se la prendono con me se ho ridato pace a tutti.
Lisa venne aspramente rimproverata anche da Piton, che decise di metterla tre sabati in punizione
-Non si colpiscono gli altri studenti con le fatture signorina Nott, alla prossima scriverò ai tuoi genitori -.
Durante il fine settimana (l'ultimo prima delle vacanze natalizie), Hagrid trasportava su per il Parco due grossi abeti innevati, lasciando aghi dappertutto e scatenando l'ira di Filch, costretto a ripulire.
Per Paul e Theodore fu stressante, la McGonagall aveva fissato una prova orale il giorno prima delle vacanze e i ragazzi si erano chiusi nel dormitorio venerdì sera ed erano usciti ventiquattro ore dopo ancora storditi, Brian non se la passava meglio, anche lui era costretto a studiare in Sala Comune fino a notte fonda e non aveva avuto tempo di fare altro, Mira Teheran gli aveva scritto una lettera in cui gli chiedeva di uscire, Brian l'aveva semplicemente ignorata non dandole risposta, ma era una risorsa preziosa e non poteva perderla per dei capricci adolescenziali.
L'ultimo giorno del trimestre si videro nel Parco.
-Ciao- lo salutò lei, non indossava la divisa scolastica ma un maglione rosso cremisi e una pelliccia di castoro.
Brian non aveva avuto neanche il tempo di sistemarsi la divisa: aveva il mantello abbottonato male e la cravatta storta, ma Mira non si curò del suo aspetto e continuò a squadrarlo maliziosa.
-Ti va di fare una passeggiata?- le propose Brian
-Oh si, per domani è prevista una nevicata, adoro il cielo quando nevica- disse lei sorridendo, Brian annuì soltanto.
-Come stai?- le chiese lui
-Ci lasciano molto da studiare, non ho mai tempo per uscire o andare alle feste, è stressante ma è necessario, invidio molto Youssef che si sta godendo a pieno raggio queste vacanze senza preoccupazione, tu invece?-
-Ho tanti allenamenti, neanche io ho mai tempo-.
Mentre andavano verso il Salice Schiaffeggiante Mira si guardò indietro e poi avvicinò piano piano la sua mano a quella di Brian, il ragazzo si trovò spiazzato, era abituato ad anticipare tutte le mosse ma in quel caso era rimasto fregato, allungò la mano e la intrecciò con quella della ragazza.
Camminarono nella mano fino ad un albero, poi si sedettero sul terreno umido
-Guarda- disse Mira indicando il Castello, dalle finestre spuntavano piccoli abeti e lucine di Natale
-È la mia festa preferita, quando eravamo piccoli andavamo sempre in Egitto dal nonno Youssef, preparava dei buonissimi hawawshi-
-Cosa sono?- chiese Brian ridendo
-Panini farciti con carne e verdure, il nonno li faceva buonissimi, poi la nonna ci portava sempre dei datteri, hanno poteri curativi eccezionali e sono deliziosi-
Continuarono a parlare fino a quando la notte calò sul Parco e dipinse i prati di blu scuro, in quel momento la ragazza si protese verso Brian, e lui, anticipando la sua mossa, la bloccò.
Mira rimase delusa dall'atteggiamento del Corvonero e lo trattò con freddezza fino all'arrivo nella Sala d'Ingresso.
Lei andò verso la Sala Grande mentre Brian prese le scale che portavano ai piani superiori e incontrò Lucrecia
-Dove sei stato?-
Brian la prese da un braccio e la portò lontano dalla folla di studenti che si recavano a cena
-Fuori con Mira Teheran-
Lucrecia diventò scarlatta
-E che cosa è successo?-
-Ha provato a baciarmi, ma l'ho fermata-
-Perché?- domandò stupita
-Non lo so, sentivo che non era la cosa giusta da fare in quel momento-
-Forse avresti dovuto baciarla, magari ora pensa che la usi per Thomas-
-L'avrei illusa baciandola-
-Non provi davvero niente per lei?-
-Siamo usciti tre volte, come posso provare qualcosa dopo solo tre uscite, te l'ho detto un sacco di volte, non mi sento pronto-
-Forse sei pronto per la persona giusta-
-Chi è la persona giusta?-
Lucrecia lo piantò e se ne andò con alcune compagne Grifondoro, lasciandolo con un mucchio di domande senza risposta.

Di padre in figlio- CAPITOLO 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora