La festa di Brian

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La mattina del 25 gennaio un grosso gufo nero picchiò con le sue zampe sul vetro della piccola finestra nel Dormitorio Maschile.
Il diciassettenne Brian aprì e riconoscendo Ermes, il gufo domestico, prese da lui l'enorme involucro e la lettera ben sigillata, che andò ad aggiungere ai suoi pacchi.
Siccome era ormai mattina decise di far piano e con un Incantesimo di Locomozione (il primo da maggiorenne) portò tutti i suoi regali in Sala Comune.
Decise di lasciare il regalo dei suoi genitori per ultimo e prese il minuscolo pacchetto con la firma di Jane: era un flauto finemente intagliato di ebano, Lisa gli aveva regalato dei mocassini neri, Angel una camicia a quadri, Oliver una sciarpa firmata da Laurence Lo Stilista, Roger un libro sulla storia moderna, i suoi compagni di quiddicht un orologio d'oro, Theodore una pluffa autografata, Ivan un enorme cornice con tutte le loro foto animate ed una cravatta nera, Paul un profumo babbano che Brian desiderava da sempre e discostato da tutti gli altri c'era uno strano totem scritto in una lingua antica, con una lettera annessa, Brian riconobbe immediatamente la scrittura minuta e ordinata di Mira.
Prima di Natale ho cercato negli archivi della Sala dei Trofei per vedere quando facevi il compleanno (lo so che nel mondo Babbano questo può essere considerato un crimine) ma anche se non ero sicura mi avresti invitata alla tua festa quando sono andata in Egitto da mia nonna le ho parlato di te, non era così felice da quando il nonno stava ancora con lei, mi ha detto che nella tradizione egiziana le donne regalano questo totem alla persona con cui si sentono più protette, nonna non mi ha voluto dire la traduzione di quella parole (l'egiziano scritto è molto più difficile di quello parlato) perciò mi auguro che non ci sia scritta una parolaccia.
Con affetto, Mira
Brian non si aspettava un regalo del genere, quel totem per una persona qualunque poteva anche sembrare un regalo banalissimo, ma Brian sapeva di avere con se un pezzo importante della cultura magica egiziana, disse che avrebbe ringraziato Mira alla festa e proseguì, scartando finalmente il pacco dei suoi genitori.
Dentro c'era il tradizionale orologio che si regalava ai maghi nel giorno del loro diciassettesimo compleanno e poi, Brian non poteva credere ai suoi occhi, un modello nuovissimo di Firebolt, la scopa più potente del mondo.
Ingenuamente si stropicciò gli occhi, poi capì che non era assolutamente un sogno, quella Firebolt era la sua.
La lettera era molto lunga ed era scritta da entrambi i suoi genitori
Caro Brian, per prima cosa voglio farti i miei più sentiti auguri per i tuoi diciassette anni, io e tua madre siamo molto rammaricati di non poter passare questo giorno insieme a te, nonostante ciò volevo solo dirti che sei davvero il figlio che ho sempre desiderato: studioso, intelligente, bravo a quiddicht, coraggioso e premuroso nei confronti di chi ti sta attorno, ti voglio tanto bene
papà
Qualche riga più giù c'era la lunga dedica di sua madre
Da quando sono rimasta incinta ho aspettato questo momento con trepidazione, il mio figlio maggiore che compie diciassette anni, sono molto fiera di te Brian, non potevo chiedere di meglio come ragazzo: intelligente, sportivo, coraggioso e anche meraviglioso e bello, nonostante l'occhio di una mamma non sarà mai imparziale. Vorrei tanto essere lì con te a festeggiare il tuo compleanno ma sono certa che tu ed Ivan avrete organizzato una grande festa, per stasera ti concedo di bere fino allo sfinimento (anche io l'ho fatto per i miei diciassette anni ed è ancora un segreto che tengo nascosto a papà) ma so che sarai prudente.
Sono certa che i tuoi occhi si poseranno avidi e lucidi sulla Firebolt, da quando a cinque anni hai cavalcato per la prima volta quella vecchia scopa di tuo cugino abbiamo deciso con tuo padre che ai diciassette anni ti avremmo regalato la scopa migliore sul mercato, in fondo avevamo predetto saresti diventato un grande giocatore di quiddicht.
Divertiti Brian, con tutto l'amore possibile
mamma
Due calde lacrime scesero sulle guance rosee di Brian, lui le asciugo in fretta con la manica e si fermò a riflettere, aveva aspettato di fare diciassette anni per potersi materializzare e andare in giro per il mondo, cercare Lord Krijues e portare avanti i suoi obbiettivi, in quel momento si sentì un po' egoista nell' aver pensato solo a se in quel giorno, i suoi genitori gli avevano fatto il miglior regalo del mondo e tutti i suoi amici avevano fatto un pensiero per lui, Mira gli aveva chiaramente detto che con lui si sentiva protetta.
Ricontandoli notò che mancava il regalo di Lucrecia e quasi come un assurda magia lei comparve dalla porta saltandogli addosso.
-Volevo darti questo di persona- disse stampandogli un bacio sulla guancia ancora bagnata, dentro il pacchetto c'era un coltellino
-Vuoi che uccida qualcuno?- scherzò Brian
-Questo ti tornerà utile in futuro, apre tutte le serrature e taglia anche le catene più pesanti- disse lei sorridendo
-Uau, speriamo non mi rapiscano mai allora- disse scherzosamente il ragazzo e la abbracciò di nuovo, sfortunatamente dalle scale scendeva Moira Teheran che li guardò con un espressione di profondo disgusto.
Lucrecia se ne accorse e chiese a Brian
-Cos'ha da guardare?-
Brian non rispose, ma la paura si insinuò dentro di lui
-Parli ancora con Mira Teheran?- chiese lei
Brian non sapeva cosa rispondere, perché effettivamente nemmeno lui sapeva che rapporto ci fosse tra lui e Mira
-Grazie di avermi avvisata- disse Lucrecia infastidita
-Non so nemmeno io che cosa siamo-
-Beh è facile, lei ti sbava dietro e sua sorella ti controlla nella Sala Comune, è un piano geniale-
-Non mi sbava dietro-
-Ah no, Mira non parla d'altro al Club dei Duellanti-
Brian ebbe un flash-back, la conversazione avuta con Moira quella notte in Sala Comune
-Cosa dice?-
Lucrecia non rispose
-Cosa hai detto tu a lei o a Mira?-
-Non ho mai detto niente a lei e nemmeno alla tua Mira- la conversazione stava sfuggendo di mano.
-Senti, io ho altre questioni e non posso mettermi in mezzo ad un litigio tra ragazze-
-Non devi metterti in mezzo ad un litigio tra ragazze, Mira Teheran è l'ex di Ryan Thomas, sarà tale e quale a lui-
I pensieri di Brian virarono in una sola direzione: il traditore che avrebbe pugnalato alle spalle.
Liquidò Lucrecia e andò verso la Sala Grande.

Di padre in figlio- CAPITOLO 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora